28 Ottobre 2016

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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L’arringa di un pazzo
L’arringa di un pazzo
August Strindberg

Adelphi

Prezzo – 19,00

Pagine – 284


Due libri, nella seconda metà dell’Ottocento, hanno scoperchiato la pentola dei rapporti sessuali e sentimentali con una immediatezza inaudita: La sonata a Kreutzer di Tolstoj e L’arringa di un pazzo di Strindberg, cronaca surriscaldata, irta, lacerante dell’attrazione-repulsione fra un uomo, Strindberg stesso, e sua moglie Siri von Essen. È l’autore, del resto, ad affermare «Questo è un libro atroce» sin dalla prima riga della sua Prefazione, che concluderà chiedendo al lettore di essere lui a emettere la sentenza, una volta che avrà acquisito una esatta «conoscenza dei fatti» – quella che gli sarà fornita dalle pagine che seguiranno: una fervida arringa, appunto, che è insieme feroce atto di accusa e veemente autodifesa. I «fatti» esposti sono una esaltata passione amorosa, prima, e un inferno matrimoniale, poi, indagati e ricostruiti con ossessiva precisione, e con furibonda impudicizia. Questo libro, in cui il rapporto fra i sessi viene narrato e anatomizzato come una lotta a morte per la sopraffazione – e la cui prima edizione a stampa, per quanto edulcorata e smussata dal traduttore tedesco, subì un processo per oscenità –, non ha perso un grammo del suo carattere estremo, urtante, angosciosamente veritiero.

 

Beresina. In sidecar con Napoleone

Beresina. In sidecar con NapoleoneSylvain Tesson

Sellerio

Prezzo – 15,00

Pagine – 196


La ritirata dalla Russia di Napoleone. Ripercorsa oggi in sidecar da Sylvain Tesson, il più grande scrittore di viaggi al mondo. «Questo è probabilmente il suo libro migliore, e per diverse ragioni… il suo stile ha raggiunto una maturità tale da essere all’altezza dell’orrore dell’epoca, piena di sangue e di drammi. Ma è ricco di humor, di alcool (esclusivamente vodka) e di motori in panne» (Libération). Sylvain Tesson, instancabile viaggiatore capace di gesta estreme – dal giro del mondo in bicicletta all’attraversamento dell’Asia a cavallo e della catena himalayana a piedi – ha deciso di provare a vivere l’esperienza di Napoleone e della sua armata seguendo il cammino della Ritirata di Russia a bordo di un sidecar di fabbricazione sovietica. Per Tesson il fine non è solo quello della sfida e dell’impresa fisica: immergersi nel passato, nella tragedia di un esercito vinto, così come isolarsi nella solitudine di una capanna assediata dal gelo invernale, l’esperienza raccontata in Nelle foreste siberiane, vuol dire cercare un punto di vista privilegiato per scrutare con occhi nuovi l’anima della nostra epoca. Da Mosca, il 2 dicembre, assieme a un geografo, un fotografo e due amici russi, ha inizio il lungo itinerario di 4.000 chilometri verso la Beresina, Smolensk, Orša, Borodino, attraversando le desolate pianure e l’inverno fatale, come i veterani francesi decimati dalle truppe dello zar Alessandro. Durante il viaggio il gruppo cerca ispirazione nelle memorie del confidente dell’Imperatore francese, il generale Caulaincourt, ed esorcizza con l’aiuto della vodka gli orrori di quella letale agonia. Ripercorrendo l’itinerario della sconfitta con dei sidecar scassati lo scrittore racconta la tremenda sofferenza dei soldati. Per fedeltà verso chi li ha preceduti sul tragitto durissimo, i viaggiatori utilizzano solo mappe stradali, nessuna moderna tecnologia, e con una media di 300 km al giorno arriveranno a Parigi il 18 dicembre. Tesson, come pochi, ha la capacità di fondere la vita con la passione per la letteratura e la storia. A spingerlo avanti è il sogno, e a tratti l’incubo, di una grande avventura. «Che cosa è un vero viaggio?» si chiede, ed è la domanda centrale di questa narrazione che si espande nel tempo e nello spazio. «Una follia che ci ossessioni, che ci porti nel mito; insomma un delirio traversato dalla Storia, dalla geografia, innaffiato di vodka, una sbandata alla maniera di Kerouac, qualcosa che a sera ci lasci senza fiato, in lacrime, in riva a un fosso».

Paradise Sky

Paradise SkyJoe R. Lansdale

Einaudi

Prezzo – 20,00

Pagine – 512


Deadwood, territorio del South Dakota. Il posto perfetto per reiventarsi una vita. Soprattutto se, come Nat Love, hai alle calcagna un marito in cerca di vendetta e una mira eccezionale. Ma nell’America di fine Ottocento, se sei nero come Nat, gli errori del passato non smettono mai di darti la caccia come segugi assetati di sangue. Tra duelli e sparatorie, cowboy e indiani, Mark Twain e Cormac McCarthy, Paradise Sky è un divertente omaggio al genere e il racconto, in chiaroscuro, di un personaggio eccezionale, capace di incarnare il vero spirito dell’America. Willie è solo un ragazzo, ma è già costretto a lasciarsi tutto alle spalle per sfuggire al proprietario terriero che ha assassinato suo padre. Incontrare Loving gli salva, letteralmente, la vita. L’uomo lo inizia alle sottili arti dello sparare, del cavalcare, del leggere e del giardinaggio. Quando muore, Willie eredita da lui il suo nuovo nome: Nat Love. Soldato e pistolero, Nat sembra destinato alla gloria. Ha tutto quello che un uomo del West può desiderare, compresa la donna dei suoi sogni e il rispetto di leggende come Wild Bill Hickok. Ma il passato torna a tormentarlo. E, soprattutto, Nat è nero, in un periodo in cui agli afroamericani non viene perdonato nulla.Privato della casa, dell’amore e di tutto ciò che aveva conquistato, a Nat Love non resta che mettersi sulle tracce dei suoi persecutori, pronto all’ultimo, mortale duello.

Lo stato di ebbrezza

Lo stato di ebbrezzaValerio Varesi

Frassinelli

Prezzo – 18,50

Pagine – 324


Domenico Nanni è un uomo che sta facendo i conti con se stesso. A sessant’anni, si guarda indietro e quello che vede è l’immagine di chi non si è fatto scrupoli ad arraffare tutto ciò che poteva, senza nulla in cui credere se non successo, potere, denaro. Presto orfano di padre, cresciuto da una madre che ha sgobbato per potergli garantire un’istruzione, negli anni Sessanta Domenico sposa gli ideali rivoluzionari, forse più per il desiderio di essere come gli altri che per convinzione. Giornalista di nera a l’Avvenire, per un po’ se ne sta a guardare, ma ben presto inizia a cedere alle lusinghe di un mondo sensuale, prepotente e affascinante che si va affermando giorno dopo giorno. Con gli anni Ottanta inizia il gran ballo, e molti pensano a riempirsi la pancia, con buona pace di sogni e utopie. Nanni è uno di quelli. Con l’ascesa del Partito Socialista e la vittoria di una politica del bengodi, salta sul carro del vincitore e – grazie anche all’aiuto di Susanna e della sua prorompente e cinica vitalità – si reinventa come pierre, perché «se la fame non c’è, bisogna ingolosire». Un teatrante che vende idee ammantandole d’oro. Si sporca le mani con la politica, l’industria, la finanza, e così attraversa gli ultimi trent’anni della storia italiana. E la sua parabola diventa metafora di quella del nostro Paese. Fino a uno sconvolgente rigurgito di coscienza che regala al lettore uno sguardo affilato e spietato su una Grande Bellezza che ci ha lasciati con un gran carico di immondizia. Lo stato di ebbrezza è nello stesso tempo una lunga e appassionata invettiva, e un profondo, a tratti struggente, romanzo psicologico e introspettivo, che ci obbliga a ricordare che cosa siamo stati, e a chiederci che cosa siamo diventati. Un “viaggio al termine della notte” nell’Italia degli ultimi trent’anni.

La mia rivoluzione. L’autobiografia

La mia rivoluzione. L’autobiografiaJohan Cruyff

Bompiani

Prezzo – 17,00

Pagine – 240


Lungo tutta la sua carriera Johan Cruyff è stato sinonimo di calcio totale, profeta di una nuova religione calcistica che unisce ordine e creatività, forza fisica e cervello, tradizione e rivoluzione. Capelli lunghi modello beat generation, idee libere e temperamento ribelle, quella del Pelé bianco è una storia straordinaria che parte dalla periferia di Amsterdam e arriva dritta all’olimpo del calcio: Cruyff entra giovanissimo nell’Ajax e con la maglia della squadra olandese vincerà tre Coppe dei Campioni consecutive prima di passare al Barcellona nel 1973 per una cifra record. Grazie a lui in quella stagione i blaugrana tornano a vincere la Liga dopo quattordici anni. Tre volte Pallone d’Oro, nel 1974 guida la nazionale olandese alla finale dei mondiali contro la Germania Ovest. Dopo essersi ritirato nel 1984, porta la rivoluzione sulle panchine di Ajax e Barcellona e con la sua filosofia influenzerà generazioni di allenatori a venire. Nel 1997 ha dato vita alla Cruyff Foundation che promuove progetti sportivi per i più giovani.In La mia rivoluzione Cruyff si racconta con l’umorismo e l’onestà che l’hanno sempre contraddistinto e consegna alla sua autobiografia la storia di un’incredibile eredità.

Dottryna