20 Giugno 2023

I compensi amministratori nel modello Redditi SC

di Laura Mazzola
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La scheda di FISCOPRATICO

In generale, gli amministratori delle società di capitali possono svolgere il loro incarico gratuitamente o a titolo oneroso, a prescindere dal fatto che questi siano o meno anche soci della società.

Nell’ipotesi di incarico a titolo oneroso, l’articolo 2389, comma 1, cod. civ. prevede che “i compensi spettanti ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti all’atto della nomina o dall’assemblea”.

Ne deriva che la determinazione esplicita dell’entità, all’interno dell’atto costitutivo o di delibera, del compenso riservato al singolo amministratore, risulta essenziale, sia ai fini civilistici sia ai fini fiscali, a pena di nullità.

Detti compensi, ai sensi dell’articolo 50, comma 1, lett. c-bis, Tuir, possono essere inquadrati, a seconda dei casi, quali:

  • reddito di lavoro dipendente;
  • reddito di lavoro dipendente assimilato;
  • reddito di lavoro autonomo.

Si rileva che la scelta, tra le diverse categorie di reddito, non può essere libera.

L’Inps, con il messaggio n. 3359/2019, ha affermato, in sintesi, che, se un amministratore di società conserva, totalmente e esclusivamente, il potere decisionale sulla gestione societaria, non può essere inquadrato come lavoratore subordinato.

Per quanto riguarda la possibilità di inquadramento come lavoratore autonomo, occorre che esista un legame diretto tra la professione esercitata e l’incarico svolto in qualità di amministratore, verificando, caso per caso, se è ravvisabile una connessione oggettiva con le mansioni tipiche dell’attività professionale esercitata.

Ne discende che il corretto inquadramento, ai fini reddituali, dell’amministratore di società di capitali, né dipendente né professionista, è quello di collaboratore coordinato e continuativo.

La società, al fine di indicare in dichiarazione dei redditi i compensi agli amministratori non erogati entro la fine dell’esercizio, deve inserire l’importo all’interno del rigo RF14, denominato “Compensi spettanti agli amministratori ma non corrisposti (art. 95, comma 5)”, quale variazione in aumento.

Successivamente, i compensi possono essere dedotti nel periodo di imposta di effettivo pagamento.

A tal fine, all’interno del rigo RF40, denominato “Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione (art. 95, comma 6) e, se corrisposti, compensi spettanti agli amministratori (art. 95, comma 5)”, devono essere indicati i compensi corrisposti agli amministratori nel corso del periodo di imposta oggetto di dichiarazione e imputati al conto economico in un esercizio precedente.

Si evidenzia che, in base al cosiddetto “criterio di cassa allargato”, devono considerarsi deducibili i compensi corrisposti agli amministratori entro il 12 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento.

Infine, si ipotizzi che una società di capitali abbia:

  • corrisposto, nel corso del periodo di imposta 2022, compensi di competenza del periodo di imposta precedente, per un importo pari a 6.000 euro;
  • corrisposto, sempre nel corso del periodo di imposta 2022, compensi di competenza del medesimo periodo per un importo pari a 60.000 euro;
  • rilevato compensi, di competenza del periodo di imposta 2022 ma non corrisposti, pari a un importo pari a 8.000 euro.

Ai fini della compilazione del quadro RF, del modello Redditi SC 2023:

  • il rigo RF14 deve riportare, quale variazione in aumento, l’importo di 8.000 euro, in quanto si tratta di compensi, di competenza del periodo di imposta, ma non corrisposti.

  • il rigo RF40 deve riportare, quale variazione in diminuzione, l’importo di 6.000 euro, quali compensi corrisposti nel periodo 2022 ma di competenza del 2021.