La legittimazione suppletiva del fallito
Secondo il disposto normativo di cui all’articolo 43 L.F., pur non sottraendo al fallito la titolarità dei rapporti patrimoniali compresi nel fallimento, la sentenza di fallimento provoca la perdita della sua capacità processuale nelle relative controversie, nelle quali dovrà poi necessariamente subentrare il curatore. Nel caso, tuttavia, il nominato curatore rimanga inerte a causa di…
Continua a leggere...Riepilogo dei primi adempimenti del Curatore fallimentare
Con la sentenza dichiarativa di fallimento, il tribunale nomina il Curatore fallimentare ex articolo 16 L.F.. Entro il giorno successivo al deposito in cancelleria, la sentenza di fallimento è comunicata per estratto, ai sensi dell’articolo 136 c.p.c., fra gli altri, al Curatore. A partire da questa data ed entro un breve arco temporale, il Curatore…
Continua a leggere...Il curatore fallimentare deve rispondere ai questionari del Fisco
Con l’ordinanza n. 2847, depositata ieri, 31 gennaio, la Corte di Cassazione ha enunciato il seguente principio di diritto: “Il curatore del fallimento, in quanto detentore delle scritture contabili dell’impresa assoggettata a fallimento, ha l’onere di fornire informazioni all’amministrazione finanziaria a termini dell’articolo 32 D.P.R. 600/1973 in risposta ai questionari, ancorché precedentemente inviati all’imprenditore in…
Continua a leggere...Compenso al curatore liquidabile solo dopo l’esecuzione del concordato
Il compenso spettante al curatore di un fallimento che si è chiuso con un concordato va liquidato soltanto dopo l’esecuzione di quest’ultimo. È tornata a ribadirlo la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 15168, depositata ieri, 31 maggio. Un fallimento si era chiuso con un concordato omologato; veniva tuttavia contestata dall’assuntore la misura del compenso…
Continua a leggere...La ripartizione dell’attivo a cura del curatore fallimentare
In un precedente articolo abbiamo analizzato la cristallizzazione della massa passiva concentrando l’analisi sull’accertamento dello stato passivo, mentre nel presente contributo provvederemo a focalizzare l’attenzione sulla massa attiva fallimentare. L’analisi della massa attiva fallimentare non può prescindere dall’individuazione di tre differenti momenti nell’ambito dello svolgimento della procedura fallimentare, e precisamente: l’accertamento dell’attivo: in tale fase…
Continua a leggere...La nuova chiusura del fallimento – III° parte
Stante la complessità interpretativa del nuovo articolo 118 L.F., il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha emesso un documento lo scorso mese di giugno in cui sono fornite delle preziose indicazioni circa gli obblighi di cancellazione dal Registro imprese delle società fallite in pendenza di giudizi, che sono stati approfonditi in un…
Continua a leggere...La nuova chiusura del fallimento – II° parte
Attesa la complessità interpretativa del nuovo articolo 118 L.F., il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha emesso un documento lo scorso mese di giugno in cui sono fornite delle preziose indicazioni circa gli obblighi di cancellazione dal Registro imprese delle società fallite in pendenza di giudizi, che sono stati approfonditi in un…
Continua a leggere...La “nuova” chiusura del fallimento
Spinto dall’esigenza di uniformarsi ai principi dettati in ambito comunitario in tema di ragionevole durata delle procedure fallimentari, il Legislatore nazionale ha modificato parzialmente l’articolo 118 L.F. con l’approvazione del D.L. 83/2015, prevedendo la possibilità di chiusura del fallimento in presenza di giudizi ancora pendenti. Il nuovo testo dell’articolo 118 L.F. va messo in relazione…
Continua a leggere...Gli aspetti fiscali dell’esercizio provvisorio nel fallimento
In un precedente contributo, abbiamo approfondito i compiti che deve svolgere il curatore fallimentare laddove sia attivato l’esercizio provvisorio con la specifica finalità di valorizzare l’impresa in stato di insolvenza, al fine di promuoverne il trasferimento ad altro imprenditore mediante la negoziazione di un affitto ovvero la cessione dell’azienda stessa. A tal proposito si ricorda…
Continua a leggere...L’esercizio provvisorio nel fallimento per valorizzare l’impresa
L’esercizio provvisorio nelle procedure fallimentari deve essere inteso come un mezzo di valorizzazione dell’impresa in stato di insolvenza, al fine di promuovere il trasferimento dell’azienda ad altro imprenditore mediante la negoziazione di un affitto ovvero la cessione; l’esercizio provvisorio può essere disposto dal giudice delegato dopo la sentenza dichiarativa di fallimento, nella fase che precede…
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