ISTITUTI DEFLATTIVI

Il contraddittorio endo-procedimentale…lontana realtà? – parte seconda

Nel corso del precedente articolo è stata commentata la sentenza della Cassazione, SS.UU., n. 19667/2014, evidenziando come la stessa abbia cercato di ristabilire un equilibrio nei rapporti amministrativi tra cittadino e pubblica Amministrazione. Concludendo il primo intervento, si evidenziava che, nella sentenza, i Giudici di legittimità censuravano il comportamento dell’Agente della riscossione, annullando l’iscrizione ipotecaria…

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Ravvedimento, frazionabili imposte, interessi e sanzioni

In tempi di crisi la ricerca di forme di finanziamento indiretto mediante il ritardo nell’effettuazione degli adempimenti fiscali è ormai ricorrente. Soprattutto nei primi mesi dell’anno e prima che l’Amministrazione finanziaria proceda ai controlli automatizzati delle dichiarazioni, diverse sono le ipotesi in cui si provvede a ravvedere mancati pagamenti del passato. I nuovi ravvedimenti, effettuabili…

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Mediazione parziale, questa sconosciuta

Almeno in linea teorica, nella procedura di mediazione tributaria sussiste la possibilità di giungere ad una conclusione parziale, ossia limitata ad alcuni aspetti che l’ufficio procedente ritiene di condividere rispetto alle deduzioni del contribuente, con prosieguo in contenzioso tributario dei rilievi su cui non è stato trovato un punto d’intesa. Il vantaggio ottenibile è di…

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Ravvedimento operoso: il nuovo volto dal 2015

Con l’approvazione definitiva (e rocambolesca) della Legge di Stabilità per il 2015, risulta tracciato il nuovo volto del ravvedimento operoso che si dovrà gestire a partire dal 2015; trattasi di una sorta di “rimedio per tutti i mali” destinato a raccogliere l’eredità anche di altri istituti deflattivi, quali la definizione dell’invito a comparire, del PVC…

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Il ravvedimento operoso dell’imposta di registro

L’istituto del ravvedimento operoso, contenuto nell’art. 13 del D. Lgs. n. 472/97, è uno strumento tipicamente utilizzato dai contribuenti per regolarizzare violazioni tributarie riguardanti gli omessi versamento o le infedeli dichiarazioni al fine di evitare che tali violazioni siano constatate dall’Amministrazione Finanziaria con l’applicazione delle sanzioni in misura ordinaria. L’adempimento spontaneo del contribuente, infatti, consente…

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Il restyling del ravvedimento operoso

Nel disegno di legge “Stabilità 2015”, i cui contenuti saranno probabilmente oggetto di ampie modifiche e revisioni, l’intervento ipotizzato sul ravvedimento operoso, se confermato, rivoluzionerà alcuni istituti deflattivi del contenzioso: è quindi opportuno fare alcune riflessioni sul tema. In primis, viene previsto il rilancio del ravvedimento operoso come strumento per la regolarizzazione delle violazioni fiscali…

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Non sempre l’istanza di adesione sospende i termini del ricorso

E’ proprio necessario, quando si presenta una istanza di accertamento con adesione, inserire le motivazioni in forza delle quali si ritiene di poter proficuamente svolgere il contraddittorio con l’Ufficio? Ci poniamo questo interrogativo a seguito delle notizie di stampa che rendono nota una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Bergamo (sentenza 319 del 17/04/2014), ove…

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Con la “voluntary” arriva anche il “ravvedimento speciale”

Con l’ultimo emendamento al disegno di legge sull’autodenuncia dei capitali illecitamente detenuti all’estero, oggetto di discussione in questi giorni in Parlamento, fa capolino anche un particolare tipo di ravvedimento “lungo”, che in sostanza consente ai contribuenti, al di fuori dei casi di regolarizzazione dei capitali esteri, di presentare la dichiarazione omessa, o integrare quella infedele,…

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La mediazione obbligatoria è compatibile con la Costituzione solo se non rende eccessivamente difficoltosa la tutela giurisdizionale

Com’è noto, il D.L. 98/2011, convertito con L. 111/2011, ha introdotto nel contenzioso tributario tramite l’articolo 17 bis D.Lgs. 546/1992, l’istituto del reclamo-mediazione che deve essere proposto prima del ricorso per le controversie di valore non superiore ad euro 20.000. L’istituto, così come concepito dalla predetta norma, ha quale conseguenza in caso di omessa presentazione…

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Annullamento dell’atto in autotutela e spese del giudizio

L’annullamento in autotutela dell’atto impositivo da parte dell’Amministrazione finanziaria nella pendenza del giudizio proposto dal contribuente davanti alla Commissione tributaria per l’annullamento del medesimo atto comporta, ai sensi dell’articolo 46 del D.Lgs. 546/92, la cessazione della materia del contendere che deve essere dichiarata con decreto del presidente o con sentenza della Commissione tributaria. Ai fini…

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