Le differenze fra l’analitico misto e l’induttivo puro: come giocano i costi
Se non sussistono difficoltà ad individuare l’accertamento analitico – che di fatto viene utilizzato per rettificare i comportamenti contabili in contrasto con il D.P.R. 917/1986 o con il D.P.R.633/1972 – per determinare le caratteristiche differenziali trai l cd. accertamento analitico, con posta induttiva sui ricavi (articolo 39, comma 1, lett. d, D.P.R. 600/1973 ed ai…
Continua a leggere...L’accertamento analitico nel reddito d’impresa
L’accertamento analitico rappresenta la regola generale da seguire nell’attività di accertamento del reddito imponibile e del volume d’affari dei contribuenti, realizzato attraverso la puntuale ricostruzione di ciascuna categoria reddituale e di ogni singola operazione rilevante ai fini dell’Iva. Al fine di approfondire i diversi aspetti della materia, è stata pubblicata in Dottryna, nella sezione “Accertamento”,…
Continua a leggere...Sì al “vinometro” ma solo con metodologia attendibile
L’Agenzia delle Entrate può validamente utilizzare il criterio del consumo di vino per ricostruire indirettamente, con accertamento analitico-induttivo, i ricavi conseguiti da un ristoratore, purché adotti, a pena di inutilizzabilità dei dati risultanti, una metodologia non confliggente con le possibilità teoriche di consumo di vino e di servizio dell’esercizio commerciale. È questo l’interessante principio sancito…
Continua a leggere...Ricostruzione presuntiva dei ricavi e presunzioni qualificate
Con l’interessante sentenza n. 1119 del 18.01.2017 la Corte di Cassazione ha precisato che affinché operi il meccanismo stabilito dall’articolo 2729 cod. civ., secondo cui “le presunzioni non stabilite dalla legge sono lasciate alla prudenza del giudice il quale non deve ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti”, il fatto certo storico legittimante il procedimento…
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