Treaty shopping: la Cassazione traccia l’onere della prova

Il “treaty shopping” o “treaty abuse” può essere definito come un fenomeno di elusione fiscale internazionale finalizzato ad ottenere, indebitamente, le agevolazioni previste da un trattato internazionale contro le doppie imposizioni sui redditi con il precipuo scopo di ridurre, o nei casi estremi azzerare, la ritenuta alla fonte a titolo di imposta prevista sui flussi…

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Treaty shopping: la Cassazione impone nuovi oneri probatori

Il “treaty shopping” può essere definito come un fenomeno di elusione fiscale internazionale attuato mediante l’interposizione di una o più società (c.d. conduit company) nelle transazioni economiche intercorse, in realtà, tra altri soggetti. L’obiettivo finale è quello di sfruttare le migliori condizioni previste dagli accordi internazionali contro le doppie imposizioni sui redditi e, simmetricamente, ottenere…

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Treaty shopping: la giurisprudenza in tema di beneficiario effettivo

L’abuso di trattati internazionali, conosciuto tra gli addetti ai lavori come “treaty shopping”, può essere definito come un fenomeno di elusione fiscale internazionale attuato mediante l’interposizione di società veicolo (c.d. conduit company), appositamente costituite, che non svolgono alcuna reale attività. In alcuni casi, l’obiettivo perseguito dal Gruppo multinazionale, in un’ottica di pianificazione fiscale aggressiva, è…

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