7 Dicembre 2021

Fare impresa senza libretto di istruzioni – M. Baricca e F. Berto

di Giulia Bezzi - CEO di SeoSpirito e Founder Progetto Le ROSA
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Quello che amo di questo libro, prima ancora del contenuto, è la parte benefit, tutti i proventi vengono donati ad un’associazione che si occupa di ragazzi disabili. Quello che poi è assolutamente incredibile, invece, è ciò che si legge: un dialogo che ti entra dentro tra un Allenatore d’Impresa, Mauro Baricca, e il suo allenato imprenditore, Filippo Berto, di BertO Salotti.


“Non è un libro che ha la pretesa di insegnare qualcosa,

è un libro che vuole condividere esperienze di vita vissuta

tutti i giorni da chi fa impresa da sempre,

con l’augurio che possa essere utile”.


Perché leggerlo? Perché chi è imprenditore è solo, già lo dice Mauro Baricca, ma da piccola imprenditrice che vuole diventare grande, me lo sento cucito addosso.

Leggere come Filippo Berto ha affrontato la solitudine, il perché di fare impresa, la paura e la gestione della crescita, il rapporto con i Soci e con i collaboratori, la gestione dei numeri e la difficoltà di vendere, fino al comprendere quali siano le migliori alleanze aiuta.

Irriverente, senza fronzoli e crudo, come Mauro Baricca ma, anche, appassionato, concreto e delicato come Filippo Berto, il libro scorre via veloce. Io l’ho letto con un bicchiere di vino tra le mani in una domenica primaverile, con qualche momento lacrimoso e qualche pat pat sulle spalle “Dai ragassa mia, non sei poi così male”.

Ogni capitolo,  inizia con una citazione, che per me sono sempre state grande fonte di insegnamento e, per ognuna di queste, si alternano i racconti di entrambi. 

Allo stesso tempo, finisce con una serie di domande alle quale risponderti sinceramente e, magari, farlo come Riesame della Direzione.

Non è un libro solo per imprenditrici e imprenditori, a dire il vero, può essere letto da chiunque lavori in un’impresa, per capire che gli uni senza gli altri non si può stare, si è tutti colleghi, si è tutti partecipi e sapere cosa succede a chi è “ai piani alti decisionali” può essere di supporto quando pensiamo ci sia tutto dovuto o che il nostro contributo può ridursi a scaldare la sedia per portare a casa lo stipendio. 

Non c’è niente di dovuto nell’essere dipendenti, non c’è niente di scontato, le Aziende falliscono se non c’è gioco di squadra. 

E, infatti, uno dei capitoli che ho amato di più è proprio dedicato a questo e inizia con una citazione:


“Nessuno è perfetto,

ma una squadra può esserlo”

 D.S. Platt


Leggilo, credimi, e torna a raccontarmi cosa ne pensi, magari dicendomi qual è il passaggio più bello per te. La condivisione arricchisce sempre.

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