22 Marzo 2017

Fate rumore, per favore: sto lavorando!

di Laura Maestri
Scarica in PDF

È convinzione generale che, quando si è nel bel mezzo di un processo creativo, il silenzio sia il miglior alleato per la buona riuscita del proprio lavoro.  Si pensa che la concentrazione sia favorita da un ambiente silente, un’atmosfera calma nella quale la propria inventiva possa esprimersi al meglio.

Ma sembra che non sia così: il Prof.  Ravi Mehta del College of Business of Illinois, in un illuminante articolo pubblicato sul Journal of Consumer Research, ha recentemente reso noti i risultati di una ricerca squisitamente scientifica su questo argomento, giungendo a conclusioni del tutto inaspettate: si diventa più geniali quando si è circondati da un po’ di rumore.

Questa “scoperta”, supportata da esperimenti condotti in modo rigoroso, prende in esame situazioni sonore differenti: silenzio assoluto, deboli suoni e rumori ad alto volume.

I volontari dei test sono stati sottoposti a diverse prove di creatività nelle tre diverse condizioni acustiche; analizzando i comportamenti e le risposte dei partecipanti, si è giunti alla conclusione che un moderato rumore di fondo aiuta la creatività e la capacità di trovare soluzioni innovative. Qual è la ragione?

Il Prof. Mehta definisce come “rumore di fondo” la sensazione acustica ambientale, sotto i 70 decibel. Potrebbe equivalere all’insieme di suoni che si percepiscono quando si entra in un bar o in un ristorante, o al chiacchiericcio che giunge da altri uffici.

Questa particolare condizione acustica ha un’importante prerogativa: distrae ma non interrompe totalmente il cosiddetto “filo del pensiero”. L’effetto di questa distrazione moderata crea una situazione di relativa difficoltà nel raccogliere le idee, quindi si è costretti a concentrarsi di più; a questo punto si è inconsapevolmente indotti a “spremere” la capacità di applicazione del pensiero astratto, esprimendo quindi una maggiore abilità ad elaborare nuove idee.

Questa stimolazione cognitiva non viene innestata quando ci si trova in ambienti totalmente silenziosi, e nemmeno quando il rumore è così alto da non permettere un fluido processo delle informazioni che si stanno elaborando; in pratica si è più produttivi quando i colleghi stanno conversando alla macchinetta del caffè dietro l’angolo.

Non a caso il sito Coffivity.com mette a disposizione un assortimento di file audio che riproducono atmosfere sonore di vario tipo: la caffetteria di un campus universitario al mattino, lo snack bar nella pausa pranzo, la sala da the in Texas e perfino un bistrò brasiliano. Un’ampia scelta a disposizione immaginata per gli imprenditori, i free-lance e i creativi che prevalentemente lavorano dal proprio home-office in totale solitudine, con il preciso obiettivo di aiutarli ad essere più fecondi e fantasiosi.

Comunicare bene in pubblico