28 Marzo 2015

La relazione sulla gestione: le informazioni di carattere generale

di Federica Furlani
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Il contenuto della relazione sulla gestione, che non costituisce parte integrante del bilancio ma è un documento autonomo che non è soggetto ad approvazione da parte dell’organo assembleare, è di carattere essenzialmente descrittivo.

La norma che ne disciplina il contenuto è l’art. 2428 c.c., ma bisogna tener conto anche di altre specifiche disposizioni che prevedono l’indicazione di ulteriori informazioni.

Tale articolo prevede:

  • una regola di carattere generale (co. 1), di cui trattiamo nel presente contributo;
  • obblighi specifici di informazione (co. 2 e 4), di cui ci occuperemo in un altro articolo.

In linea generale nella relazione deve essere svolta un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione, dell’andamento e del risultato della gestione della società e devono venir fornite informazioni aggiuntive in merito alla descrizione dei principali rischi e incertezze a cui essa è esposta, ovvero la possibilità di subire un danno o una perdita o l’esposizione ad un pericolo: rischi che variano a seconda del settore di appartenenza e del tipo di attività esercitata. Tale analisi deve essere coerente con l’entità e la complessità degli affari della società e contenere gli indicatori di risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all’attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all’ambiente e al personale.

In particolare, al fine di fornire un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell’andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, gli amministratori devono riclassificare:

  • il conto economico, in modo da evidenziare risultati intermedi significativi (valore aggiunto, Mol, Ebitda, Ebit, …), confrontandoli con quelli dell’esercizio precedente rilevando le variazioni intervenute, in termini percentuali ed assoluti;
  • lo stato patrimoniale, distinguendo le fonti in base alla durata (capitale permanente e capitale corrente) e/o in base all’origine (capitale proprio e capitale di terzi).

Per quanto riguarda i rischi, essi vanno distinti tra:

  • rischi esterni all’azienda, legati all’andamento economico generale, a regolamenti, leggi, politiche ambientali e macroeconomiche, ecc. (rischi di mercato, di liquidità, …)
  • rischi interni all’azienda, derivanti dalle specifiche procedure implementate e dall’organizzazione adottata dall’azienda (rischi ambientali, in materia di sicurezza, …)

E’ inoltre opportuno che, oltre all’elencazione dei rischi, vengano evidenziate le azioni intraprese per la gestione e il controllo degli stessi. Ad esempio in relazione al rischio finanziario e di cambio, vanno descritte le eventuali politiche di copertura adottate anche facendo riferimento alla loro modalità di contabilizzazione nel bilancio; vanno inoltre descritte le modalità di gestione del rischio di prezzo, di credito, di liquidità e di variazione dei flussi finanziari qualora significativi per l’azienda.

Per quanto riguarda le incertezze, bisogna far riferimento a eventi futuri le cui conseguenze non sono note all’atto della stesura della relazione sulla gestione: possono riguardare alcune poste di bilancio (svalutazione crediti, valore delle partecipazioni, …) o aspetti connessi alla continuità aziendale (affidamenti bancari, …).

Al fine di meglio comprendere la situazione della società, l’andamento ed il risultato della sua gestione, è necessario esporre nella relazione indicatori di risultato finanziari e, se del caso, non finanziari pertinenti all’attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti ambiente e personale.

La scelta degli indicatori viene rimessa alla discrezionalità degli amministratori e dipende dalla significatività che essi assumono nell’ambito specifico della società interessata.

Per quanto concerne gli indicatori finanziari, si può far riferimento a:

  • Indici patrimoniali e di liquidità, quali a titolo esemplificativo:

 

Indipendenza finanziaria = capitale proprio  

                                            totale attivo

 Indice di disponibilità = attivo circolante

                                     passività a breve

Indice di liquidità = liquidità differite e immediate

                                      passività a breve

 Margine di struttura = patrimonio netto – immobilizzazioni

Margine di tesoreria = liquidità differite + liquidità immediate – passività a breve

Rotazione dei crediti = Crediti vs Clienti x 365

                                          Fatturato

 Rotazione dei debiti = Debiti vs Fornitori x 365

                                          Acquisti

 

  • Indici di redditività, quali a titolo esemplificativo:

 

ROE (return on equity) = risultato d’esercizio

                                         patrimonio netto

 ROI (return on investment) = reddito operativo (EBIT)

 

                                              capitale investito netto

 ROS (return on sales) = reddito operativo (EBIT)

 

                                              fatturato

Con riferimento agli indicatori non finanziari, essi dipendono dalle caratteristiche precipue della società: dall’attività esercitata, dal mercato di riferimento, dalla dimensione, …

Infine, le informazioni attinenti al personale da inserire nella relazione potrebbero riguardare il tasso di turnover dei dipendenti, le ore di assenza per malattie, infortuni, le ore impiegate per la formazione, le informazioni sull’ambiente.