1 Aprile 2017

Collegio sindacale e controlli su assetto organizzativo – parte V°

di Luca Dal Prato
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Come illustrato dalle Norme n. 3.3 e 5.3 delle “Norme di comportamento del collegio sindacale” i sindaci devono dare atto che le operazioni economiche e finanziarie più rilevanti siano realizzate nel rispetto dei principi di corretta gestione imprenditoriale e societaria (Verbale V. 9). In altre parole, i sindaci devono rilevare che l’organo di amministrazione sia consapevole della rischiosità e degli effetti delle operazioni compiute e che le scelte gestionali intraprese siano ispirate al principio della corretta informazione, ragionevolezza, congruenza e compatibilità con le risorse ed il patrimonio di cui la società dispone.

Per monitorare quanto sopra è opportuno che i sindaci prendano in esame l’assetto organizzativo della società nonché l’adeguatezza e il funzionamento del sistema amministrativo-contabile. A tal proposito, le Norme n. 3.4. e 3.6 (coerentemente con i verbali V.10-11-12) propongono di verificare l’articolazione del sistema di governo societario, con particolare riferimento al settore amministrativo, del controllo interno e delle direttive di gruppo.

Questa attività sarà seguita dall’individuazione dei diversi responsabili aziendali (in particolare di produzione, commerciale e amministrativo) nonché del numero di dipendenti, collaboratori e agenti di cui si avvale la società. Per questi ultimi è inoltre utile verificare anche la relativa iscrizione presso l’Enasarco e il versamento di contributi e ritenute operate.

Il collegio dovrà poi procedere all’esame del sistema di controllo interno per verificare il presidio degli obiettivi di conformità legislativa, strategici e di reporting, volti ad assicurare la conformità delle scelte del management e la salvaguardia del patrimonio aziendale. Questo controllo si può svolgere attraverso colloqui con i soggetti preposti e l’analisi di manuali operativi, regolamenti interni, organigramma, budget ed eventuali altre mappature dei processi disponibili.

Un’analisi a parte merita invece l’esame dei rischi, soprattutto se finanziari.

Il Consiglio nazionale (verbale V.13) oltre al contenzioso – potenziale e in essere – e alle coperture assicurative, suggerisce di prendere atto dell’indebitamento complessivo della struttura con particolare riferimento agli affidamenti e mutui bancari, ai tassi applicati e alle garanzie prestate, nonché ai contratti di leasing.

Altre analisi potranno vertere sui crediti v/clienti e debiti, monitorando i relativi giorni di incasso e pagamento. I giorni medi di incasso (cd. DSO “Days Sales Outstanding”) i giorni medi di pagamento (cd. DPO o “Days Payables Outstanding”) e il capitale circolante netto (CCN) possono essere così calcolati:

DSO = crediti / fatturato * 365

DPO = debiti / costi * 365

CCN = crediti + rimanenze – debiti a breve

CCN finanziario = totale attivo a breve – totale passivo a breve.

Laboratorio professionale sull’attività del revisore legale e del collegio sindacale