15 Novembre 2013

Week end romantico … in cerca di ostriche

di Chicco Rossi
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Passeggiare sulla spiaggia ammirando incantevoli scogliere di granito rosa o passeggiare in bicicletta tra piccoli porticcioli, per poi andare in quella che una volta era una vera roccaforte inespugnabile sede dei corsari per rischiare di fare un’indigestione di crudità di mare, e non contenti bissare il giorno dopo in quella che ne è la patria, almeno per quanto riguarda le ostriche piatte: Cancale piccolo paesino che si affaccia sul mare che ospita uno dei posti più romantici e incredibili al mondo: Mont Saint Michel. Tutto questo è la Bretagna, terra selvaggia a cui si deve la nascita della leggenda di Re Artù ma non solo.

Il nostro viaggio inizia dalla foresta di Brocéliande, che incontriamo nel tragitto che dalla capitale ci porta verso questa lingua di terra oltre la quale da un lato c’è l’America e dall’altro la “nemica” Inghilterra (chi non ha sentito parlare della Guerra dei Cent’anni?). Dopo aver visitato lo château di Comper, residenza di re Salomone nel IX secolo, ci addentriamo nella foresta alla ricerca della fata Viviana ma soprattutto della fontana di Barenton dove c’è stato l’incontro della fata con Merlino. Dopo un viaggio nella magia e la promessa che un giorno valicheremo la Manica per andare a Tintagel a visita il castello di Artù, riprendiamo il nostro viaggio, non senza aver degustato una galettes, crepe salata fatta con grano saraceno, destinazione Ploumanac’h, piccola cittadina che si affaccia sulla Manica e famosa per le incantevoli scogliere di granito rosa, formazioni rocciose modellate dal vento e dal mare. Dopo aver trovato alloggio per la sera, si può fare una bella passeggiata a piedi o in bicicletta tra le spiagge di Trestraou e di Saint-Guirec, per preparasi alla cena senza poi dover andare a letto con i rimorsi. La scelta cade su Le Macareux dove decidiamo di assaggiare il classico “plateau de fruit de mer frais breton”, dove oltre alle ostriche e agli scampi troneggia una regale gran seola di veneziana memoria (primavera ma quando arrivi per un buon piatto di moèche?), il tutto accompagnato da un doveroso Muscadet vino bretone. Andiamo a letto sognando ancora le ostriche ma con la consapevolezza che domani sarà un altro giorno pieno di soddisfazioni culinarie. Meta finale è St. Malo ma prima dobbiamo fare tappa a Dinan, cittadina gioiello medievale racchiusa da 3 chilometri di bastioni.

Dinan non vuol dire solo Anna di Bretagna, moglie di Carlo VII ma anche e soprattutto condottieri indomiti. Questa cittadina, infatti, diede i natali a un vero eroe francese, quel Bertrand Du Guesclin che durante la Guerra dei Cento Anni libera non solo la Bretagna ma anche la vicina Normandia. E allora, è doveroso fare una visita alle sue spoglie che riposano nella basilica di Saint-Sauveur. Ma passeggiare tra le tipiche case a graticcio di Dinan vuol dire immergersi in un’atmosfera che ci porta indietro nel tempo e trovare artigiani dediti a soffiare il vetro o a decorare d’oro sculture lignee.

Riprendiamo il nostro viaggio e passiamo dal medioevo ai pirati e si, perché Saint Malo era la cittadella presa a base nel XVII secolo dai pirati Duguay-Trouin e Surcouf. Ma visitare Saint Malo è un piacere, come fare una passeggiata per i bastioni che si affacciano su quel lembo di mare che divide la Francia dall’Inghilterra e visitare una vera casa di un pirata: l’Hotel d’Asfeld dimora di François-Auguste Magon de la Lande. Prima di partire per la cena, non si può non andare a rendere omaggio alla tomba del visconte François-René de Chateaubriand scrittore, politico e diplomatico, ma soprattutto fondatore del Romanticismo letterario francese.

A questo punto la nostra destinazione è Cancale, patria dell’ostrica piatta. Qui il problema non è trovare dove mangiare ma dove posteggiare. I vari ristoranti si affacciano su quai Gambetta e c’è l’imbarazzo della scelta. Chicco Rossi, che qui c’è stato, opterebbe per il meno mondano, ma sicuramente più romantico “La Mère Champlain” in “quai Administrateur Thomas” dove si inizia un viaggio fantastico che nemmeno una mente da sognatore indefesso può prevedere: i prezzi sono quasi imbarazzanti per quanto onesti.

Soddisfatto il palato, l’ultimo appuntamento in Bretagna è con uno dei posti più famosi del mondo: Mont Saint Michel, patrimonio dell’Unesco e non si sa mai che ci scappi anche una veloce visita da qualche produttore di sidro locale. Mont Saint-Michel è famoso per il santuario eretto in onore di San Michele Arcangelo, ma soprattutto per il fenomeno della marea che lo isola completamente dalla terraferma. L’esperienza è unica, non ci si rende nemmeno conto, passeggiando per le spiagge che circondano l’isolotto, di come sia possibile che all’alzarsi della marea si resti isolati dal continente. Esperienza unica è pernottare a Mont Saint Michel di modo da poter partecipare alla quasi mistica messa nella cattedrale al nascere del giorno o al tramonto quando l’isolotto diventa vivibile e finalmente è possibile camminare indisturbati per le strette viuzze.

Questa è la Bretagna, terra di Re, pirati, armatori e frati dove tutto è scandito dalla storia, alla faccia dei comunicati stampa …