14 Maggio 2019

Incentivi alla R&S nell’ambito dell’economia circolare

di Debora Reverberi
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L’articolo 26 D.L. 34/2019 (cosiddetto Decreto Crescita), pubblicato in G.U. n. 100 del 30.04.2019, introduce una nuova agevolazione a sostegno di specifici progetti di R&S.

Trattasi di una misura di sostegno agli investimenti privati avente una peculiare finalità: modernizzare il tessuto industriale italiano apportando benefici sia all’economia, sia all’ambiente.

È evidente la particolare connotazione dei progetti di R&S che beneficeranno di questo nuovo incentivo, inquadrabili in un modello di “economia circolare”, in cui i materiali impiegati in produzione vengono riutilizzati in cicli successivi tramite processi:

  • più efficienti in termini di utilizzo di risorse e tempo;
  • più ecosostenibili in termini di impatto sull’ambiente, tramite riduzione di emissioni di gas serra e/o recupero di materiali di produzione e/o minimizzazione degli sfridi.

Perseguendo l’obiettivo di accompagnare la transizione delle imprese produttive da un modello di “economia lineare” ad un modello di “economia circolare”, l’incentivo si rivolge ad una platea molto ampia di destinatari, prevedendo anche la possibilità di soggetti co-proponenti in un numero massimo di tre.

L’ambito applicativo soggettivo comprende le imprese di qualsiasi dimensione, esercenti attività industriali, agroindustriali, artigiane (settore manifatturiero) e di servizi all’industria (servizi diretti alle imprese manifatturiere) di cui all’articolo 2195, n. 1, 3 e 5, cod. civ. e i centri di ricerca:

Ambito applicativo soggettivo

Imprese e centri di ricerca:

  • iscritte e attive nel Registro Imprese con almeno 2 bilanci approvati e depositati
  • operanti prevalentemente nel settore manifatturiero o nel settore dei servizi diretti al manifatturiero
  • non sottoposte a procedura concorsuale, non in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Ammissibili anche progetti congiunti tra imprese e organismi di ricerca, tramite ricorso al contratto di rete, a consorzi o partenariati o altre forme contrattuali di collaborazione, fino ad un massimo di tre soggetti co-proponenti

Per quanto concerne l’ambito applicativo oggettivo dell’agevolazione i progetti di R&S agevolabili devono possedere i seguenti requisiti di Legge in termini di territorialità, ammontare complessivo degli investimenti e durata:

Ambito applicativo oggettivo

Progetti di R&S:

  • realizzati in una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale
  • con spese ammissibili ≥ euro 500.000,00 e ≤ euro 2.000.000,00
  • di durata ≥ 12 mesi e ≤ 36 mesi

Sempre nell’ambito oggettivo le attività che compongono i progetti di R&S devono essere strettamente connesse tra loro e finalizzate alla riconversione del sistema produttivo aziendale attraverso:

  • un’innovazione di prodotto, processo o servizio;
  • il miglioramento significativo di prodotti, processi o servizi esistenti.

L’innovazione o il miglioramento significativo devono avvenire tramite lo sviluppo delle c.d. Key Enabling Technologies (KETs), tecnologie ad alta intensità di conoscenza, associate a elevata intensità di R&S, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese di investimento e a posti di lavoro altamente qualificati, con riferimento ad almeno una delle seguenti cinque fattispecie:

Ambito applicativo oggettivo

KETs riferite a:

  • innovazioni eco-compatibili (innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale),
  • modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime,
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua,
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo,
  • smart packaging (sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati).

Le modalità di concessione dell’agevolazione prevedono due forme distinte:

  • il finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili pari al 50%;
  • il contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili.

Un successivo decreto del Mise stabilirà criteri, condizioni e procedure per la concessione ed erogazione dell’agevolazione.

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