PENALE TRIBUTARIO

Sequestrabili per equivalente i beni conferiti al fondo patrimoniale di proprietà comune dei coniugi

In materia di reati tributari i giudici si trovano sempre più spesso a dover affrontare la questione della sequestrabilità di beni non formalmente intestati all’imputato, ma che di volta in volta risultano di proprietà o della stessa società “beneficiaria” degli effetti del reato tributario o di terzi soggetti, finanche trust o fondi patrimoniali. Con la…

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Ribadita la responsabilità penale del “prestanome” in concorso con l’amministratore di fatto

La Corte di Cassazione si esprime nuovamente sul tema della responsabilità penale del soggetto che riveste la carica di amministratore di società in via del tutto formale ed apparente, ovvero il cosiddetto “prestanome”. Con la sentenza n. 47110 del 27/11/2013, la III sezione penale della Cassazione accoglie il ricorso per saltum proposto dal Procuratore Generale…

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Fatture false: confisca per equivalente solo in presenza di danno per l’Erario

Nessuna confisca per equivalente a danno dell’emittente fatture per operazioni inesistenti, in assenza di alcun elemento che provi l’indebito conseguimento di un risparmio d’imposta. La Corte di Cassazione, sezione penale, con sentenza del 3 dicembre 2013, n.48014, prende posizione su un principio che pare implicito nella stessa disciplina che definisce le condizioni poste alla base…

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La questione della confisca per equivalente nei reati tributari: la parola passa alle Sezioni Unite

Con l’ordinanza n. 46726 del 22/11/2013, la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rimesso alle Sezioni Unite la questione “se sia possibile o meno aggredire direttamente i beni di una persona giuridica per la violazione tributaria commessa dal legale rappresentante della stessa”: con il provvedimento in esame i Giudici di legittimità sono stati…

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Omesso versamento Iva e trattenute Irpef: la difficoltà economica non è sufficiente per evitare la responsabilità penale

La recente decisione della suprema Corte di Cassazione a sez. Unite (Sent. 37425 del 28 marzo 2013), con riferimento alla sussistenza del presupposto di reato riconducibile all’omesso versamento IVA e delle trattenute IRPEF operate, appare lapidaria quando non riconosce l’esclusione della colpevolezza nella crisi di liquidità del soggetto attivo. Interpretazione che, per onestà intellettuale, risulta…

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Il concorso dell’extraneus nei reati fallimentari

Il consulente di una società fallita, che riveste anche il ruolo di componente del consiglio di amministrazione di società partecipata che ha beneficiato, poco prima della dichiarazione di fallimento, di un consistente aumento di capitale, risponde del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione. E’ quanto statuito in tema di reati fallimentari dalla sezione V della…

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Fatture false: secondo la Cassazione risponde anche il commercialista

Con la recentissima sentenza n. 39873 del 26/09/2013, la Sezione III della Corte di Cassazione ha statuito che si configura il reato di dichiarazione fraudolenta per il commercialista che contabilizza, nelle dichiarazioni del cliente, fatture che sapeva essere false in quanto emesse da un’impresa fittizia con sede nel suo studio. Nel caso in esame, al…

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I “furbetti” tra sequestri e dintorni

La sentenza n.37591/2013 della Corte di Cassazione, Sezione Penale, nel ribaltare a favore del contribuente le due precedenti pronunce di merito, annulla il sequestro per equivalente su beni dell’amministratore di una società di capitali inizialmente concesso dal Tribunale sulla scorta di argomentazioni assai lineari e persuasive. Ricordiamo brevemente che dal 2008 è operante anche in…

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Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte

L’art. 11 del D.lgs. n.74/2000 punisce chiunque al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi o dell’IVA ovvero di interessi o sanzioni amministrative di ammontare complessivo superiore ad € 50.000, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la…

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Quando la dichiarazione infedele espone al reato tributario

Il delitto di dichiarazione infedele di cui all’art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000 punisce con la reclusione da uno a tre anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o l’IVA, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi…

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