3 Marzo 2014

La settimana finanziaria

di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
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a cura della Direzione Investment Solutions – Banca Esperia S.p.A.

Settimana erratica per l’azionario

Buona la performance della Borsa americana, con gli indici che reagiscono positivamente alle ultime buone trimestrali, all’intervento di Janet Yellen e al miglioramento delle condizioni atmosferiche, il cui impatto sulla crescita economica è sempre uno degli argomenti maggiormente dibattuti nelle ultime settimane. Dow +0.86 %, S&P +0.79%, Nasdaq +0.76%.

I Mercati asiatici hanno mostrato una performance leggermente negativa, con il Giappone come al solito influenzato dal rapporto Dollaro/Yen, la Cina che subisce le oscillazioni dello Yuan e le manovre orientate al controllo dell’espansione della parte immobiliare di People Bank of China.

Nikkei -0.17%, Hang Seng +1.36%, Sidney -0.62% , Shanghai -2.72%.

L’Eurostoxx 50, +0.43%, sembra questa settimana subire il nervosismo della situazione geopolitica, che in pratica annulla con il suo influsso le buone notizie di carattere macro nell’Eurozona, dove un indice IFO convincente è stato seguito da buone rilevazioni per fiducia d’impresa e fiducia consumatori.

Il Dollaro continua a mantenersi tra 1.365 e 1.375 contro Euro, mentre si indebolisce contro Yen avvicinandosi alla soglia psicologica dei 100, scenario non particolarmente gradito ai trader e agli investitori che operano su Tokyo.

I mercati obbligazionari europei hanno mostrato una netta progressione, basata probabilmente su una strategia di riduzione del rischio in un momento di tensione geopolitica che vede il Bund, ma questa volta anche i periferici, come parcheggio sicuro del denaro che non viene investito nell’Equity (viste le tensioni tra Ucraina, Russia e NATO). Il decennale tedesco si è portato al minimo sui rendimenti dallo scorso Luglio, pari all’1.55%. Grande il successo di tutte le aste in Italia.

Settimana corta negli USA, dati contrastanti in Asia

Janet Yellen era attesa per il proprio primo intervento al Senato e, come era nelle aspettative, ha reiterato che la Federal Reserve proseguirà lungo il percorso della progressiva riduzione dello stimolo, anche se questo sentiero non è predefinito acriticamente. L’intervento del Presidente della FED potrebbe essere, secondo alcuni autorevoli uffici studi, leggermente desincronizzato rispetto al reale andamento della crescita: era previsto per il 13 Febbraio ed è stato rimandato a causa del cosiddetto Polar Blast e nelle ultime due settimane qualche segno di debolezza da parte dell’economia è effettivamente emerso. Osservando, però, i dati macro pubblicati questa settimana, si comincia a percepire l’entità dell’influenza delle avverse condizioni atmosferiche sui dati federali. In particolare, gli ordini di beni durevoli sembrano muoversi, secondo molti analisti, nella giusta direzione.

L’Asia continua a essere dominata da un sentiment orientato all’incertezza, con una serie di news non particolarmente positive che vedono – in prima battuta – PBoC molto guardinga in merito alla formazione di bolle speculative, soprattutto per quanto riguarda il comparto Real Estate. Alcuni istituti cinesi hanno, infatti, cominciato a ridurre la propria disponibilità ad alcune aziende legate al comparto e all’indotto dell’edilizia, influenzando negativamente anche i corsi dei titoli estranei al mercato cinese ma presenti, come maggiori player, nel Far East. La discesa dello Yuan, piuttosto immediata nella settimana e che ha causato una certa volatilità nel comportamento degli indici, è stata interpretata da molti commentatori come un inizio di normalizzazione della banda di oscillazione (passo del resto contenuto nel report economico dell’ultimo plenum del Partito, alla voce “riforme strutturali dei mercati”). Un tasso di cambio meno rigido e più di mercato promuoverà un uso più ampio della moneta cinese nel commercio mondiale e nella finanza internazionale.

Il Giappone continua a essere interessato da movimenti agganciati alla variazione dei tassi di cambio che, come è noto, influenza soprattutto le quotazioni degli esportatori. E’ risultata molto interessante una intervista a un giornale australiano del Governatore di Boj Kuroda, che afferma che il quantitative easing proseguirà fino a quando il Sol Levante avrà guadato in modo definitivo il livello di inflazione del 2%, confermando anche per Bank of Japan una sorta di politica “data driven”. Kuroda gioca quindi di anticipo, con l’aumento dell’IVA atteso in primavera, e cerca di sminuire la sensazione che la considerazione in merito alle Abenomics stia perdendo parte del suo smalto per gli investitori esteri.

In Europa, in assenza di dati o appuntamenti particolarmente significativi, sugli indici azionari ha pesato lo stato di allerta innescato dalla situazione in Ucraina. Dopo la cacciata del presidente Yanukovich, il Paese sembra pericolosamente vicino ad una secessione tra l’Est del Paese, territorio dove è localizzata l’obsoleta industria pesante vicino alle posizioni di Mosca, e l’Ovest, dove è più radicato il terziario, favorevole a una entrata nell’Eurozona. Le cancellerie di mezza Europa sono in preallarme e il livello di “Combat Readiness” è stato alzato nella maggior parte delle basi militari della Nato.

Notevoli i risultati delle Aste in Italia, con i rendimenti vicino ai minimi e il decennale che riporta il proprio differenziale di rendimento verso il bund tedesco sotto i 190 punti, sopravanzando di nuovo lo spread tra Bund e Bonos. In termini di dati macro, la rilevazione principale in settimana è stata sicuramente l’IFO Index che, se analizzato nelle sue componenti, mostra la parte actual molto forte e la parte relativa alle aspettative sostanzialmente stabile, ma a un livello abbastanza robusto e sostenibile.

Reporting Season in chiusura

JC Penney ha riportato meglio delle attese e, dopo mesi di performance deludente, è passata in tre sedute da 5.23 a 7.5 USD.

Home Depot chiude in pratica la stagione delle trimestrali Q4 2014 delle grandi società, con utili sull’ultimo quarter migliore delle previsioni.

Attesa per il Labor Report negli USA. Ancora qualche trimestrale di rilievo in Europa

La prossima settimana sono attesi Personal Income e Personal Spending, gli indici ISM e soprattutto il Labor Report, essendo Venerdì il primo Venerdì del mese. E’ attesa, inoltre, la pubblicazione del Beige Book. La Reporting Season è terminata e non ci sono trimestrali attese.

In Europa riporteranno RWE, Carrefour, Adidas, Deutsche Telekom, Telecom Italia, Atlantia ed Enel.

 

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