CONTENZIOSO

Lo studio di settore non salva dall’irrazionalità dell’attività svolta

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15323 del 21 luglio 2015, aggiunge un importante tassello al tema dell’accertamento analitico induttivo in presenza di uno studio di settore, questa volta evidenziando che l’essere il contribuente parzialmente in linea ad alcune risultanze del modello statistico non consente di evitare l’accertamento qualora l’amministrazione finanziaria provi, con…

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Accertamento con adesione e acquiescenza

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 12006/15 chiarisce aspetti e peculiarità di alcuni istituti deflattivi del contenzioso la cui frequente adozione da parte del contribuente pone problematiche legate alla compatibilità tra gli strumenti. In particolare, la problematica sottoposta all’attenzione del Supremo Collegio afferiva alla possibilità in seguito alla procedura di adesione, esperita infruttuosamente…

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Transfer pricing domestico elusivo

La Corte di Cassazione, con sentenza n.12844/15, ha ritenuto che non sia affatto possibile escludere che un’operazione di transfer pricing interna, cioè una manovra (o un complesso di manovre) di trasferimento dei prezzi operata tra due società operanti in Italia ed appartenenti allo stesso gruppo, abbia rilevanza elusiva ai fini della normativa fiscale. La vicenda…

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Valore indiziario delle dichiarazioni di terzo

Il processo tributario si configura tendenzialmente come un giudizio basato sulla prova documentale, in cui vige il divieto assoluto di assunzione di prove orali, ex art.7, co.4, D.Lgs. n.546/92, anche al fine di garantire la rapidità del procedimento stesso. Il divieto si sostanzia in un’inammissibile assunzione della prova testimoniale nel corso del giudizio, che richiederebbe…

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I limiti al sequestro preventivo di beni societari

La Corte di Cassazione, con la sentenza n.5413/15, è tornata ad occuparsi delle problematiche sottese all’applicazione del sequestro preventivo in tema di reati tributari. Nel caso di specie la Suprema Corte ha vagliato il ricorso proposto dall’indagato avverso il provvedimento adottato dal Tribunale del riesame, quale giudice del rinvio, che aveva confermato il provvedimento di…

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Notificazione degli atti giudiziari solo con l’Ente poste

In tema di notificazione degli atti giudiziari, quando il legislatore prescrive, ai fini della corretta esecuzione della notificazione, il ricorso alla “raccomandata con ricevuta di ritorno”, non può che riferirsi al servizio postale universale offerto dall’Ente poste su tutto il territorio nazionale. La conseguenza è che, qualora tale adempimento sia affidato ad un’agenzia privata di…

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La motivazione della cartella di pagamento

La cartella di pagamento quale atto di riscossione del debito tributario, quando non sia stata preceduta dalla notifica di un avviso di accertamento, deve essere adeguatamente motivata con specificazione delle ragioni di fatto e di diritto poste a fondamento dell’iscrizione a ruolo a pena di nullità della medesima iscrizione a ruolo. È questa la conclusione…

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Spetta al contribuente eccepire l’accertamento tardivo dell’Ufficio

La Corte di Cassazione, con ordinanza n.171/15, ha ribadito che nell’ambito del contenzioso tributario spetta al contribuente interessato far valere in sede processuale a detrimento dell’Amministrazione finanziaria la sopravvenienza della decadenza di quest’ultima dal tempestivo esercizio del potere di accertamento. Il termine stabilito a pena di decadenza dall’art.43 d.P.R. n. 600/1973 per l’esercizio da parte…

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Irrilevanti i prelievi dei lavoratori autonomi

La Corte di Cassazione, con sentenza n.12021/15, ha ribadito la non applicabilità ai lavoratori autonomi delle presunzioni in grado di assistere le indagini finanziarie in tema di prelevamenti, le quali risultano ordinariamente sfruttate per fondare (ex art. 32, co.1 d.P.R. n.600/73) gli accertamenti in danno dei contribuenti. La vicenda processuale oggetto di attenzione traeva origine…

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Accertamenti illegittimi dopo la sentenza 37/15 della Consulta

Com’è noto, la Corte Costituzionale con la sentenza n. 37 del 17.03.2015 ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 8, co.24, D.L. n.16/12 n. 16 (convertito in L. n.44/12) per mezzo del quale era consentito a funzionari, privi di qualifica, di essere destinatari di conferimento di incarico dirigenziale anche senza il superamento del relativo concorso. È altrettanto noto…

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