PENALE TRIBUTARIO

Emissione di fatture per operazioni inesistenti anche in assenza di vantaggio economico

In tema di reati tributari, ai fini dell’integrazione della fattispecie delittuosa di emissione di fatture per operazioni inesistenti di cui all’articolo 8 D.Lgs. 74/2000, non è necessario riscontrare in capo all’ente emittente il conseguimento di un vantaggio economico. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 16353, depositata ieri 29 aprile….

Continua a leggere...

Indizi di reato e utilizzabilità delle dichiarazioni rese da terzi

Nella prassi operativa può accadere che, nel corso di un’ispezione tributaria, i verificatori raccolgano indizi di reato, con conseguente necessità di osservare le disposizioni previste dall’articolo 220 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale. In merito, per espressa disposizione normativa, “quando nel corso di attività ispettive o di vigilanza previste da leggi o…

Continua a leggere...

Legittimo il sequestro preventivo al principale referente dell’organico societario

In tema di reati tributari, è legittimo il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto dei reati fiscali a carico del soggetto che risulti essere il principale referente dell’organico societario, poiché questi, occupandosi della gestione dei conti, della predisposizione dei bilanci e affrontando le problematiche dei dipendenti, può essere considerato l’amministratore di fatto della società….

Continua a leggere...

Occultamento di documenti contabili anche in caso di successiva consegna

In tema di reati tributari, ai fini della consumazione del reato di occultamento di documenti contabili, è sufficiente anche la temporanea indisponibilità delle scritture contabili o dei documenti di cui è obbligatoria la conservazione, per cui tale reato si configura anche in caso di successiva consegna della documentazione precedentemente non esibita senza giustificato motivo. È…

Continua a leggere...

Reati tributari: ruolo e responsabilità dell’amministratore di fatto

La frode fiscale viene considerata, in ambito penale-tributario, come un insidioso sistema evasivo che consente al soggetto passivo di evadere le imposte ai fini Iva e ai fini delle imposte dirette. Molto spesso, nell’ambito dello schema delittuoso, vengono utilizzate “società cartiere” che rilasciano fatture per operazioni inesistenti risultando sovente amministrate da meri soggetti prestanome, che…

Continua a leggere...

Omessa dichiarazione anche in presenza di comunicazione dati Iva

Nella platea dei c.d. “evasori totali” rientrano i soggetti passivi d’imposta che, pur svolgendo un’attività economica potenzialmente produttiva di un reddito imponibile, non presentano le prescritte dichiarazioni dei redditi. Per arginare tale fenomeno, ai fini penali-tributari l’articolo 5 D.Lgs. 74/2000, rubricato “omessa dichiarazione”, prevede la reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni…

Continua a leggere...

Dichiarazione fraudolenta della Snc: sequestrabili i beni dei soci

Sebbene i soci si limitino a recepire il reddito dichiarato dalla società di persone si ritiene comunque integrato il dolo specifico del fine di evadere le imposte di cui all’articolo 2 D.Lgs. 74/2000, che punisce la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Può essere quindi disposto il sequestro delle…

Continua a leggere...

La speciale tenuità non scrimina l’evasione di poco superiore alla soglia di punibilità

Nel 2015 il legislatore ha introdotto, con l’articolo 131-bis c.p., la causa di non punibilità per tenuità del fatto in ossequio ai principi di proporzionalità della pena e di economia processuale. Tale disposizione prevede che, nei reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni (ovvero la pena…

Continua a leggere...

La crisi di liquidità non scrimina il reato di omesso versamento Iva

La fattispecie delittuosa prevista dall’articolo 10-ter D.Lgs. 74/2000 prevede la pena detentiva della reclusione da sei mesi a due anni per chiunque non versi “entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a euro duecentocinquantamila per ciascun…

Continua a leggere...

Sulla causa di non punibilità per pagamento del debito tributario

La sentenza della Corte di Cassazione n. 2279, depositata ieri, 20 gennaio rappresenta un utile spunto per tornare ad analizzare le cause di non punibilità richiamate dall’articolo 13 D.Lgs. 74/2000. Il caso riguarda cinque imputati ai quali venivano contestati diversi reati tributari e che avevano avanzato richiesta di patteggiamento con la prospettazione di vedersi applicato…

Continua a leggere...