20 Gennaio 2014

La settimana finanziaria

di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
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Mercati Positivi. Europa Best Performer

La settimana appena trascorsa è stata vissuta dai mercati all’insegna della positività in merito alle speranze di rafforzamento della crescita mondiale, dopo che gli interventi del FMI, della World bank e la pubblicazione del Beige Book hanno riempito gli spazi di informazione tradizionalmente “vuoti” nella settimana successiva al Labour Report, uscito nettamente distorto da una serie di rilevazioni incidentali .Il mood positivo ha coinciso con l’inizio della stagione delle trimestrali relative al quarto trimestre 2012, che per ora sembra non aver portato sorprese particolarmente negative. Gli indici americani continuano a mantenersi nelle vicinanze dei livelli record raggiunti a fine 2013 dopo aver recuperato la prima settimana negativa del 2014.

Dow -0.17%, S&P +0.42%, Nasdaq +1.65, grazie soprattutto al recupero di Apple.

La settimana in Asia ha visto il Giappone chiuso per festività nella giornata di Lunedì e dinamiche contraddistinte da poche novità di carattere Macro e da poche comunicazioni societarie. La dinamica degli indici è stata comunque molto contenuta.

Nikkei -0.42%, Hang Seng +1.4%, Shanghai -0.47% , Sidney -0.12%, Corea +1.31% soprattutto a causa del crollo di Samsung.

Di nuovo una settimana con una dinamica positiva per i mercati europei, all’interno dei quali spicca la performance dei periferici, che riescono a tenere il passo con l’accelerazione del Dax, nonostante lo strappo positivo della scorsa settimana. L’indice Eurostoxx 50 guadagna circa 2 punti percentuali.

Il Dollaro continua il proprio rafforzamento “ a piccoli passi” riportandosi vicino a quota 1.36 grazie a un quadro economico americano in miglioramento.

Di nuovo una serie di aste positive sia per il Tesoro Italiano, sia per quello spagnolo, che aiutano la sostanziale stabilizzazione degli spread. ormai stabilmente in area 205 e 190 rispettivamente, in una settimana priva di particolari spunti sulle curve. Riprende però in modo solido l’attività di emissione di carta corporate.

I numeri macro influenzano positivamente i mercati

I numeri relativi al mercato del lavoro, senza dubbio i numeri più seguiti nell’ultimo periodo, sono invece risultati decisamente peggiori delle previsioni, se non altro in termini di numeri di buste paga, anche se un dato decisamente anomalo come questo è da mettere in relazione con condizioni metereologiche avverse. Il mercato azionario ne è stato influenzato negativamente in modo blando, ma poi ha prevalso la considerazione dei numeri pubblicati come meramente incidentali.

Indubbiamente il maltempo ha avuto un peso decisivo nel deprimere il livello delle assunzioni. Ad esempio il settore costruzioni, che ha mostrato costanti incrementi negli ultimi reports, a dicembre ha perso 16.000 occupati. I settori leisure e trasport mostrano a loro volta chiari segni di un impatto meteo. Il numero di impiegati impossibilitato a recarsi al lavoro per maltempo ha fatto segnare il massimo e l’impatto dovrebbe essere pari a circa 75.000 unità, con un dato complessivo che a questo punto sembra rappresentare un elemento di distorsione all’interno di una serie positiva. I mercati hanno ripreso a salire dopo la pubblicazione delle Retail Sales in USA, decisamente migliori del previsto e, in questo caso, più forti delle condizioni atmosferiche. Le borse hanno poi avuto il supporto da parte della World bank (che si è espressa positivamente in merito alla crescita globale) e da una ulteriore esternazione del Direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che si è detta fiduciosa in merito alla possibilità che il buon momentum della crescita economica del 2013 possa traslarsi senza difficoltà anche nel 2014. Anche il Beige Book pubblicato in settimana, nonostante la costruzione fortemente aneddotica che lo contraddistingue, visto che si tratta dell’assemblaggio di una serie di dati provenienti dai 12 distretti della Federal Reserve, ha mostrato segnali di moderata ripresa economica, contraddistinta anche da una indicazione piuttosto importante per quanto riguarda la dinamica dell’occupazione, ovvero una moderata crescita salariale, elemento che sarà, in caso di futuri sviluppi, preso in grande considerazione dalla FED anche per l’argomento inflazione.

La performance dell’Europa questa settimana è da mettere in relazione soprattutto alla progressione del comparto bancario e a una serie di news macro che puntano verso una normalizzazione e verso una moderata crescita economica, non ultimo, per la prima volta da una serie di trimestri negativi, una moderata ripresa delle immatricolazioni auto.

I mercati asiatici hanno mostrato una performance decisamente più fiacca rispetto agli altri due blocchi continentali, a causa dei dubbi che persistono in merito alla liquidità a breve in Cina e, in Giappone, alla consueta dipendenza della borsa di Tokyo dalle oscillazioni nel rapporto Dollaro/Yen, che pesa come sempre sulle dinamiche degli esportatori.

Parte la Reporting Season quarto trimestre 2013, dominano le banche

La prima delle trimestrali attese, quella di Alcoa, che tradizionalmente apre la stagione degli utili è risultata essere inferiore alle attese, ma è stata ignorata, “schiacciata” dalle analisi in merito al Labour Report.

La settimana appena passata ha visto la pubblicazione di una serie di trimestrali legate soprattutto al comparto bancario. In primo luogo JPMorgan ha riportato utili inferiori alle attese, ma al netto degli One-Off per settlement legali, peraltro già noti, gli EPS sono leggermente meglio delle aspettative: il totale di legal settlements sull’anno ammonta alla ragguardevole cifra di 23 Bn USD e comprende anche l’impatto del caso Madoff. Utile record invece per il 4Q di Wells Fargo, con il motore del risultato rappresentato indubbiamente dal controllo dei costi impostato dal CEO John Stumpf. Le revenues sono infatti in calo del 5%. E’ il quinto anno record consecutivo, dopo che WF raddoppiò la propria stazza nel 2008 acquisendo Bank of Wachovia.

Anche Bank Of America ha riportato meglio delle aspettative. Sembra ormai verso la fine il processo volto a “fare pulizia” del bagno di sangue derivante dall’acquisizione nel 2008 di Countrywide Financials. Ora il CEO Moynian potrà dedicarsi a migliorare la performance operativa di tutte le unità.

Goldman Sachs ha riportato utili meglio delle attese, grazie ai risultati da Equity Underwriting che raddoppiano e i costi di compensation che si riducono. I risultati sono decisamente migliori delle attese ma soffrono delle limitazioni imposte alle banche in termini di trading in conto proprio. Infatti è il quarto anno consecutivo con utili inferiori ai livelli pre-crisi: il limite imposto all’ammontare del capitale che può essere impiegato per il trading limita necessariamente e drasticamente i risultati. Prossimamente ulteriore pressione sugli utili potrebbe venire da limitazioni imposte dalla FED anche al trading sulle Commodities. Citigroup ha invece riportato sotto le attese.

La trimestrale di Morgan Stanley evidenzia invece un utile per azione influenzato soprattutto da un accantonamento di 1.5 Bn USD per una litigation legata alle Assets Backed Securities, ma che sembra essere neutra in termini di confronto con le aspettative.

General Electric, che da sempre rappresenta un autentico “bellweather” dell’economia USA, ha mostrato numeri relativi al Q4 pari alle attese ma accompagnati a buone Guidance per i prossimi trimestri. Il CEO Immelt continua a gestire la migrazione che prevede il rafforzamento della parte industriale, in una sorta di ritorno alle origini, e la progressiva diluizione dell’importanza di GE Finance, che, prima o poi, secondo molti analisti dovrebbe essere oggetto di uno Spin-Off.

Intel, unico titolo Tech che riportava in settimana, nella serata di Giovedì ha presentato una serie di dati che indicano come nonostante una trimestrale sostanzialmente in linea, la crescita del mercato “corporate” non sia in grado di compensare il declino della parte consumer nel mercato dei personal computer. Intel infatti ha solo l’1% di quota di mercato per i processori applicabili a smartphones e tablet.

 

Settimana poco interessante dal punto di vista Macro.proseguono le trimestrali in USA

La prossima settimana si presenta decisamente leggera in termini di appuntamenti macroeconomici, con i consueti Jobless Claims accompagnati soltanto dalla pubblicazione delle Existing Home Sales.

La Reporting Season, archiviata la settimana dedicata alle banche, vedrà la pubblicazione di numerose trimestrali. Texas Instruments, AMD, IBM, Xilinx, Western Digital, Juniper e Microsoft rappresentano le principali aziende relative al settore Tech.

JnJ Abbott, U-Tech , EBay, Verizon i principali appartenenti ad altri comparti dell’Indice S&P.

Anche in Europa è attesa una serie di trimestrali, con i numeri di Nokia,Unilever, SAP e ASML.

 

 

 

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