23 Settembre 2021

Come rendere una storia costruttiva

di Assunta Corbo - giornalista, autrice e Founder Constructive Network
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Di storie straordinarie ce ne sono tante là fuori. Ma come possiamo renderle costruttive e utili? Non certo elevando le persone a eroi ed eroine e nemmeno fermandoci ai dettagli più eclatanti. Occorre andare in profondità, cercare sfumature, orientarsi tra la narrazione dei protagonisti conducendoli verso un sentiero che spesso nemmeno loro sapevano di aver percorso. 


Un viaggio di grande stimolo per chi scrive,

di grande rivelazione per chi è protagonista della storia

e di significativa utilità per chi legge o ascolta.


Non esiste una narrazione universale, esistono diversi punti di vista che aspettano di essere messi in luce. E se è vero che molto dipende dall’esperienza personale e dalla sensibilità di chi racconta, è anche vero che esistono elementi tecnici e strutturali che possono aiutare a far emergere aspetti del tutto nuovi di uno stesso fatto.

Volendo riassumere il senso della narrazione che costruisce, possiamo affermare che offrire ciò che manca è costruttivo. Credo che questo sia il punto di partenza più importante per proporre storie che siano utili a chi legge e ascolta. Obiettivo che dovrebbe essere sempre alla base di ogni contenuto prodotto. Una stessa storia raccontata dai media del main stream – spesso con uno stesso taglio – può trovare un’identità differente se chi scrive sceglie percorsi meno battuti. È un atto di coraggio che richiede tanto impegno ma che porta anche grandi soddisfazioni.

Proviamo, allora, a identificare le domande da porsi quando ci avviciniamo a una storia con l’intenzione di trasformarla in un racconto costruttivo. Sia esso destinato ai media o alla propria comunicazione professionale e aziendale.

  • Possiamo intravedere nella storia – che sia relativa a un progetto, a un’iniziativa o a una startup – una risposta possibile a un problema della nostra comunità o della società contemporanea? Uno dei principi del giornalismo costruttivo è quello di non farci sentire impotenti di fronte alle problematiche che viviamo quotidianamente. Per piccola che sia una soluzione ci porta speranza concreta e visione al futuro.
  • Quali sono i dati che raccontano come questa risposta sia utile e funzionale? Numeri ed evidenze sono fondamentali per contestualizzare il racconto e staccarci in modo definitivo dalla narrazione positiva, legata alle buone notizie, che spesso racconta un’idea ma non la sua reale concretezza.
  • Esistono dei limiti? Questa è la domanda più significativa che nasce dalla consapevolezza che nessuna risposta può essere “la” risposta. Ci saranno sempre limitazioni, difficoltà di scalabilità o elementi di imperfezione. Se non è così non abbiamo scavato abbastanza in profondità.

Queste domande ci consentono di aprire una relazione sana e profonda con chi ci legge e ci ascolta. Sono il motore della credibilità e attivano un forte sentimento di fiducia che, come sappiamo, è il motore di ogni relazione professionale e personale.  

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