8 Gennaio 2019

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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12 dicembre 1969

Mirco Dondi

Laterza

Prezzo – 18,00

Pagine – 256


Uno dei più gravi atti terroristici compiuti nel nostro paese, raccontato con uno sguardo incrociato sulle vittime, gli esecutori, i servizi segreti e i politici. Come per le bombe sui treni di agosto, colpire in più punti è una tecnica per «provocare un’ondata spontanea di panico fra la popolazione», aspetto che induce a ritenere più forte e ramificata l’organizzazione che ha eseguito gli attentati. È anche un modo per gli attentatori di porsi in una posizione di maggiore minaccia nei confronti dello Stato. Il 12 dicembre nel centro di Milano, a dieci minuti di cammino da Piazza Fontana, è rinvenuto un ordigno inesploso alla Banca Commerciale nella sede di Piazza della Scala. È probabilmente l’unico intoppo in un piano di esecuzione che, negli altri luoghi, non ha lasciato tracce dei suoi esecutori. Intorno alle 16,25 un impiegato, Rodolfo Borroni, trova una borsa nera in vilpelle da lavoro, vicino all’ascensore del pianterreno riservato ai soli dirigenti dell’istituto. Un episodio inconsueto, in una sede ben sorvegliata e non frequentata quanto la Banca Nazionale dell’Agricoltura. Il dirigente in sede della Commerciale apre la borsa e vi trova una cassetta metallica portavalori Juwel. Immaginando che possa contenere materiale prezioso, la ripone in un salottino riservato chiudendo la porta a chiave. Soltanto quando si apprende la notizia della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura il contenuto si profila letale. L’ordigno viene spostato dalla polizia nei sotterranei. Esaminando la cassetta, pur non avvertendo alcun ticchettio, gli esperti si convincono che vi sia contenuta una bomba. L’ingegnere Teonesto Cerri, considerato un perito preparato, ipotizza che si tratti di un congegno a trappola con il quale i tentativi di disinnesco porterebbero all’esplosione. Alle 21,15 si decide di far brillare l’ordigno con una carica di dinamite, interrandolo in una buca appositamente scavata nel giardino interno della banca e proteggendo il contorno con dei sacchi di cemento. Nonostante le precauzioni, le vetrate vicine vanno in frantumi, crolla un pezzo di cornicione, sono disintegrati 10 sacchi di cemento e si apre una buca di oltre mezzo metro nel terreno. Colpire l’Altare della Patria è un atto che può servire a rendere credibile la progettata inversione di responsabilità, riversandola dall’area nera all’area rossa. Lo sfregio all’Altare della Patria equivale a un simbolico attentato alla nazione, un atto di disprezzo indirizzato al mondo militare. Dagli effetti delle detonazioni, è notevole la potenza della bomba piazzata alla Banca Commerciale di Milano, ordigno analogo a quello esploso alla Banca Nazionale del Lavoro di Roma. Colpire in luoghi centrali diventa, assieme all’attacco ai treni, una precisa strategia terroristica. Colpire nel centro della città acuisce simbolicamente il senso della ferita poiché lì ci sono i luoghi che, più di altri, connotano l’identità della città.

 

21 lezioni per il XXI secolo

Yuval Noah Harari

Bompiani

Prezzo – 24,00

Pagine – 528


In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere. La censura non opera bloccando il flusso di informazioni, ma inondando le persone di disinformazione e distrazioni. ”21 lezioni per il XXI secolo” si fa largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell’agenda globale contemporanea. Perché la democrazia liberale è in crisi? Dio è tornato? Sta per scoppiare una nuova guerra mondiale? Che cosa significa l’ascesa di Donald Trump? Che cosa si può fare per contrastare l’epidemia di notizie false? Quali civiltà domineranno il pianeta: l’Occidente, la Cina, l’islam? L’Europa deve tenere le porte aperte ai migranti? Il nazionalismo può risolvere i problemi causati dalla disuguaglianza e dai cambiamenti climatici? In che modo potremo difenderci dal terrorismo? Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Miliardi di noi possono a stento permettersi il lusso di approfondire queste domande, perché siamo pressati da ben altre urgenze: lavorare, prenderci cura dei figli o dare assistenza ai genitori anziani. Purtroppo la storia non fa sconti. Se il futuro dell’umanità viene deciso in vostra assenza, poiché siete troppo occupati a dar da mangiare e a vestire i vostri figli, voi e loro ne subirete comunque le conseguenze. Certo è parecchio ingiusto; ma chi ha mai detto che la storia è giusta? Un libro non può dare alla gente né cibo né vestiti, ma può fare e offrire un po’ di chiarezza, contribuendo ad appianare le differenze nel gioco globale. Se questo libro servirà ad aggiungere al dibattito sul futuro della nostra specie anche solo un ristretto gruppo di persone, allora avrà raggiunto il suo scopo.

 

L’emporio dei piccoli miracoli

Keigo Higashino

Sperling & Kupfer

Prezzo – 18,50

Pagine – 350


Tre giovani ladri un po’ pasticcioni – Shōta, Kōhei e Atsuya – hanno appena svaligiato una casa in una piccola cittadina di campagna, quando vengono lasciati a piedi dall’auto con cui sarebbero dovuti scappare. Decidono allora di nascondersi in un vecchio negozietto che sembra abbandonato, l’Emporio Namiya. Nel cuore della notte, però, succede qualcosa di strano: una lettera viene infilata sotto la serranda abbassata del negozio. È una richiesta di aiuto, indirizzata all’anziano proprietario dell’Emporio, che anni addietro era diventato celebre perché dispensava massime di saggezza e consigli di vita a chiunque gli chiedesse una mano. I tre, così, decidono di fare le sue veci e depositano una risposta scritta fuori dalla porta. Shōta, Kōhei e Atsuya, pensando di aver risolto la questione, tornano a discutere della fuga all’alba, ma dopo qualche istante giunge la replica, e questa volta capiscono che incredibilmente quelle lettere sono inviate da qualcuno che vive nel 1979, più di trent’anni indietro rispetto al loro presente. Da quel momento, le lettere di aiuto si moltiplicano, inviate da nuovi mittenti, ognuno con i propri problemi, tutti diversi e tutti complicati. Coinvolti in quella bizzarra macchina del tempo, i tre ladri decideranno di prestare il proprio aiuto a tutti quelli che lo richiedono, provando con le loro risposte a cambiare, in meglio, il passato. Scegliendo il miglior destino possibile per quei perfetti sconosciuti.

 

Middle England

Jonathan Coe

Feltrinelli

Prezzo – 19,00

Pagine – 400


Tornano alcuni personaggi de La banda dei brocchi e di Circolo chiuso: Benjamin e Lois Trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell’età che avanza. Ma l’attenzione del nuovo tragicomico romanzo del bardo inglese dei nostri tempi si concentra sui membri più giovani della famiglia Trotter, come la figlia di Lois, Sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre più distanti. Intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l’austerità, il politicamente corretto e l’identità politica incendiano il dibattito e gli animi. Del pubblico, racconta le elezioni del primo governo di coalizione di tutta la storia britannica, le rivolte del 2011, i Giochi olimpici del 2012 e, naturalmente, il tellurico referendum per la Brexit del 2016. Del privato, mostra come questi eventi impattino sulle vite dei Trotter, una tipica famiglia delle Midlands inglesi.

 

L’ultima volta che siamo stati bambini

Fabio Bartolomei

Edizioni e/o

Prezzo – 16,00

Pagine – 208


Cosimo, Italo e Vanda sono bambini di appena dieci anni con i sogni, la voglia di scoprire il mondo e la spensieratezza dell’infanzia intrappolate dalla Seconda guerra mondiale. Mentre l’intera nazione vacilla, i tre, di fronte alla scomparsa di un amico, non hanno dubbi: devono partire per una missione di soccorso. La loro fuga darà il via a una seconda, disperata missione di soccorso, quella di una suora e di un militare in convalescenza che subito si mettono sulle loro tracce. La speranza di raggiungere i piccoli fuggiaschi in poche ore si dimostra fin dall’inizio un imperdonabile errore di calcolo. Equipaggiati con l’incoscienza che è patrimonio di ogni bambino, un’amicizia che diventa più forte di giorno in giorno e una misteriosa mappa, Cosimo, Italo e Vanda portano avanti con caparbietà la loro missione, tra avventure spericolate e voglia di libertà pagata a caro prezzo. Titolo: l’ultima volta che sia

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