10 Giugno 2025

Concordato preventivo biennale “vincolato” per i professionisti

di Sandro Cerato - Direttore Scientifico del Centro Studi Tributari
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La scheda di FISCOPRATICO

In attesa di conoscere il testo ufficiale del Decreto correttivo alla disciplina del concordato preventivo biennale (approvato dal Consiglio dei ministri in via definitiva nei giorni scorsi), i contribuenti (ed i loro professionisti) cominciano a valutare la convenienza all’adesione per il biennio 2025/2026 (da effettuare presumibilmente entro il prossimo 30 settembre 2025). Precisando che l’adesione è ovviamente preclusa per coloro che hanno già aderito per il biennio 2024/2025, le modifiche prospettate potrebbero incidere in modo molto significativo per il mondo professionale. Preliminarmente, si ricorda che il professionista determina il proprio reddito in funzione della modalità organizzativa con cui svolge la propria attività e più precisamente:

  • l’esercizio in forma individuale produce (solamente) reddito di lavoro autonomo;
  • l’esercizio in forma associata produce reddito di lavoro autonomo se si sceglie il veicolo dello studio associato o della società semplice, o reddito d’impresa se si utilizza una società tra professionisti (Stp) o una società tra avvocati (Sta).

In questo contesto, in molte realtà professionali, i soci di una Stp (o di una Sta) e gli associati di uno studio esercitano la propria attività anche tramite una propria posizione individuale, spesso funzionale a veicolare direttamente i redditi derivanti dallo svolgimento di incarichi individuali (un esempio frequente riguarda gli incarichi di sindaco di società di capitali da parte dei dottori commercialisti ed esperti contabili).

Mentre nella disciplina attuale del concordato preventivo biennale (contenuta nel D.Lgs. 13/2024) ciascun professionista è libero di aderire a prescindere dall’adesione anche del soggetto partecipato (studio associato o Stp), nella versione modificata contenuta nello schema di decreto correttivo del Governo (che si ricorda impatta sul concordato per il biennio 2025/2026) si inserisce un vincolo, secondo cui tutti i soggetti tramite i quali il professionista svolge la propria attività professionale devono aderire alla proposta di concordato preventivo biennale, pena l’esclusione dallo stesso. Ad esempio, un avvocato che svolge la propria attività sia con la propria partita Iva individuale, sia come associato di uno studio, o come socio di una Sta, l’obbligo di aderire alla proposta di concordato preventivo dovrà necessariamente riguardare sia la posizione individuale dell’avvocato, sia la Sta cui partecipa. Allo stesso modo, uno studio associato, o una Stp, composta da dieci dottori commercialisti ed esperti contabili, ciascuno dei quali è titolare anche di una partita Iva individuale, per poter aderire alla proposta di concordato preventivo biennale dovrà “obbligare” all’adesione anche i propri associati con riferimento alle loro singole posizioni individuali.

Pur potendo comprendere la motivazione di fondo (evitare travasi reddituali dalla posizione “concordata” a quella ordinaria), il vincolo che si intende introdurre pare eccessivo e, nella pratica, comporterà una diminuzione del numero di soggetti che aderiranno alla proposta per il biennio 2025/2026 (numero già limitato nell’adesione al primo biennio 2024/2025). Si pensi, infatti, alle numerose cause di esclusione dagli Isa che potrebbero colpire anche una sola posizione Iva di un singolo associato, il cui effetto “domino” travolge anche gli altri soggetti o la società/studio associato cui partecipano. Si consideri, inoltre, che le società tra professionisti e le società tra avvocati, quali soggetti che, pur svolgendo attività di lavoro autonomo, producono reddito d’impresa, applicheranno per la prima volta gli Isa per il periodo d’imposta 2024 (esclusi fino ad oggi in quanto rientrano, appunto, in una categoria reddituale diversa), ma solo in via sperimentale. Poiché quale requisito di accesso al concordato preventivo è prevista l’applicazione degli Isa nel periodo d’imposta precedente al biennio concordato, salvo diverse indicazioni che potranno arrivare dal citato schema di decreto correttivo (e che si auspicano), pare potersi concludere che tutti i professionisti che svolgono la propria attività anche tramite Stp o Sta saranno esclusi dalla possibilità di accesso al concordato per il biennio 2025/2026 entro il prossimo 30 settembre 2025.