13 Giugno 2015

La check list di bilancio: le rettifiche

di Viviana Grippo
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13) CONTI DI RETTIFICA (fatture da emettere e da ricevere, ratei e risconti)

a) Se ci sono clienti che attendono una nota di accredito sono state fatte le scritture relative alle note di accredito da emettere?

b) Sono state fatte le scritture relative alle fatture da emettere?

c) Se attendiamo una nota di accredito sono state fatte le scritture relative alle note di accredito da ricevere?

d)  Sono state fatte le scritture relative alle fatture da ricevere?

e)  Esistono conti di rettifica aperti nel precedente esercizio e non ancora chiusi?

f)  Abbiamo acquistato dei servizi per i quali non è ancora pervenuta la fattura?

g) Esistono delle registrazioni di costo o ricavo la cui competenza e ripartibile tra due o più esercizi? (assicurazioni, affitti, interessi su mutui ecc.)?

h)  Esistono ratei e risconti di durata superiore a 5 anni? Dato da riportare in N.I.

 

Arriviamo oggi alla conclusione della disamina della nostra immaginaria check list di bilancio.

La prossima volta, a chiusura della stagione bilancistica (si fa per dire) affronteremo le scritture relative alla destinazione del risultato di esercizio per poi tornare ad occuparci degli adempimenti “quotidiani”.

Il momento della redazione del bilancio, come già abbiamo avuto occasione di affermare, corrisponde ad un momento di controllo, dovendo provvedere, in tale sede, a rettificare le poste, avendo particolare attenzione ad imputare per competenza costi e ricavi; occorre quindi chiedersi se sono state opportunamente emesse e rilevate le eventuali note di credito sulle nostre fatture, allo stesso modo occorre assicurarsi che tutti i ricavi di competenza dell’esercizio vengano conteggiati e quindi controllare di aver registrato le fatture da emettere.

Le scritture contabili nei due casi sono, rispettivamente, le seguenti.

La società Alfa ha ricevuto resi di prodotti finiti in magazzino in data 30.12 per le quali al 31.12 non risulta ancora emessa la relativa nota di credito. L’imponibile IVA dei materiali resi, valorizzati sulla base dei prezzi contenuti nella fattura originaria di vendita è pari a 5.000,00.

Tralasciando l’IVA, la nota di credito verrà emessa nel mese di gennaio dell’anno n+1, al 31/12/n rileveremo le note di credito da emettere:

 

Resi su vendite                  a                 Clienti c/note di credito da emettere            5.000,00

Al contrario, nel caso in cui si dovessero rilevare delle fatture da emettere, supponiamo per il medesimo importo, rileveremo:

 

Fatture da emettere                 a                             Ricavi                                          5.000,00

 

Allo stesso modo occorrerà controllare di aver correttamente rilevato, con le scritture che seguono, le eventuali note di credito da ricevere o fatture da ricevere.

 

Fornitori c/note di credito da ricevere            a         Resi su acquisti                       5.000,00

 

Ovvero:

 

Diversi                                 a                         Fatture da ricevere                             6.000,00

Merce c/acquisti                                                                                   2.000,00

Consulenze tecniche                                                                            4.000,00

 

Occorre poi controllare che siano stati correttamente rilevati quei costi o ricavi la cui competenza è ripartibile tra due o più esercizi, è il caso tipico delle assicurazioni, affitti, interessi su mutui.

In tal caso si dovranno rilevare ratei o risconti attivi o passivi.

In particolare i ratei misurano la quota di ricavi (ratei attivi) o di costi (ratei passivi) che pur se manifestandosi finanziariamente nell’esercizio successivo sono di competenza dell’esercizi in chiusura.

Supponiamo di incassare un affitto per il periodo 1/12/n – 31/01/n+1 per euro 4.000,00 in pagamento il 5 febbraio n+1, la scrittura contabile da fare al 31/12 per rilevare il corretto ricavo di competenza sarà:

Ratei attivi                                  a                       Fitti attivi                                      2.000,00

 

Nel caso in cui l’affitto fosse stato passivo e non attivo avremmo avuto:

 

Fitti passivi                                 a                      Ratei passivi                                   2.000,00

 

I risconti misurano la quota di ricavi (risconti passivi) o di costi (risconti attivi) che pur manifestandosi finanziariamente nell’esercizio sono di competenza futura.

Se dovessimo rilevare un affitto passivo relativo al periodo 1/12/n – 31/01/n+1 pagato in data 5/12/n la scrittura contabile sarebbe la seguente:

Risconti attivi                          a                      Fitti passivi                                        2.000,00

 

Se il fitto fosse attivo la scrittura sarebbe:

Fitti attivi                                a                       Risconti passivi                                 2.000,00

 

Dei ratei e risconti si occupa l’OIC 18 cui si rimanda per approfondimenti.

In particolare occorre segnalare che partendo dal dettato del codice civile, l’art. 2424 bis stabilisce che “Nella voce ratei e risconti attivi devono essere iscritti i proventi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi, e i costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi. Nella voce ratei e risconti passivi devono essere iscritti i costi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi e i proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi. Possono essere iscritte in tali voci soltanto quote di costi e proventi, comuni a due o più esercizi, l’entità dei quali varia in ragione del tempo”.

Si deve concludere quindi che la rilevazione di un rateo o di un risconto avviene quando sussistono le seguenti condizioni:

  • il contratto inizia in un esercizio e termina in uno successivo;
  • il corrispettivo delle prestazioni è contrattualmente dovuto in via anticipata o posticipata rispetto a prestazioni comuni a due o più esercizi consecutivi;
  • l’entità dei ratei e risconti varia con il trascorrere del tempo.

Non possono quindi essere inclusi tra i ratei e i risconti:

  • i proventi e gli oneri la cui competenza è maturata per intero nell’esercizio cui si riferisce il bilancio;
  • gli interessi attivi e passivi, non ancora accreditati/addebitati, maturati a fine esercizio su depositi e conti correnti bancari o su crediti e debiti finanziari;
  • i debiti verso agenti e rappresentanti per provvigioni da corrispondere;
  • i debiti per utenze relative a periodi già scaduti alla data di bilancio le cui bollette sono emesse nell’esercizio successivo;
  • i crediti per premi da ricevere da fornitori.