ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO

Ne bis in idem: al giudice nazionale l’accertamento della violazione

La Grande Sezione della Corte di Giustizia UE si è recentemente pronunciata sulla vexata quaestio della violazione del principio del ne bis in idem in caso di cumulo tra sanzioni tributarie amministrative e penali nella trattazione di una fattispecie di omesso versamento dell’Iva. Ci si riferisce alla sentenza del 20 marzo scorso nella causa C-524/15…

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L’errore non imputabile che giustifica la rimessione in termini

La parte che non abbia proposto immediato ricorso per cassazione, facendo affidamento sull’interpretazione dell’articolo 360, comma 3, c.p.c., che riteneva non immediatamente ed autonomamente impugnabile la sentenza pronunciata ai sensi dell’articolo 353 c.p.c., non ha diritto alla rimessione in termini nella pendenza del giudizio di merito riassunto dinanzi al primo giudice, al fine di impugnare…

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L’accertamento analitico è valido per tutti i contribuenti

L’accertamento analitico ha come punto di partenza il confronto tra le dichiarazioni e le liquidazioni del tributo, per verificare se esistono incongruenze. Come precisato dalla Guardia di Finanza nella recente circolare n. 1/2018, tale tipologia di accertamento deve essere utilizzata per riscontrare situazioni di fatto diverse da quelle attestate dai documenti contabili e dalla dichiarazione,…

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Accertamento presuntivo: attenzione ai costi irragionevoli

L’avere una contabilità formalmente corretta e regolarmente tenuta potrebbe non bastare a porre l’imprenditore o il lavoratore autonomo al riparo da una rettifica del proprio reddito imponibile dichiarato. Di fatti, oltre al corretto assolvimento degli obblighi contabili, è altresì opportuno chiedersi se vi siano elementi di irragionevolezza o di antieconomicità nelle proprie scelte gestionali, anche…

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Il pagamento dell’imposta contestuale all’impugnazione non è spontaneo

La Corte di Cassazione, con ordinanza 30 gennaio 2018, n. 2231, ha risposto alla problematica attinente alla qualificazione del pagamento di una cartella esattoriale effettuato contestualmente all’impugnazione della stessa: tale adempimento va considerato come spontaneo, sancendone quindi l’irripetibilità, o come finalizzato solo ad evitare la possibile fase esecutiva dell’imposta dovuta? Per comprendere meglio il caso…

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Ammissibile la doppia sanzione amministrativa e penale

Non viola il ne bis in idem convenzionale la celebrazione di un processo penale, e l’irrogazione della relativa sanzione, nei confronti di chi sia già stato sanzionato in via definitiva dall’Amministrazione finanziaria, purché sussista tra i due procedimenti una connessione materiale e temporale sufficientemente stretta. È questo l’innovativo principio sancito dalla Corte Costituzionale, con sentenza…

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L’onere probatorio delle indagini finanziarie

L’articolo 32 del Dpr 600/11973 disciplina il cd. accertamento bancario, quale potere istruttorio dell’Amministrazione finanziaria. I versamenti e i prelevamenti non giustificati, infatti, possono essere utilizzati per rettificare i redditi in sede di accertamento, qualora il contribuente non dimostri che tali elementi siano irrilevanti ai fini fiscali o che siano già stati inclusi nella determinazione…

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Valore probatorio del patteggiamento nel contenzioso tributario

Il patteggiamento in sede penale non sovverte il quadro probatorio in sede tributaria, in quanto il soggetto può legittimamente utilizzare autonome strategie processuali e, per tal ragione, indursi a concordare una pena per ragioni di mera opportunità, quali la riduzione dei tempi di giustizia e dei costi del procedimento. È questo il principio sancito dalla…

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“Silenzio-rifiuto” impugnabile anche se da ufficio non competente

Tra gli atti dell’Amministrazione finanziaria suscettibili di impugnazione mediante ricorso al giudice tributario vi è anche il rifiuto, “espresso” o “tacito”, alla richiesta di restituzione di tributi e/o altri accessori non dovuti. Di fatti, l’articolo 19, comma 1, lett. g), D. Lgs. 546/1992, nell’elencare gli atti impugnabili dal contribuente, prevede espressamente che “il ricorso può…

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Gli effetti della notifica dell’atto impositivo al coobbligato

In materia di imposte sul reddito, l’articolo 25 D.P.R. 602/1973 prevede che la cartella esattoriale debba essere notificata, a pena di decadenza, “entro il 31 dicembre: a) del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, ovvero a quello di scadenza del versamento dell’unica o ultima rata se il termine per il versamento delle…

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