12 Maggio 2014

La settimana finanziaria

di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
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a cura della Direzione Investment Solutions – Banca Esperia S.p.A.

Mercati azionari condizionati da Ucraina, FED e ECB

Performance erratica per Wall Street che, in una settimana priva di particolari appuntamenti Macro, attendeva soprattutto lumi dall’intervento al congresso del presidente della FED e attendeva le ultime trimestrali che, di fatto, hanno chiuso la stagione degli utili dedicata al primo trimestre 2014. Molta volatilità sul comparto tecnologico, soprattutto per quanto riguarda le Internet Stocks..

S&P -0.43%, Dow -0.05%, Nasdaq -1.5%

L’ Asia è stata influenzata soprattutto dalla pubblicazione di rilevazioni macroeconomiche in Cina e dalla reporting season nipponica, che si è sviluppata soprattutto durante la seconda parte della settimana causa chiusura di Tokyo per festività locali nella giornata di Lunedì e Martedì.

Nikkei -0.73%, HK -1.32%, Shanghai-0.65%, Sensex +1.48%, SPX+0.05%.

In Europa l’attenzione degli operatori era prevalentemente per la riunione della Banca Centrale Europea di Giovedì, in una settimana che ha visto crescere la tensione tra Ucraina e Russia fino ad una serie di confronti armati con vittime sia tra l’esercito ucraino sia tra i miliziani filorussi.

MSCI +0.56%, EuroStoxx50 +0.18%, FtseMib -0.25%.

La performance dei mercati obbligazionari è positiva. Spicca soprattutto la dinamica dei periferici, supportata non solo da dati macro migliori delle previsioni, ma anche da una serie di successi per le aste italiane, che ha portato il decennale al minimo storico e ha permesso allo Spread BTP Bund di portarsi a quota 145 Bp.

Il dollaro si è decisamente rinforzato nei confronti dello Yen, andando a danneggiare la dinamica borsistica degli exporters del Sol Levante dopo una chiusura per festività di Tokyo nelle prime due sessioni della settimana. La valuta nipponica si trova ora nella parte bassa del canale delimitata dai livelli 101/104 “box formation”, all’interno della quale si è mossa sin dall’inizio del 2014. I dati europei e il conseguente impatto sulla politica della BCE rafforzano l’euro fin quasi alla soglia tecnica dell’1.4, ma le precisazioni di Draghi in chiusura di settimana riportano il biglietto verde in zona 1.388.

L’intervento di Janet Yellen ha rappresentato il cardine della settimana

In America, la settimana particolarmente rarefatta in termini di appuntamenti macro ha portato l’attenzione degli operatori a focalizzarsi prevalentemente sull’intervento di Janet Yellen al Senato, soprattutto dopo la buona serie di dati della scorsa settimana, culminata con il Labor Report molto positivo di Venerdì e una ISM non manifatturiera migliore delle attese. Dai commenti del Presidente della Banca Centrale americana si evince che la FED continuerà supportare la crescita economica americana, in quanto “sia la creazione di posti di lavoro, sia l’inflazione, rimangono sicuramente distanti dai target”. La Yellen ha anche ribadito che la performance non soddisfacente dell’economia USA nel primo trimestre 2014 è sicuramente da imputare alle avverse condizioni atmosferiche e che, per il trimestre in corso, ci si attende un netto miglioramento, anche se sia la recente decelerazione dell’immobiliare sia le tensioni geopolitiche potrebbero senz’altro rappresentare dei notevoli fattori di rischio per la crescita economica. Non sono state fornite informazioni rilevanti inerenti al rialzo dei tassi e a eventuali variazioni del processo di Tapering.

Vi è stata, inoltre, in settimana una notevole striscia di trimestrali degne di interesse, come quella di Disney, che ha visto tutte le divisioni in netta progressione, con in particolare l’Home Video e Merchandise, dove Frozen si sta rivelando una autentica “macchina da soldi” confermando il successo fatto registrare al Box Office questo inverno. Confermano il trend anche i Disney Stores, i Theme Parks e, ovviamente la Marvel, ormai punta di diamante della casa di Burbank. Pfizer ha portato invece utili leggermente deludenti, ma gli investitori sono maggiormente interessati a capire le dinamiche della chiusura del deal per l’acquisizione di Astra-Zeneca. A metà settimana le vendite conseguenti alla scadenza del Lock-Up periodo per Twitter ha portato il titolo del leader del Microblogging a una perdita del 20%, che ha avuto come effetto il crollo generalizzato dei cosiddetti”momentum stocks”.

In Asia è continuata la pubblicazione di dati macroeconomici, che hanno evidenziato un rallentamento dell’economia cinese in una settimana che ha visto Giappone e HK chiuse Lunedì e Martedì per festività locali. L’indice calcolato da Markit e da HSBC, relativo alla manifattura cinese, è stato pubblicato a 48.1, livello che indica contrazione economica e che è anche inferiore alle aspettative di mercato. Il dato si accorda con il PMI non manifatturiero ufficiale, anch’esso piuttosto debole anche se il comparto servizi in Cina non ha sicuramente un peso preponderante. Nonostante le rassicurazioni del Premier Li, la crescita cinese sembra essere destinata a non raggiungere la soglia programmata del 7.5% . Sembra maggiormente possibile una espansione economica del 7.3%, la più bassa dal 1990.

Migliori delle attese, invece, i numeri relativi al Trade Balance sia sul lato Importazioni sia su quello Esportazioni.

Il rafforzamento dello Yen contro dollaro, che ha compromesso la performance di tutti gli operatori nipponici, è anche da mettere in connessione con l’ottimismo espresso da Kuroda e Abe, che ha spostato lungo l’orizzonte temporale degli operatori la possibilità di ulteriori manovre espansive a supporto dell’economia.

Settimana europea caratterizzata dalla chiusura di Londra nella giornata di Lunedì. I mercati hanno continuato a subire inizialmente l’influenza negativa delle news proveniente dall’Ucraina, dove si teme indubbiamente una escalation incontrollata di carattere militare, ma si sono poi concentrati sugli appuntamenti macro in arrivo. In termini macro i PMI Services e Composite aggregati sono confermati in crescita, mentre migliori delle aspettative sono risultati essere i PMi Services italiani e spagnoli, rispettivamente 51.5 vs exp. 50.5 e 56.5 vs exp 54. La reazione dei mercati è stata inizialmente positiva, ma un set up di dati come questi ha cominciato a far percepire che questo non è esattamente lo scenario che potrebbe forzare la mano alla Banca Centrale Europea in merito all’adozione di misure espansive straordinarie, con conseguente storno successivo delle borse europee e ulteriore rafforzamento dell’Euro. In effetti i commenti di Draghi, successivi alla decisione di lasciare i tassi invariati, nella giornata di Giovedì, hanno evidenziato come la BCE sia al momento restia ad imbarcarsi in una politica che si discosti in modo radicale dal percorso fin’ora seguito e che, quindi, l’attuazione di una strategia di Quantitative Easing sembra non essere particolarmente imminente, ma il Presidente ha anche sottolineato che la BCE è pronta ad agire fin dal prossimo meeting di giugno, se i dati ne certificassero la necessità.

Reporting Season in piena attività in Europa questa settimana, con le trimestrali di UBS, che ha riportato risultati migliori delle previsioni per il primo trimestre e ha annunciato una distribuzione straordinaria di dividendo. Credit Suisse, invece, potrebbe essere vicina al settlement, 1Bn USD, con la giustizia americana per l’accusa di assistenza all’evasione fiscale per numerosi clienti USA. Deludenti i risultati di Barclays

Ottima la trimestrale di BMW. Lafarge, invece, ha pubblicato utili leggermente inferiori alle attese, ma gli analisti sono più interessati all’evoluzione della fusione con Holcim. Anche i risultati di Adidas sono inferiori alle attese. Prosegue il braccio di ferro General Electric/Alstom, con il presidente francese Hollande che afferma che l’offerta di GE non è sufficiente e non da garanzie chiare in termini occupazionali.

Riprende il ritmo consueto degli appuntamenti Macro.Finisce la Reporting Season

La prossima settimana vedrà la ripresa del flusso di comunicazioni macro, dopo che, come sempre, la pubblicazione del Labor Report è stata seguita da cinque giorni decisamente scarni in termini di appuntamenti macroeconomici. Verranno pubblicate le Vendite al Dettaglio, l’Empire Manufacturing, seguiti dagli indici relativi al calcolo dell’inflazione, PPI e CPI. Giovedì, come di consueto, verranno pubblicati i Jobless Claims, ai quali seguiranno i dati di Produzione Industriale e Capacità Utilizzata. Le rilevazioni settimanali verranno chiuse venerdì da Housing Starts, Building Permits, Philadelphia FED e Michigan Confidence.

Se la Reporting Season è da considerarsi esaurita negli Stati Uniti , prosegue invece in Europa, con le trimestrali di UniCredit, Telecom Italia, ThyssenKrupp, Mediaset, Airbus, RWE, Mediolanum, Generali, Zuerich, Vivendi e ClubMed.

 

 

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