5 Giugno 2015

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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Sindone

SINDONEAndrea Nicolotti

Einaudi

Prezzo – 32

Pagine – 374


 

Per i Vangeli la Sindone è un oggetto trascurabile. Nulla fa presagire che, alcuni secoli dopo, molte città avrebbero fatto a gara per vantare il possesso di sindoni o sudari, piccoli frammenti o lunghi lenzuoli miracolosi. Nel Trecento in un villaggio francese compare quella che diverrà la piú famosa fra tutte, un telo con impressa l’immagine di Cristo martoriato: per alcuni fedeli è l’autentica Sindone di Cristo, mentre per il loro vescovo è un falso, dipinto a scopo di lucro. Di qui prende il via una storia avventurosa che percorre i secoli, fatta di ricorsi e scomuniche, di furti e vendite, di incendi e salvataggi, di notorietà e decadenza. La Sindone è stata il potente vessillo di casa Savoia, segno del favore celeste e gloria per la città di Torino. Eppure, la Sindone ha tante storie: quella autentica, non di rado occultata; quella compiacente, fabbricata dai cronisti di corte; quella di maggior fantasia, creata dai suoi moderni propagandisti. Andrea Nicolotti, con un’opera di monumentale scavo storico ed esegetico, racconta questa vicenda secondo i canoni della migliore storiografia. Questo libro traccia una storia delle stoffe sepolcrali di Gesú, con particolare attenzione per quella oggi conservata a Torino. Il punto di partenza per ricostruire l’ambiente nel quale è nato e si è diffuso il culto per le diverse sindoni è il racconto fornito dai Vangeli. Procedendo lungo i secoli, dal Tardoantico al Medioevo, si nota un interesse sempre crescente e diffuso per la ricerca e il possesso di reliquie della passione e morte di Gesú, il cui numero aumenta esponenzialmente: una di queste è la Sindone di Torino, che avrà maggior fortuna rispetto a tutte le altre. La storia nota della reliquia torinese muove i primi passi nel Medioevo, quando compare in un villaggio della Francia, per poi spostarsi a Chambéry, nel cuore della Savoia, e infine a Torino, nuova capitale del ducato sabaudo e poi del regno d’Italia. È una storia a tratti avventurosa, spesso poco conosciuta e non di rado mal raccontata, fatta di episodi che la storiografia sabauda e quella ecclesiastica hanno tentato di addomesticare. È una storia che coinvolge personaggi di primo piano della nobiltà, della politica, della Chiesa e della scienza. Nell’ultima parte del libro, che riguarda il secolo XX e il XXI, la storia della Sindone si intreccia con la storia degli studi scientifici, dalle prime fotografie passando per la datazione radiocarbonica, fino ai giorni nostri. Molto spazio è dedicato a smantellare ipotesi storiografiche che non reggono alla prova della critica, allo spinoso problema dell’autenticità della reliquia e al difficile rapporto fra storia, fede e scienza.

 

Il ritorno di un re – La battaglia per l’Afghanistan

Il_ritorno_di_un_re_-_La_battaglia_per_lAfghanistanWilliam Dalrymple

Adelphi

Prezzo – 34

Pagine – 663


 

Nel 1839 un’armata britannica di quasi ventimila uomini invade l’Afghanistan per insediare sul trono del paese un sovrano fantoccio, Shah Shuja, e contrastare così la temuta espansione russa in Asia Centrale: è l’inizio del Grande Gioco, la sanguinosa partita a scacchi tra potenze coloniali europee per il controllo della regione, immortalata da Kipling in Kim. Ma è anche il primo fallimentare coinvolgimento militare dell’Occidente in Afghanistan. Meno di tre anni dopo, il jihad delle tribù afghane guidate dal re spodestato, Dost Mohammad, costringe gli inglesi a una caotica ritirata invernale attraverso i gelidi passi dell’Hindu Kush. Soltanto una manciata di uomini e donne sopravvivrà al freddo, alla fame, e ai micidiali jezail afghani. L’impero più potente al mondo era stato umiliato. Attingendo a fonti storiche in persiano, russo e urdu sino a oggi sconosciute – compresa l’autobiografia di Shah Shuja, la cui tragica figura rappresenta il vero fulcro del libro – nonché ai diari e alle lettere dei protagonisti inglesi dell’invasione, Dalrymple racconta una vicenda insieme drammatica e farsesca, popolata di personaggi affascinanti e crudeli, incompetenti e geniali, eroici e boriosi. E la racconta in maniera trascinante, senza tuttavia farci mai dimenticare quanto quegli eventi – le antiche rivalità tribali sullo sfondo di territori inaccessibili e inospitali, gli errori strategici che portarono al massacro dell’armata britannica – risuonino, ancora oggi, come un monito.

 

Sul lettino di Freud

sul_lettino_di_freud_02_2_Irvin D. Yalom

Neri Pozza

Prezzo – 18

Pagine – 496


 

Sul lettino di Freud è la storia di Seymour Trotter, Ernest Lask e Marshal Streider, tre psicoterapeuti che, in virtù della sorte connessa alla loro professione, si trovano a condividere trionfi e fallimenti, fatti e misfatti, onori e infamie della loro pratica terapeutica.  Seymour Trotter, settantun anni, un patriarca della comunità psichiatrica, venerato in tutto il Nord della California per la sua sagacia e il suo motto: «La mia tecnica consiste nell’abbandonare qualsiasi tecnica!», va incontro alla rovina dopo aver preso in analisi Belle Felini, una trentaduenne di gradevole aspetto, bella pelle, occhi seducenti, vestita con eleganza, ma con una lunga storia di autodistruzione alle spalle. Nell’istante in cui l’«alleanza terapeutica» con la sua paziente sembra dare frutti che nessun Prozac può procurare, Trotter viene accusato di comportamento sessuale inappropriato nei confronti della giovane donna e sottoposto ad azione disciplinare dal comitato etico per la medicina. Incaricato del procedimento è Ernest Lask, assistente universitario presso la facoltà di psichiatria, studioso che ignora quasi tutto della psicoterapia. L’incontro con Trotter, tuttavia, lo affascina e seduce a tal punto che Lask diviene un affermato psicoterapeuta. Giorno dopo giorno, i suoi pazienti lo invitano nei luoghi più intimi delle loro vite. E giorno dopo giorno lui ringrazia i grandi progenitori dell’analisi: Nietzsche, Kierkegaard, Freud, Jung.  Finché non viene il momento in cui nessuno dei grandi guaritori del passato può soccorrerlo. Lask applica un approccio radicalmente nuovo, basato su una forma di «alleanza terapeutica» con il suo paziente Justin. Ma quando quest’ultimo decide di abbandonare bruscamente la moglie, Lask  è costretto a correre ai ripari il più in fretta possibile, poiché si rende conto di aver commesso un grave errore di valutazione e di essersi curato più di sé che di Justin nell’analisi. Errore che confessa al suo supervisore Marshal Streider, il quale, benché abbia fatto suo il motto creativo di Trotter, non riesce a scrollarsi di dosso alcuni suoi comportamenti compulsivi, in particolare l’attrazione per il denaro che turba i suoi rapporti col mondo.  Dopo aver indagato i fantasmi della mente in e attraverso Nietzsche, Schopenhauer e Spinoza, Irvin Yalom, scrive un romanzo che può essere letto come una lettera aperta ai terapeuti e ai pazienti, una sorta di istruzioni per l’uso prima di avventurarsi sull’impervio sentiero dell’analisi, così come un avvincente racconto che svela al lettore comune che cosa accade realmente sul lettino di Freud.

 

Nati per correre – La mia avventura in Kenya per scoprire i segreti degli uomini più veloci del mondo

NATI_PER_CORREREAdharanand Finn

Sperling & Kupfer

Prezzo – 18,50

Pagine – 280


 

Lewa, Kenya: una riserva protetta, fatta di strade sterrate, paesaggi straordinari e animali in libertà; a 1.676 metri, in un clima infuocato tra gazzelle e leoni, si svolge una delle maratone più spettacolari al mondo,che attira corridori e turisti da ogni parte del globo. Partecipare a questo evento è il sogno di Adharanand Finn, giornalista runner che decide di trasferirsi nel cuore del Kenya per sei mesi, allenarsi per i 42 chilometri più importanti e duri della sua vita e… carpire i segreti dei leggendari e invincibili campioni keniani. Insieme con la moglie e i figli si reca a Iten, un piccolo centro noto per essere la “fabbrica dei corridori”; qui, dove gli atleti invadono le strade e impediscono alle macchine di passare, entra in contatto con un ex campione di maratona e inizia la sua avventura sportiva tra usanze misteriose e lunghe ore di preparazione.  Nel Paese degli elefanti mangerà solo il cibo locale, dormirà nei campi d’allenamento, intervisterà i grandi allenatori. Tra un fartlek (l’alternare un minuto di corsa veloce a uno di jogging) e il correre a piedi nudi, tra bevande inimmaginabili e alimenti dal potere rigenerante, Adharanand riuscirà a capire ciò che studiosi e ricercatori venuti da tutto il pianeta non hanno ancora scientificamente compreso: il segreto degli uomini più veloci al mondo.  Un’avventura piena di magia e scoperte, che lascia il lettore senza fiato, proprio come la più esaltante delle maratone.

 

Ali di carta – 24 modelli per costruire (e pilotare) innocui cacciabombardieri

ALI_DI_CARTA_Benjamin Haynes

Rizzoli

Prezzo – 25

Pagine  – 143


 

Costruire aeroplanini di carta è una passione che accomuna adulti e bambini di tutto il mondo. Questo elegante volume illustrato è in realtà un doppio libro gioco: nella prima parte guida il lettore attraverso la storia dell’aviazione, le imprese, i dati e i record dei vari modelli di aeroplani e i principi della scienza del volo. La seconda metà contiene 24 kit con le sagome pronte per il montaggio. Gli eterni bambini e i piloti in erba potranno divertirsi a ritagliare, costruire, incollare e far volare i modelli in scala dei 24 più famosi aerei da caccia mai costruiti, dallo Spitfire al recentissimo supersonico Raptor.