31 Dicembre 2018

Il voucher innovation manager fra le novità della Legge di Bilancio

di Debora Reverberi
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L’articolo 1, comma 228, della Legge di Bilancio 2019, approvata dalla Camera dei Deputati nella giornata di ieri, prevede un nuovo incentivo per le PMI inquadrabile tra le agevolazioni del “Piano Nazionale Impresa 4.0”, il cui obiettivo principale consiste nel favorire il ricorso delle imprese a consulenti esterni qualificati per sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa.

Si tratta di un contributo a fondo perduto, riconosciuto nella forma di voucher, sulle spese di consulenza esterna rese da società di consulenza o da manager qualificati iscritti in un elenco da istituirsi con apposito decreto del Ministero dello sviluppo economico.

L’ambito applicativo soggettivo è definito in funzione della dimensione delle imprese: l’agevolazione spetta alle micro, piccole e medie imprese, individuate secondo i seguenti criteri dimensionali di effettivi e soglie finanziarie definiti dalla Raccomandazione 2003/361/CE:

 

Dimensione d’impresa Effettivi: numero persone occupate (ULA) Soglie finanziarie: fatturato annuo o totale di bilancio annuo
Microimpresa Meno di 10 Non superiore a euro 2 milioni
Piccola impresa Meno di 50 Non superiore a euro 10 milioni
Media impresa Meno di 250

Fatturato annuo non superiore a euro 50 milioni
Totale di bilancio annuo non superiore a euro 43 milioni

 

È inoltre espressamente prevista la fruizione dell’incentivo fiscale alle imprese che aderiscono a un contratto di rete, ai sensi dell’articolo 3, commi 4-ter e seguenti, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni dalla L. 33/2009, che abbia nel programma comune:

  • lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0
  • l’organizzazione, la pianificazione e la gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

L’ambito applicativo oggettivo della nuova agevolazione riguarda i costi effettivamente sostenuti e documentati per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere:

  • i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0;
  • i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, ivi compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Si rammentano di seguito le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0:

  • big data e analisi dei dati;
  • cloud e fog computing;
  • cyber security;
  • simulazione e sistemi cyber-fisici;
  • prototipazione rapida;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo macchina;
  • manifattura additiva (o stampa tridimensionale);
  • l) internet delle cose e delle macchine;
  • m) integrazione digitale dei processi aziendali.

Condizione necessaria per la fruizione del beneficio è la sottoscrizione di un contratto di servizio di consulenza tra le imprese o le reti di imprese beneficiarie e una società di consulenza o un manager qualificato iscritto nell’elenco che verrà istituito con apposito D.M. dal Mise entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2019.

L’ambito applicativo temporale di decorrenza e validità dell’agevolazione riguarda i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31.12.2018.

Il contributo spetta in misura variabile in funzione della dimensione d’impresa, sia per quanto concerne l’ammontare del voucher definito in misura percentuale sulla spesa sostenuta, sia per quanto concerne il limite annuo massimo agevolabile:

 

Dimensione impresa Misura del contributo Limite massimo annuo
Micro e piccola impresa 50% euro 40.000
Media impresa 30% euro 25.000
Reti d’impresa 50% euro 80.000

Il contributo spetta dunque in misura variabile tra il 30% e il 50% delle spese sostenute e documentate per le consulenze specialistiche, entro un limite massimo annuale compreso tra 25.000 euro e 80.000 euro a seconda dei casi.

I requisiti necessari per l’iscrizione nell’elenco delle società di consulenza e dei manager qualificati, i criteri, le modalità e gli adempimenti formali per l’erogazione dei contributi e per l’eventuale riserva di una quota delle risorse da destinare prioritariamente alle micro e piccole imprese e alle reti d’impresa sono demandati all’emanazione del decreto attuativo del Mise entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2019.

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Le principali novità introdotte dalla legge di bilancio 2019