15 Giugno 2021

Una misura per ridurre l’amianto sui luoghi di lavoro: bando Isi Inail 2020

di Golden Group - Ufficio Tecnico
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Ogni anno l’INAIL mette a disposizione delle aziende contributi a fondo perduto per migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.

Le risorse stanziate ammontano ad una cifra importante (€211.226.450, con ripartizione specifica a livello regionale) affinché più aziende possano concorrere all’ottenimento del contributo.

La finestra temporale per la compilazione delle domande è fissata dal 01 Giugno al 15 Luglio 2021. Dal 20 Luglio sarà possibile acquisire il codice identificativo per l’inoltro online e successivamente verrà comunicata la data per l’invio della domanda. Si ricorda che per l’accesso alla piattaforma è necessario che il Legale rappresentante disponga dello Spid (Sistema pubblico di identità digitale), della Cie (Carta d’identità elettronica) o della Cns (Carta nazionale dei servizi). Relativamente alla modalità di presentazione, non sono stati pubblicati aggiornamenti, ma si presume sia la stessa utilizzata per il Click Day del bando Isi Agricoltura 2020.

In merito all’oggetto del Bando, le attività finanziabili sono:

Asse 1 – Progetti di investimento e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;

Asse 2 – Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi;

Asse 3 – Progetti di bonifica amianto per immobili aziendali;

Asse 4 – Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività.

L’intensità dell’agevolazione è pari al 65% dell’investimento, con un tetto massimo di €130.000, per i progetti rientranti negli Assi 1-2 e 3, e di €50.000 per quelli appartenenti all’Asse 4.

La Misura è rivolta a tutte le imprese, ad eccezione delle micro e piccole imprese agricole operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, in quanto già beneficiarie del Bando Isi Agricoltura 2020. Ai fini dell’ammissibilità, i progetti devono raggiungere un punteggio minimo pari a 120 punti in base ai seguenti parametri: la dimensione aziendale, la tipologia di attività esercitata dall’impresa (voci di tariffa), la tipologia di intervento, la condivisione con le parti sociali, il bonus settori Ateco differenziati in base alla Regione di appartenenza.

Una particolare attenzione merita l’Asse 3, dal momento che l’emergenza amianto è ancora una realtà in Italia. Stando infatti a quanto riportato dall’Osservatorio nazionale amianto, i morti per patologie legate all’utilizzo di amianto hanno raggiunto i 7.000 casi nel 2020. A questi si sommano i dati che l’ex Ministro dell’Ambiente, gen. Sergio Costa, ha rilasciato nel 2020, dichiarando che in Italia ci sarebbero 86.000 siti interessati dalla presenza di amianto, di cui 7.669 risultano bonificati e 1.778 solo parzialmente. Tra questi, ci sono anche i 779 impianti industriali censiti nel giugno 2014 (attivi o dismessi) e i 10 SIN (siti di Interesse Nazionale da bonificare).

Nello specifico, gli interventi finanziabili nell’Asse 3 riguardano la rimozione di:

  • componenti edilizie quali coibentazioni, intonaci, cartoni, controsoffitti, contenenti amianto in matrice friabile;
  • MCA da mezzi di trasporto;
  • MCA da impianti e attrezzature (cordami, coibentazioni, isolamenti di condotte di vapore, condotte di fumi ecc.);
  • piastrelle e pavimentazioni in vinile amianto;
  • coperture in cemento-amianto;
  • manufatti come cassoni, canne fumarie, comignoli, pareti verticali, condutture ecc.

Restano escluse le spese relative al rifacimento/consolidamento delle strutture di sostegno della copertura e del tetto, delle orditure, dei solai, delle travature e i costi di nuovi elementi tecnologici integrati, di pannelli solari o moduli fotovoltaici.

Un aspetto fondamentale dell’Asse 3 è che gli immobili devono essere già a disposizione dell’impresa in forma di proprietà, locazione o comodato, alla data di pubblicazione dell’Avviso, ossia al 30 Novembre 2020. Tale indicazione non è espressamente dichiarata nel bando, ma si evince dalle FAQ del Bando Isi Inail 2018.

Rientra negli interventi ammessi all’Asse 3, ad esempio, un progetto di bonifica di lastre in cemento amianto collocate su 2 coperture di edifici diversi e la loro relativa sostituzione con altri materiali. Al fine di procedere con la compilazione della domanda è necessario verificare il possesso della seguente documentazione:

  • Programma di Controllo e Manutenzione Amianto (d.m. 6/9/1994), comprensivo del nominativo del Responsabile per la gestione dei materiali contenenti amianto e della natura, ubicazione e stato di conservazione dei MCA;
  • Certificato di analisi o rapporto di prova relativo ai campioni di MCA oggetto della bonifica, emesso da Laboratorio qualificato dal Ministero della Salute per la specifica tipologia di amianto secondo l’art. 247 del d.lgs. 81/2008. Nel caso citato, vista la presenza di più manufatti in MCA posti su edifici diversi, dovrà essere inviato un certificato di analisi o rapporto di prova per ogni edificio;
  • Preventivo di spesa relativo ai nuovi materiali non controfirmato per accettazione. Il Bando ammette solo i progetti che saranno avviati dopo il 16/7/2021.

Sono necessarie alcune accortezze. Si deve considerare che le spese relative alla rimozione e al rifacimento della copertura devono essere computate nella misura massima di 60 €/mq rispettando i seguenti valori limite:

  • valore limite di 30 €/mq di copertura in MCA per i lavori di bonifica, incluso il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto;
  • valore limite di 30 €/mq della nuova copertura per l’acquisto e posa in opera della copertura sostitutiva e degli elementi edili ad essa accessori.

Tutte le voci di spesa devono essere ben dettagliate in modo da poter scorporare quelle non ammissibili, ad esempio, il trasporto del bene acquistato per il rifacimento della copertura in quanto non eleggibile.

Gli interventi devono essere effettuati presso il luogo di lavoro nel quale l’impresa richiedente esercita la propria attività. Pertanto, sia nel caso di impresa proprietaria che nel caso di impresa locataria, il finanziamento può riguardare la porzione di immobile presso la quale operano i lavoratori dell’impresa richiedente.

Per l’Asse 3, come per tutti gli altri, deve essere fatta un’attenta prevalutazione del progetto, esaminando il DVR (documento di valutazione del rischio), le caratteristiche aziendali e la tipologia di attività. Inoltre, considerando che il periodo tra la pubblicazione dell’elenco delle aziende ammissibili e l’invio della documentazione è ristretto, fondamentale è analizzare in anticipo tutta la documentazione che dovrà essere inviata da coloro che superano il click day. Da quanto descritto, si evince che da un punto di vista tecnico la procedura di partecipazione al bando non è delle più semplici e, pertanto, richiede l’intervento di un esperto.