14 Marzo 2015

La check list di bilancio e i controlli su cassa e banca

di Viviana Grippo
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Eccoci, di nuovo, arrivati alla stagione dei bilanci.

Immaginando quindi di avere davanti a noi un bilancio di verifica ipotizzerò, in questo contributo e in quelli che verranno, una check list di bilancio e, in relazione ad essa, approfondirò i temi che mi sembrano di maggior rilievo facendo riferimento anche ai principi contabili.

Iniziamo quindi con i conti aperti alla cassa e valori bollati e ai c/c bancari, formulando la nostra immaginaria check list:

 

1) CONTO CASSA

1) E’ stata controllata la corrispondenza tra il saldo contabile e la giacenza effettiva?

2) La cassa è sempre positiva?

3) Ci sono sospesi di cassa da registrare?

4) Ci sono assegni o valori bollati?

5) Verificare che non siano stati fatti movimenti di liquidità di cassa oltre il limite dell’antiriciclaggio di euro 1.000 (dal 06/12/11)

2) CONTI BANCARI

a) È stata effettuata la riconciliazione tra saldo contabile e saldo dell’estratto conto bancario? Predisporre riconciliazione delle schede contabili con gli e/c bancari

b) Sono stati rilevati correttamente gli interessi sui c/c bancari e la relativa ritenuta su interessi attivi?

c)  Le ritenute sugli interessi attivi sono pari al 26%?

d) Relativamente al punto precedente, se sono diverse è stata controllata la presenza di eventuali compensazioni o rettifiche?

e) È presente in archivio la certificazione delle ritenute operate dalla banca? (è sufficiente anche il riepilogo liquidazioni interessi)

f)  Le disponibilità in valuta estera sono valutate al cambio in vigore alla data di chiusura dell’esercizio?

L’art. 2424 cod. civ. prevede che le disponibilità liquide vengano iscritte alla voce dell’attivo circolante “Disponibilità liquide” e che le stesse siano suddivise tra:

  • depositi bancari e postali,
  • assegni,
  • denaro e valori in cassa.

La check list di bilancio divide i controlli tra quelli relativi alla cassa e quelli relativi ai depositi bancari.

Con riferimento alla cassa occorre innanzi tutto aver verificato (o fatto verificare) che il saldo indicato al 31/12/2014 corrisponda alla reale entità di denaro disponibile in tale data.

Questo controllo non è comunque sufficiente in quanto altri aspetti vanno considerati: un controllo ulteriore, riportato nel punto 2) attiene alla necessità di assicurarsi che il mastro cassa presenti sempre saldi positivi. Si tratta di un controllo di prassi, non può difatti esistere una cassa negativa per il semplice fatto che il denaro in cassa c’è o non c’è. Può accadere tuttavia che il mastro presenti un saldo negativo dovuto semplicemente alla registrazione in medesima data prima di una uscita e successivamente di una entrata: in questa circostanza nel rigo relativo all’uscita potrebbe risultare un saldo negativo. In tal caso non si verifica alcuna problematica contabile.

Facciamo un esempio:

010101 Cassa

31/12/2014

Data

Descrizione

Dare

Avere

Saldo

01/01/2014

Saldo iniziale

1.258,00

 

1.258,00

10/01/2014

Saldo fatt.ra 16/14 Elettrofano

 

212,00

1.046,00

11/01/2014

Saldo ric. Ristò

 

425,00

621,00

15/01/2014

Pagata bolletta telefonica n….

 

499,00

122,00

21/01/2014

Saldo fatt.ra n. 12/14 Cartaeoltre

 

279,12

-157,12

21/01/2014

Versato prelievo in contanti da c/c bancario

750,00

 

592,88

 

Tornando alla check list, il punto 3) richiede la verifica della esistenza dei sospesi di cassa. L’OIC 14, nella versione da utilizzarsi nella redazione dei bilanci chiusi al 31/12/2014, li definisce come: “uscite di numerario già avvenute ma che non sono state ancora registrate, in attesa della documentazione necessaria alla loro rilevazione contabile”. L’esistenza di una posta di cassa sospesa comporta che alla data bilancio (nel nostro caso 31/12/2014) alcune disponibilità liquide appaiono ancora tali quando invece i relativi fondi sono già stati utilizzati, il principio afferma che alla data di redazione del bilancio tale poste vanno sistemate effettuando la corretta registrazione contabile.

Il punto 4) pone l’attenzione del redattore di bilancio sulla necessità, come previsto dal codice, di dividere la cassa contanti, cui affluiscono anche i valori bollati (per il codice “denaro e valori in cassa”), dalla cassa assegni.

In particolare il Principio Contabile n.14 specifica che le disponibilità liquide possono comprendere moneta, assegni e depositi bancari e postali anche espressi in valuta estera (in tal caso, come specificato dalla lett. f) della check list si dovrà applicare il cambio in vigore alla data di chiusura dell’esercizio) e che in particolare la voce denaro e valori in cassa devono intendersi costituiti da moneta e valori bollati come francobolli, marche da bollo, carte bollate. Non sono invece considerate disponibilità liquide le cambiali e i titoli.

Naturalmente ultima attenzione in relazione al mastro cassa deve porsi con riferimento alle norme antiriciclaggio e quindi occorre assicurarsi che non siano stati fatti movimenti di cassa oltre il limite previsto dalla normativa, oggi pari a euro 1.000.

Circa i controlli sui c/c bancari innanzitutto occorre riconciliare il saldo dell’estratto conto fornito dalla banca al 31/12/2014 con il saldo del conto riportato in contabilità (lett. a) della nostra lista di controllo), in caso di differenze occorre predisporre apposito foglio di riconciliazione. Occorre tener conto, in questa fase dei principi di rivelazione contabile espressi dall’OIC 14, ovvero: “i saldi dei conti bancari includono tutti gli assegni emessi ed i bonifici disposti entro la data di chiusura dell’esercizio e gli incassi effettuati dalle banche od altri istituzioni creditizie ed accreditati nei conti entro la chiusura dell’esercizio, anche se la relativa documentazione bancaria è pervenuta nell’esercizio successivo. Le rimesse di numerario ricevute in banca in data posteriore a quella di chiusura dell’esercizio, sono rilevate come disponibilità liquide nell’esercizio successivo, anche se il loro giorno di valuta o la disposizione di pagamento da parte del debitore è anteriore alla data di bilancio. La riduzione delle disponibilità liquide e la corrispondente riduzione dei debiti relativa a rimesse di numerario ….disposte con assegni o bonifici bancari in data posteriore a quella di bilancio sono rilevate nell’esercizio successivo”.

Infine va verificata la corretta rilevazione degli interessi attivi o passivi sul c/c bancario, lettere da b) a e) della nostra check list. La banca procede infatti trimestralmente alla determinazione degli interessi sui c/c bancari. Nel caso in cui gli interessi dovuti sul c/c bancario fossero attivi occorre rilevare non il netto accreditato, ma il lordo e la relativa ritenuta subita (che poi dovrà essere portata in diminuzione del debito Ires in dichiarazione dei redditi). Come sappiamo la misura della ritenuta sugli interessi attivi bancari, a decorrere dal 1° luglio 2014, è divenuta pari al 26% (fino al 30 giugno la misura della ritenuta era il 20%).

Volendo fare un semplice esempio supponiamo che la Banca X accrediti sul c/c n. 1245796312/88 interessi attivi per euro 740,00 liquidando ritenute per euro 260,00, la scrittura contabile sarà la seguente:

 

Diversi                        a                      Interessi attivi                                                 1.000,00

Banca c/c                                                                                               740,00

Erario c/ritenute subite                                                                          260,00

 

Occorre, quindi, non solo essere certi che la rilevazione sia stata fatta al lordo ma che vengano rilevati gli interessi relativi a tutti i quattro trimestri (attenzione al principio di competenza!).

In ultimo giova ricordare che in sede di redazione del bilancio, l’OIC 14 impone di valutare le disponibilità liquide secondo i seguenti criteri:

  • i depositi bancari, postali e gli assegni in quanto crediti, sono da valutare secondo il principio del presumibile valore di realizzo che normalmente coincide col valore nominale;
  • il denaro ed i valori bollati in cassa al valore nominale;
  • le disponibilità in valuta estera sono da valutare al cambio in vigore alla data di chiusura dell’esercizio.
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