La contabilizzazione dei buoni pasto
di Viviana GrippoI buoni pasto sono un mezzo di pagamento dal valore predeterminato, che può essere utilizzato per acquistare esclusivamente un pasto o prodotti alimentari. Con essi il dipendente può accedere agli esercizi pubblici che avranno stipulato apposito accordo con la società emittente il ticket, che a sua volta avrà concluso un contratto con il datore di lavoro, e acquistare il pasto sostitutivo del servizio mensa aziendale.
Dal punto di vista contabile il datore di lavoro dovrà eseguire alcune registrazioni qui di seguito riepilogate. All’atto dell’acquisto del buono pasto l’azienda datore di lavoro dovrà rilevare il debito verso la società fornitrice, la contropartita sarà rappresentata da un credito diverso verso la medesima. Il relativo costo sarà rilevato solo al momento in cui il dipendente “entrerà in possesso” del buono pasto riuscendo in tal modo ad ottemperare alla rilevazione secondo il principio di competenza.
Supponiamo che un’azienda acquisti buoni pasto per euro 800 con iva al 4%.
Al momento dell’acquisto l’azienda deve rilevare la voce fornitori buoni pasto in Stato Patrimoniale come debito.
DIVERSI a DEBITO V/FORNITORI 832,00
FORNITORI BUONI PASTO 800,00
IVA SU ACQUISTI 32,00
Successivamente l’azienda erogherà ai dipendenti buoni pasto per un valore di 500 euro.
Al momento della erogazione dei buoni pasto ai dipendenti, il costo sostenuto per l’acquisto deve essere rilevato in Conto Economico in B7, in Stato Patrimoniale, si rileva in avere l’importo corrispondente ai buoni erogati alla voce fornitori buoni pasto:
COSTI PER BUONI PASTO AI DIPENDENTI a FORNITORI BUONI PASTO 500,00
Prendiamo il caso in cui l’azienda stipuli con la società emettitrice un contratto per la fornitura ai suoi dipendenti di una card elettronica, in questo caso la società emettitrice invia all’azienda una fattura per l’acquisto di 100 buoni pasto forniti del valore di 6 euro ciascuno. Il datore di lavoro dovrà registrare l’acquisto dei buoni pasto solo nel momento in cui riceverà la fattura e allo stesso tempo si rileveranno le spese sostenute per l’acquisto dei buoni pasto.
DEBITO V/FORNITORI 600,00
a SPESE PER BUONI PASTO 576,93
a IVA SU ACQUISTI 23,07
Gli esercizi convenzionati al momento del pagamento da parte dei clienti, dovranno emettere uno scontrino dello stesso valore del buono con la dicitura “corrispettivo non incassato”. Nell’importo indicato sullo scontrino è compresa anche l’IVA al 10% che dovrà essere versata dall’esercente solo quando quest’ultimo avrà emesso la fattura nei confronti della società emettitrice al fine di ottenere il pagamento dei buoni pasto.
Contabilmente:
CORRISPETTIVI NON RISCOSSI
a RICAVI
a IVA NON ESIGIBILE
A fine mese l’esercente emette la fattura nei confronti della società emettitrice per ottenere il pagamento dei buoni pasto incassati.
In questa occasione rileverà anche lo sconto determinato tra le parti e a scrittura sarà la seguente:
DIVERSI a DIVERSI
CREDITI V/SOCIETA’ EMETTITRICE
RICAVI
IVA NON ESIGIBILE
a CORRISPETTIVI NON RISCOSSI
a IVA A DEBITO


