Onorari proposti UNGDCEC: un quadro di riferimento per la valorizzazione della professione
di Michela Boidi - Consigliere Giunta UNGDCECSebastiano Zanette - Consigliere Giunta UNGDCECL’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC) ha pubblicato la prima edizione degli “Onorari Proposti”, uno strumento operativo pensato per fornire ai professionisti un punto di riferimento nella determinazione dei compensi.
Non si tratta di una reintroduzione delle tariffe professionali — abolite con il D.L. n. 27/2012 — ma di un documento che, partendo dalle esperienze degli iscritti e dal lavoro delle Commissioni di studio, propone una mappatura ragionata delle principali aree di attività, con range di onorari minimi e massimi e criteri di adeguamento in base a complessità e valore delle prestazioni.
Negli anni, a seguito dell’abolizione delle tariffe, la conseguenza principale della liberalizzazione del mercato è stata una “guerra al ribasso”, che ha progressivamente eroso il valore percepito dei servizi professionali. Gli onorari, sempre più compressi, non hanno accompagnato una modernizzazione dei servizi o delle modalità di erogazione della prestazione, ma spesso una riduzione dei margini, con ricadute sulla qualità e sulla capacità organizzativa degli studi. Tale situazione è stata in parte mitigata dall’introduzione della Legge n. 49/2023, in tema di equo compenso, ma con gli evidenti limiti applicativi della norma, riservata alle prestazioni rese nei confronti di società di grandi dimensioni o verso le pubbliche amministrazioni.
L’UNGDCEC vuole, pertanto, sottolineare la necessità di recuperare un equilibrio tra valore della prestazione e remunerazione, soprattutto in una fase storica in cui la professione sta attraversando un profondo rinnovamento: dalla gestione degli adempimenti alla consulenza strategica e di valore aggiunto.
L’introduzione del documento si concentra sull’analisi dei profili deontologici connessi alla determinazione degli onorari e la predisposizione del preventivo. La formulazione dei compensi deve poggiare su principi chiari: importanza dell’incarico, impegno richiesto, complessità tecnica, vantaggi per il cliente. L’art. 24 del Codice Deontologico impone, inoltre, la trasparenza nella formulazione del preventivo, la possibilità di combinare componenti fisse e variabili (success fee) e vieta la pubblicizzazione di prestazioni gratuite o a prezzi simbolici. Si tratta di elementi fondamentali per tutelare sia il cliente, garantendo chiarezza e qualità, sia il professionista, proteggendo il decoro e il valore economico della professione. Inoltre, viene fornita una breve check list per riepilogare i passaggi, da seguire in fase di ingaggio del cliente, per determinare il compenso professionale.
Sempre nella parte iniziale dell’elaborato vengono rappresentate le disparità reddituali di genere e generazionali all’interno della professione, nell’ambito della quale, nonostante i progressi, permangono forti disuguaglianze. Il divario retributivo tra donne e uomini si è ridotto solo marginalmente nell’ultimo decennio (dal 43,9% al 42,3%), mentre gli under 40 restano la fascia più fragile: nonostante una crescita significativa dei redditi post-pandemia, i compensi restano strutturalmente inferiori rispetto ai colleghi senior. Il tema degli onorari non è dunque solo economico, ma anche generazionale e di genere: garantire compensi adeguati significa favorire una professione più equa e sostenibile.
Il documento predisposto dall’UNGDCEC prende in esame oltre venti aree professionali, ciascuna articolata con tabelle di riferimento e criteri operativi. Partendo dalle attività più caratteristiche della professione, nell’area fiscale, sono trattati sia la gestione degli adempimenti sia la componente consulenziale, e sono forniti altresì parametri di riferimento legati alla tenuta della contabilità e all’assistenza nella predisposizione del bilancio. Per quanto riguarda gli incarichi societari, vengono forniti elementi per determinare il compenso del Collegio sindacale, dell’organismo di vigilanza e per il caso di predisposizione del modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001. Per la componente di consulenza strategica, viene fornito ampio spazio all’area lavoro, alla finanza agevolata, all’assistenza nelle operazioni di M&A e di valutazione d’azienda, all’internazionalizzazione o alle attività nei confronti della P.A., senza dimenticare le nuove frontiere della professione come sostenibilità e digitalizzazione. Inoltre, nell’ambito della crisi di impresa, vengono forniti utili parametri per l’assunzione di incarichi di natura privatistica, come quello di advisor e professionista indipendente. Si tratta, quindi, di un elaborato che cerca di abbracciare tutte le aree di attività del commercialista moderno, anche quelle che nel tempo si sono affermate come proprie della professione e sempre più richieste dalla clientela.
Il sistema proposto dall’UNGDCEC non impone regole, ma offre una base di calcolo coerente e trasparente che può essere adattata alle esigenze di ciascun studio e cliente. L’indicazione di forbici di prezzo e criteri di maggiorazione consente di costruire preventivi personalizzati, rispettando la libertà contrattuale, prevedendo, inoltre, la valorizzazione delle c.d. attività “invisibili” — raccolta e bonifica dati, urgenze, trasferte, interazioni con terzi — considerate in una misura definibile come standard, mentre dovranno essere attentamente riconsiderate qualora eccedessero la misura normale. La logica alla base delle proposte UNGDCEC è quella dell’equo compenso: un corrispettivo proporzionato al valore e alla complessità delle prestazioni, che garantisca ai professionisti un’adeguata remunerazione, necessaria per difendere la qualità del servizio reso, il decoro della categoria e la sostenibilità degli studi.
L’UNGDCEC è, inoltre, consapevole che, in presenza di incarichi ad alta specializzazione, di lunga durata o che richiedono il coinvolgimento di collaboratori o altri professionisti, i compensi possono assestarsi su livelli significativamente superiori a quelli indicati. Per questi casi, viene proposto come parametro alternativo un costo orario, che consente al professionista di posizionarsi all’interno di una forbice di valori, tenendo conto dei propri costi di struttura e delle peculiarità dell’incarico. Gli onorari indicati, dunque, non hanno natura prescrittiva, ma offrono una base di riferimento flessibile, consapevoli che ogni incarico richiede una valutazione personalizzata, calibrata su complessità operativa, dimensioni aziendali e obiettivi da perseguire.
Parallelamente alla determinazione del compenso, il documento vuole offrire una rappresentazione delle molteplici attività che il commercialista può effettivamente svolgere: rappresenta, quindi, uno strumento divulgativo, capace di raccontare all’esterno l’ampiezza e la complessità delle competenze del professionista. L’identificazione delle varie specializzazioni vuole essere un volano di attrattività per i giovani, per superare lo stereotipo di una professione grigia, ancorata alle scadenze e agli adempimenti fiscali. Consapevoli che questo documento, da solo, non risolva il problema generazionale che la nostra categoria, come molte altre, sta attraversando, questo, tuttavia, si inserisce in un quadro più ampio che l’UNGDCEC ha attivato per affrontarlo. Basti pensare, infatti, a Obiettivo Uni.Co, la giornata di formazione universitaria svolta contestualmente in tutta Italia per raccontare i veri volti della professione agli studenti, di cui si terrà la terza edizione all’inizio del 2026, o a Percorso Professionale Certo, un protocollo di intesa siglato tra gli studi e praticanti o neo-abilitati, per delineare il percorso di crescita delle risorse. Con questo protocollo, vengono, infatti, delineate obbligazioni reciproche e vengono individuate delle forbici di retribuzione per i praticanti, con scatti di crescita chiaramente individuati, fino ad arrivare alla fase post abilitazione, in cui si individuano possibilità di remunerazioni aggiuntive o partnership. A questo, si aggiunge la recente approvazione da parte della Cassa Dottori Commercialisti di un contributo economico a sostegno dello svolgimento del tirocinio professionale; un’iniziativa fortemente voluta dalla Giunta Nazionale e proposta dalla Commissione di Studio UNGDCEC Cassa di Previdenza e Welfare.
La prima edizione degli “Onorari Proposti” si configura, quindi, come uno strumento tecnico e culturale: tecnico, perché offre tabelle e criteri operativi per costruire preventivi chiari e coerenti; culturale, perché riafferma il valore della professione e la necessità di una remunerazione equa e sostenibile. In un contesto in cui la consulenza strategica assume un ruolo sempre più centrale, il documento elaborato dall’UNGDCEC fornisce un punto di riferimento per rafforzare la competitività, la trasparenza e la dignità economica dei professionisti. Infine, l’ultimo auspicio è che quanto fatto dall’UNGDCEC rappresenti uno stimolo per il Legislatore per aggiornare i parametri da considerare per la liquidazione giudiziale del compenso, disciplinati dal D.M. n. 140/2012, oltre che nei valori anche nella definizione delle attività proprie del commercialista.
È possibile consultare l’edizione integrale degli Onorari Proposti, al seguente link


