6 Giugno 2015

Check list di bilancio e controlli sui conti delle immobilizzazioni

di Viviana Grippo
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12) CONTI DI IMMOBILIZZAZIONI

a)    Sono stati correttamente imputati ai conti di investimento gli acquisti di beni e attrezzature strumentali o le spese capitalizzate?

b)    Sono stati portati ad incremento del cespite gli interessi relativi al finanziamento specifico?

c)    Se sì, sono stati computati solo quelli relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato?

d)    Sono state correttamente rilevate le eventuali alienazioni di beni strumentali e quindi le relative plus/minusvalenze e lo storno dei fondi ammortamento?

e)    Sono stati acquistati dei nuovi beni ammortizzabili? Su questi spettano dei contributi in c/impianto?

f)     È stato indicato in una nota a parte la modalità dell’ammortamento dei beni per i quali sono stati ricevuti contributi in c/impianto (a riduzione costo storico o tramite tecnica dei risconti)?

g)    Le immobilizzazioni tecniche non usate e destinate (da una delibera del Consiglio di Amministrazione) all’alienazione o attualmente non usate per essere destinate ad altre produzioni sono esposte in bilancio, quando di ammontare significativo, separatamente tra le rimanenze?

h)    Per i beni di cui al punto precedente gli ammortamenti sono stati sospesi?

i)      Sono state effettuate delle eliminazioni di cespiti dal processo produttivo?  (Se sì, è stata attivata la procedura di comunicazione agli Uffici delle Entrate e ai comandi della Guardia di Finanza prevista dal D.P.R. 10/11/97 n. 441, ovvero lo smaltimento è stato effettuato tramite un soggetto autorizzato?)

j)      È stato controllato che i cespiti iscritti nel libro dei beni ammortizzabili siano ancora attivi?

k)    I saldi contabili delle immobilizzazioni corrispondono ai valori del libro cespiti?

l)      Sono stati calcolati gli ammortamenti (fare un elenco delle percentuali applicate)?

m)  Si è tenuto conto che fiscalmente l’ammortamento dei terreni sottostanti i fabbricati strumentali non è deducibile? (In misura del 20% e 30% per i fabbricati industriali o in base al valore del terreno risultante dall’atto notarile di acquisto. Vale anche per i fabbricati non “cielo-terra”). Valutare distinta indicazione in bilancio.

n)    Tra i cespiti ci sono immobili abitativi da tassare ex art. 90 Tuir? Controllare eventuali manutenzioni eseguite su tali immobili ai fini della diversa deducibilità.

o)    Sono stati eliminati i conti delle immobilizzazioni immateriali interamente ammortizzate?

I controlli sulle voci accese alle immobilizzazioni sono veramente copiosi, nella nostra immaginaria check list di bilancio (che vi propongo ancora anche se siamo alla volata finale in termini di bilanci, con lo scopo di utilizzarla anche per il prossimo anno) ho riportato le verifiche a mio avviso necessarie, di esse, però, ne commenteremo solo alcune.

 

Capitalizzazione degli interessi passivi

L’Oic n. 16, prevede che gli oneri finanziari sostenuti per l’acquisto di immobilizzazioni, possono essere capitalizzati quando:

  • la capitalizzazione si riferisce a capitali presi a prestito specificatamente per l’acquisizione delle immobilizzazioni, c.d finanziamento di scopo;
  • gli interessi capitalizzabili sono quelli maturati durante il “periodo di costruzione”, ovvero nel periodo che va dal primo esborso dei fondi ai fornitori fino al momento in cui il bene è pronto per l’uso (compreso montaggio e collaudo);
  • il finanziamento è stato realmente utilizzato per il cespite;
  • il tasso di interesse da utilizzare è quello realmente sostenuto (in caso di più finanziamenti si può usare una media “ponderata”).

In ogni caso il valore del cespite che ne deriva non può mai superare il valore recuperabile tramite l’uso.

Nel caso di realizzazione interna del cespite il totale dei costi capitalizzati deve affluire alla voce A 4 del conto economico, di seguito si riporta un esempio di contabilizzazione:

Interessi passivi                      a                      Banca c/c                                          15.000,00

Macchinari                             a                      Incrementi per lavori interni             15.000,00

 

Plusvalenze e minusvalenze da cessione di cespiti

All’atto della cessione di un bene l’azienda dovrà rilevare l’operazione sia sul libro cespiti che nel libro giornale, in particolare occorrerà stornare il fondo ammortamento del bene al bene stesso e rilevare, laddove esistente, la plusvalenza o minusvalenza derivante dal confronto tra il valore residuo del bene e il valore di vendita. Se la vendita avverrà ad un valore maggiore rispetto al residuo valore di libro del bene (differenza tra costo di acquisto e fondo di ammortamento) si realizzerà una plusvalenza (componente positiva di reddito) al contrario se la cessione avverrà ad un valore inferiore si realizzerà una minusvalenza (componente negativo di reddito).

Le scritture contabili, immaginando la cessione di un impianto, saranno, alternativamente, le seguenti:

Diversi                        a                                 Diversi                                               121.000,00

Crediti vs clienti                                                                     61.000,00

Fondo Ammortamento impianti                                            60.000,00

                                   a                                 Impianti         100.000,00

                                   a                                 Iva a debito     11.000,00

                                   a                                 Plusvalenza    10.000,00

 

Diversi                        a                                 Diversi                                               107.700,00

Crediti vs clienti                                                                     42.700,00

Fondo Ammortamento impianti                                            60.000,00

Minusvalenza                                                                          5.000,00

                                   a                                 Impianti         100.000,00

                                   a                                 Iva a debito     7.700,00

 

Contributi in c/impianti

I contributi c/impianti sono contributi erogati alle aziende dallo Stato o da enti parastatali per l’acquisto o costruzione di un impianto determinato ed individuato.

Tale contributo può essere contabilizzato in tre modi, con un criterio patrimoniale, in tale modo il contributo (nell’esempio pari a 10.000) non transita in CE e viene tassato in capo all’azienda attraverso ammortamenti annuali.

 

Le scritture saranno:

Ente X                                    a               Riserva per contributi in c/impianti       10.000,00

Riserva per contributi in c/impianti      a      Ammortamento riserva                      2.000,00

Ammortamento macchinari   a             Fondo ammortamento macchinari           20.000,00

          

Con il criterio di imputazione a conto economico, in questo caso, dato che il contributo ricevuto dovrà seguire l’ammortamento del bene cui si riferisce costituendo una quota parte del costo di questi occorrerà riscontarlo, le scritture saranno:

 

Ente X                                    a             Sopravvenienze attive                              10.000,00

Sopravvenienze attive           a             Risconti passivi                                           8.000,00

Ammortamento macchinari   a             Fondo ammortamento macchinari           20.000,00

 

Potrà poi essere seguito anche il criterio della imputazione diretta a costo dell’immobile, anche in questo caso il contributo verrà tassato per il mezzo degli ammortamenti, le scritture saranno le seguenti:

Ente X                                                a          Macchinari                                          10.000,00

Ammortamento macchinari               a         Fondo ammortamento macchinari      18.000,00