10 Febbraio 2022

Il nuovo ruolo del giornalismo per la nostra società

di Assunta Corbo - giornalista, autrice e Founder Constructive Network
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Al giornalismo è da sempre attribuita la funzione di “cane da guardia” (watchdog nella definizione anglosassone) della società. Il ruolo di un giornalista, quindi, è quello di fare luce sulle attività che possono ledere la comunità. Un servizio pubblico per proteggere il cittadino.

Sebbene sia rimasta questa la natura principale dell’informazione, è innegabile che nel corso dei secoli ci sia stata una importante trasformazione che ha portato a nuove sfumature nei giorni in cui viviamo noi. Tanto che, soprattutto a livello internazionale, si parla di giornalismi e non più al singolare. Esistono, tra gli altri:

  • il giornalismo di inchiesta per approfondire tematiche specifiche;
  • il giornalismo politico;
  • il giornalismo positivo che porta solo buone notizie;
  • il giornalismo delle soluzioni e costruttivo che parte da un problema per arrivare a raccontare una soluzione

Provando a soffermarsi sullo stato dell’informazione oggi e sull’effetto che le notizie hanno su tutti noi, emerge una necessità importante. Viviamo in una società che ci spinge a guardare al futuro e ci chiede di avere una visione, di essere proattivi. Non solo, ci viene chiesto anche di essere orientati alla soluzione dei problemi e di ritrovare quel pizzico di speranza che ci aiuta a restare in piedi.


Perché questa nuova necessità?


Potrebbero essere tante le ragioni ma, credo, una emerga rispetto ad altre: tale è il sovraccarico di notizie in questa era che il rischio di sentirsi schiacciati è molto forte. Accade, lo dicono indagini e statistiche, che l’informazione arrivi nelle stanze della terapia degli psicologi con sempre maggiore insistenza. Vivere è diventato faticoso per via di quello che leggiamo e ascoltiamo. Un peso che non riusciremo a sopportare ancora per molto.

Da qui, quindi, la necessità di aprire un percorso nuovo per il giornalismo: fatto di speranza e di visione. Non di illusione. Un percorso che ci offra racconti a cui non siamo abituati ma che appaiono come un’opportunità: 

  • Storie di chi ha trovato una risposta a un problema di una comunità: piccola o grande che sia. Nel mondo esistono persone con uno spirito intraprendente che possono essere di esempio. Queste sono le storie che possono portare ispirazione concreta ad altri. Non tutti abbiamo la forza di cominciare ma molti possono riuscire a trovarla tra le righe della storia di altri. 
  • Stimoli che possano sollecitare le istituzioni. Il giornalismo non crea soluzioni ma, attraverso la narrazione costruttiva e contestualizzata, può spingere chi ha potere a prendersi cura di una comunità, cercare una risposta valida a un problema, accogliere una necessità. 
  • Comprensione della realtà in cui viviamo. Il giornalismo ha un ruolo educativo molto importante. La popolazione non è sempre capace di interpretare dati e situazioni. Ai professionisti dell’informazione il compito di contestualizzare, raccontare e dare voce a chi – davvero – può aiutare a comprendere.

Il giornalismo non andrà mai a sparire, di certo deve trasformarsi. E l’obiettivo non può più essere solo quello di raccontare ciò che non funziona nella nostra società perché il sovraccarico di problemi è diventato insostenibile. Ora abbiamo bisogno di credere, tutti, che c’è qualcosa che possiamo fare per entrare nel futuro. E c’è chi, nel mondo, lo sta già facendo.

LeRosa Assunta Corbo