2 Dicembre 2025

Incentivi MASE per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: partenza il 3 dicembre 2025

di Giovanna Greco
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Quali opportunità offre alle imprese il nuovo bando MASE per installare impianti da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo?

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato un nuovo avviso dedicato al sostegno di progetti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (FER), finanziato nell’ambito della Priorità 2 del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-2027. Si tratta di una misura pensata per rafforzare la competitività delle imprese, soprattutto nel Mezzogiorno, attraverso investimenti che favoriscano riduzione dei costi energetici, autonomia produttiva e transizione ecologica.

L’intervento rientra nell’Azione 2.2.1 “Sviluppo della produzione di energia elettrica da FER”, con l’obiettivo di sostenere la diffusione di impianti fotovoltaici e sistemi di produzione rinnovabile destinati all’autoconsumo, in linea con il principio DNSH e con le strategie nazionali ed europee sul clima.

Il bando intende incentivare:

  • l’installazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili finalizzati all’autoconsumo;
  • la produzione di energia pulita e la riduzione delle emissioni climalteranti;
  • la competitività delle imprese, attraverso minori costi energetici e maggiore resilienza ai prezzi dell’energia;
  • la crescita equilibrata dei territori meno sviluppati, con ricadute positive su produttività e occupazione.

La misura è pienamente coerente con gli obiettivi climatici del PNIEC 2030 e con la linea di intervento europea per la decarbonizzazione del sistema produttivo.

Il bando MASE per l’autoproduzione di energia da FER rappresenta una delle misure più concrete a supporto della transizione energetica delle imprese, offrendo un mix di incentivi finanziari, semplificazioni procedurali e orientamento strategico verso un sistema produttivo più sostenibile e competitivo.

Per le imprese del Mezzogiorno si tratta di un’occasione particolarmente rilevante, poiché consente di ridurre costi strutturali, aumentare la resilienza energetica e contribuire agli obiettivi nazionali di decarbonizzazione.

Gli interessati potranno presentare le domande a partire dal 3 dicembre 2025 fino al 3 marzo 2026.

I progetti possono essere presentati da:

  • imprese di qualsiasi dimensione, singole o in forma aggregata;
  • operanti nei territori di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in coerenza con la strategia del PN RIC;
  • regolarmente costituite e iscritte al Registro Imprese;
  • in regola con normativa antimafia, sicurezza sul lavoro, adempimenti contributivi e obblighi assicurativi previsti dalla legge.

Le imprese devono, inoltre, impegnarsi a utilizzare l’energia prodotta esclusivamente per l’autoconsumo, con divieto di incentivazione per impianti destinati prevalentemente alla vendita dell’energia.

Sono considerati ammissibili le seguenti tipologie di progetti:

  • impianti fotovoltaici installati su coperture, strutture esistenti o superfici di proprietà del beneficiario;
  • impianti rinnovabili integrati ad altre fonti FER (solare termico, mini-eolico, biomasse sostenibili, ove compatibile con la normativa);
  • sistemi di accumulo, se funzionali all’impianto, nei limiti e condizioni stabilite.

Tali progetti devono:

  • essere nuovi, non avviati prima della domanda;
  • rispettare le normative ambientali e di efficienza energetica;
  • garantire un chiaro contributo alla riduzione delle emissioni;
  • dimostrare la coerenza tecnico-economica attraverso un piano degli investimenti dettagliato.

Sono considerate ammissibili anche le spese connesse a progettazione, direzione lavori, opere civili e collaudi, se strettamente correlate all’installazione degli impianti.

In base alle Regole Operative e al quadro normativo del PN RIC, le agevolazioni assumono la forma di contributo in conto capitale, con intensità differenziate in funzione:

  • della dimensione dell’impresa (maggiore per PMI);
  • dell’ubicazione del progetto;
  • della tipologia di impianto.

Sebbene l’avviso rimandi alla normativa di dettaglio per la definizione delle percentuali, generalmente i contributi per investimenti in FER possono arrivare fino al 40–60% delle spese ammissibili, con eventuali maggiorazioni per piccole imprese e aree prioritarie.

Il contributo è erogato dopo verifica del progetto e può prevedere richieste di anticipazione sulla base delle regole sul CUP, tracciabilità finanziaria e Registro Nazionale Aiuti di Stato.

La domanda deve essere presentata:

1. esclusivamente in modalità telematica, attraverso la piattaforma ufficiale indicata dal MASE (Incentivi.gov.it);

2. completa di:

  • formulario di domanda;
  • progetto tecnico;
  • quadro economico delle spese;
  • documentazione amministrativa obbligatoria;

3. dichiarazioni sul rispetto della normativa DNSH, aiuti di Stato e altri requisiti. Entro la finestra temporale che va dal 3 dicembre 2025 al 3 marzo 2026 con protocollazione elettronica che costituisce prova dell’avvenuta presentazione.

La selezione avviene con procedura valutativa a graduatoria, basata su criteri quali:

  • qualità tecnica del progetto;
  • efficacia energetico-ambientale;
  • sostenibilità economica;
  • contributo allo sviluppo territoriale.