5 Dicembre 2015

Consultabili le bozze dei primi modelli dichiarativi

di Laura Mazzola
Scarica in PDF

Sono disponibili da ieri, sul sito dell’Agenzia delle entrate, le prime bozze dei modelli per le dichiarazioni dei redditi 2016. In particolare, si tratta:

  • del Modello 730/2016 – redditi 2015;
  • della Certificazione unica 2016 (modello ordinario e sintetico), per la quale sono in rete anche le istruzioni.

Con il Modello 730/2016 arriva una semplificazione per gli amministratori di condominio, i quali potranno presentare il modello compilando il “Quadro K – Comunicazione dell’amministratore di condominio” in luogo del “Quadro AC” di Unico PF.

Un’ulteriore novità è la presenza, all’interno del “Quadro G”, del rigo “G10” per l’indicazione dello “school bonus, ossia del credito d’imposta, previsto nella misura del 65 per cento, previsto per le erogazioni liberali atte a potenziare e riqualificare gli istituti scolastici esistenti, realizzare nuove strutture e sostenere interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti, anche al fine di contribuire a contrastare il fenomeno dei giovani non occupati e non in istruzione e formazione, previsto dall’articolo 1, commi da 145 a 149, Legge 107/2015.

Con la Certificazione unica 2016 l’Agenzia delle entrate avrà a disposizione nuovi dati e notizie rispetto all’anno passato. Tale novità comporterà un flusso informativo più esauriente ai fini della dichiarazione precompilata e del Modello 770 semplificato.

In particolare, ad esempio, nella Cu 2016 troveranno indicazione i codici fiscali dei coniugi, anche non a carico, dei dipendenti: tale informazione consentirà all’Agenzia delle entrate di poter predisporre una dichiarazione dei redditi precompilata più completa e scrupolosa.

Un altro esempio è relativo alla possibilità data ai sostituti d’imposta di inserire, non solo i dati fiscali e previdenziali Inps, ma anche quelli relativi a contribuzioni di diversa provenienza (come avviene, ad esempio, per medici e veterinari) che nell’anno 2015 sono state rilasciate separatamente in aggiunta alla Certificazione unica 2015.

Infine, alcune modifiche accomunano entrambi i modelli. Infatti, sia il modello 730/2016 che la  Certificazione unica 2016 ospitano, per esempio, la liquidazione mensile del Tfr, come parte integrante della retribuzione prevista per i lavoratori dipendenti del settore privato con un rapporto di lavoro instaurato da almeno sei mesi. La quota mensile, precisano le istruzioni, non è rilevante ai fini della verifica dei limiti del reddito complessivo da considerare per beneficiare del bonus Irpef (ai sensi dell’articolo 13, comma 1-bis, Tuir). Inoltre, entrano nei due modelli i campi specifici per la gestione delle somme residue delle deduzioni spettanti in caso di somme restituite al datore di lavoro, derivanti dalle certificazioni o dalle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti. 

Con queste premesse sembra che nell’anno 2016 la mole di lavoro sarà inferiore. Speriamo di non vedere spezzati i nostri sogni di una campagna dichiarativa tollerabile.