23 Settembre 2017

La rilevazione contabile delle provvigioni a cavallo d’anno

di Viviana Grippo
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Con riferimento al rapporto di agenzia, si pone il problema della individuazione del momento:

  • in cui l’agente deve assoggettare a tassazione le provvigioni maturate;
  • in cui la casa mandante può dedurre dal proprio reddito le provvigioni maturate in capo all’agente medesimo.

Può capitare, infatti, che il diritto alla provvigione sorga:

  • alla conclusione del contratto tra preponente e cliente;
  • alla esecuzione della prestazione da parte del preponente;
  • al pagamento del dovuto.

Ciò detto va specificato che, mentre per l’agente il momento di rilevazione del ricavo è da ricondurre alla conclusione del contratto, per il mandante la conclusione del contratto non necessariamente determina la competenza che, quindi, può verificarsi anche in un esercizio successivo.

Verificandosi tale differimento possono adottarsi due strade alternative:

  1. rilevare il costo per le provvigioni e sospenderne l’imputazione al conto economico fino a che non siano realizzati i corrispondenti ricavi;
  2. rinviare tout court la contabilizzazione di tale costo all’esercizio in cui si manifestino i relativi ricavi.

Se si sceglie la prima soluzione occorre gestire l’aspetto contabile a cavalo d’anno. Le scritture contabili da rilevare saranno quindi le seguenti.

 

AGENTE

All’atto della maturazione delle provvigioni, si supponga anno N, l’agente rileverà la seguente scrittura:

Fatture da emettere               a                      Provvigioni attive

Al momento dell’incasso della fattura, si supponga anno N+2, si rileverà tanto l’emissione della fattura che il suo incasso:

Crediti vs clienti                   a                      Diversi

                                               a                      Fatture da emettere

                                               a                      Erario c/Iva

Diversi                                    a                      Crediti vs clienti

Erario c/ritenute subite

Titolare c/prelievi

Banca c/c

Il conto Titolare conto prelievi accoglie il contributo Enasarco che, con applicazione del criterio di cassa, potrà essere portato in deduzione nel quadro RP della dichiarazione dei redditi dell’agente.

 

CASA MANDANTE

All’atto della spedizione dei beni, per esempio nell’anno N+1, la casa mandante dovrà emettere fattura e registrarla come segue:

Crediti vs clienti                     a                      Diversi

                                               a                      Merci c/vendite

                                                a                      Erario c/Iva

Dovrà quindi rilevare, nella medesima annualità, le provvigioni passive e il debito verso l’Enasarco per la quota a carico azienda:

Provvigioni passive                 a                      Fatture da ricevere

Diversi                                    a                      Debiti vs Enasarco

Contributi Enasarco

Agenti c/anticipi Enasarco

Successivamente, nella annualità N+2, la casa mandante dovrà registrare il saldo delle proprie vendite e saldare l’agente con versamento anche delle relative ritenute:

Banca c/c                                a                      Crediti vs Clienti

Diversi                                                a                      Debiti vs Fornitori

Fatture da ricevere

Erario c/Iva

Debiti vs Fornitori              a                      Diversi

                                               a                      Erario c/ritenute Irpef agenti

                                                a                      Agenti c/anticipi Enasarco

                                                 a                      Banca c/c

Erario c/ritenute Irpef agenti             a                      Banca c/c

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