Evasione fiscale: nessuna frode Iva in caso di fatture gonfiate

Nella generalità dei casi, con il termine di frode fiscale ci si riferisce a dannose pratiche evasive, finalizzate ad ottenere un indebito risparmio d’imposta, attuate con modalità fraudolente, poste in essere da un’organizzazione criminale. Nello specifico, come illustrato nel Manuale in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, circolare n. 1/2018 del Comando Generale…

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Frode fiscale: nessuna responsabilità per l’acquirente in buona fede

Nel corso di una verifica fiscale, ove vengano acquisiti una serie di elementi indiziari, la frode fiscale deve essere adeguatamente dimostrata e documentata dagli organi di controllo e dai verificatori, fornendo la prova dell’accordo fraudolentemente posto in essere tra interposto ed interponente, per ottenere gli indebiti benefici fiscali, nonché della consapevole partecipazione alla frode stessa…

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Fatture false: quando c’è consapevolezza dell’utilizzatore?

In ambito penale-tributario, una delle fattispecie incriminatrici maggiormente ricorrenti è quella concernente le c.d. fatture false, la quale dà luogo al reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ai sensi dell’articolo 2 D.Lgs. 74/2000. Una tematica particolarmente interessante concerne l’elemento soggettivo richiesto ai fini della configurabilità del reato…

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Nella frode fiscale il dolo specifico può coesistere con il dolo eventuale

Come noto per frode fiscale si intende un pernicioso sistema di evasione fiscale attuato con la chiara finalità di evadere le imposte o consentire a terzi l’evasione delle imposte. Tali condotte sono sanzionate ai fini penali, in quanto a fronte di operazioni inesistenti, il soggetto attivo del reato può incorrere nella fattispecie di presentazione della…

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Dichiarazione fraudolenta: non necessario l’utilizzo del falso credito IVA

Ai fini dell’integrazione del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti di cui all’articolo 2 D.Lgs. 74/2000, non è necessario che alla presentazione della dichiarazione recante l’indicazione di un falso credito Iva (mediante rimborso o compensazione), faccia immediatamente seguito lo sfruttamento economico dello stesso. Sono queste le conclusioni…

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Sì all’omessa dichiarazione se l’imputato non chiede al commercialista conferma sull’invio

Nel reato di omessa dichiarazione, laddove il soggetto obbligato si sia avvalso dell’operato di un professionista, il dolo specifico di evasione è provato dalla mancanza di ulteriori contatti con questo diretti a verificare l’invio della dichiarazione ovvero ad accertare l’esistenza di ulteriori adempimenti, così come dalla ripetizione del medesimo comportamento nel successivo periodo di imposta….

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Le sanzioni penali-tributarie in caso di occultamento delle scritture contabili

Nell’ambito delle attività ispettive, riveste fondamentale importanza l’acquisizione dei documenti la cui conservazione e tenuta è obbligatoria sulla base delle disposizioni di riferimento. Anzitutto giova ricordare che, ai sensi dell’articolo 14 D.P.R. 600/1973, le società e gli imprenditori commerciali devono istituire e conservare le seguenti scritture e documenti: libro giornale e libro degli inventari; registri…

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Regime del margine, onere della prova e frode fiscale

Come noto, l’articolo 36 D.L. 41/1995 prevede che, per il commercio di beni mobili usati, suscettibili di reimpiego nello stato originario o previa riparazione, nonché degli oggetti d’arte, degli oggetti d’antiquariato e da collezione acquistati presso privati nel territorio dello Stato o in quello di altro Stato membro dell’Unione europea, l’imposta relativa alla rivendita sia…

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Quali sono le sanzioni in caso di esterovestizione societaria?

A livello domestico l’articolo 73, comma 3, Tuir prevede che le società, gli enti ed i trust sono considerati residenti in Italia quando, per la maggior parte del periodo d’imposta (183 giorni), hanno alternativamente la sede legale o la sede dell’amministrazione o l’oggetto principale nel territorio dello Stato. Al fine di contrastare la delocalizzazione fittizia…

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Visto di conformità e responsabilità del professionista nella frode fiscale

Il visto di conformità, previsto dall’articolo 35 D.Lgs. 241/1997 (c.d. “visto leggero”), è un’attestazione resa dal professionista relativa alla corrispondenza dei dati esposti in dichiarazione rispetto alle risultanze della documentazione, ossia alla correttezza formale della dichiarazione e alla regolare tenuta delle scritture contabili. Per espressa disposizione normativa (articolo 3 D.P.R. 322/1998) i soggetti autorizzati ad…

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