ESRS sulla strada della semplificazione
di Greta PopolizioLa proposta di semplificazione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), attualmente in fase di elaborazione da parte di EFRAG, rappresenta uno degli sviluppi più rilevanti nell’ambito del reporting di sostenibilità europeo degli ultimi anni. L’iniziativa di revisione deriva dalle difficoltà applicative rilevate dalle prime ondate di adozione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e mira a rispondere all’urgente richiesta, formalizzata dalla Commissione Europea nel marzo 2025, di ridurre l’onere amministrativo sulle imprese senza compromettere qualità, coerenza e allineamento agli obiettivi del Green Deal europeo.
Il 31 luglio 2025 segna una data fondamentale con la pubblicazione, da parte di EFRAG, delle bozze degli ESRS semplificati, dando così il via a una consultazione pubblica della durata di 60 giorni. Questo processo vede la partecipazione attiva di revisori, autorità nazionali, imprese, stakeholder della società civile e investitori, con l’intento di raccogliere osservazioni e proposte volte ad affinare ulteriormente la struttura e i contenuti dei nuovi standard. L’approvazione finale e la conseguente entrata in vigore dei nuovi ESRS sono previste per la fine dell’anno, dopo l’esame della Commissione Europea previsto al 30 novembre 2025.
La semplificazione opera da una parte sulla chiarezza espositiva del testo dei principi stessi, che verrebbe notevolmente snellito, evitando duplicazioni e ridondanze.
D’altra parte, vi sarebbe anche una riduzione dei datapoint obbligatori. EFRAG propone una importante riduzione delle informative obbligatorie, che fa passare da circa 1.300 a circa 400 il numero dei datapoint richiesti, alleggerendo sensibilmente il carico documentale delle imprese senza rinunciare all’ambizione degli obiettivi di trasparenza fissati dall’Unione Europea. Tale approccio punta a restituire centralità alla narrazione strategica e alla specificità rilevante del business, spostando l’obiettivo dal mero adempimento al concetto di rappresentazione fedele del reporting ESG.
Tra le leve strategiche individuate da EFRAG per la semplificazione, un ruolo chiave è affidato al principio della doppia materialità, ora reso più operativo e pragmatico. L’analisi viene centrata sul concreto modello di business aziendale e sulle evidenze “ragionevoli e supportabili”, evitando checklist standardizzate che rischiavano di rendere il processo eccessivamente burocratico e poco funzionale. Le aziende dovranno concentrarsi sull’identificazione dei temi realmente rilevanti, rafforzando il legame tra strategia, rischi e impatti finanziari, sociali e ambientali delle loro attività.
Non meno rilevante è la previsione di esenzioni per le casistiche più complesse e costose, come la rendicontazione degli impatti di filiera (per i quali viene introdotto un importante principio di proporzionalità dello sforzo informativo), eventi straordinari oppure la gestione di perimetri organizzativi articolati. Ogni esenzione, però, deve essere giustificata e documentata, lasciando alle imprese margini di flessibilità, ma richiedendo al contempo responsabilità metodologica e trasparenza.
Dal punto di vista della convergenza internazionale, la revisione 2025 degli ESRS si prefigge di allineare il quadro europeo con i principali standard globali come IFRS S1-S2 e GHG Protocol, semplificando la vita delle multinazionali europee che devono rispondere a più regimi normativi e agevolando così l’integrazione delle informazioni ESG a livello mondiale.
In concomitanza con l’opera di revisione dei principi di rendicontazione volontaria, si è posto l’accento sugli standard VSME, consigliati dall’Unione Europea per le PMI. Non obbligatori, essi consentono alle micro, piccole e medie imprese di allinearsi alle richieste informative delle grandi aziende clienti e degli investitori, facilitando l’accesso alla finanza sostenibile e posizionandole competitivamente nel mercato europeo. L’adozione volontaria del VSME da parte delle PMI è destinata a semplificare la catena informativa, evitando duplicazioni di richieste e alleggerendo il flusso dati, in un’ottica di trasparenza e proporzionalità.
Come anticipato, le tempistiche della revisione sono cadenzate: dopo il periodo di consultazione, che è terminato la fine del mese di settembre 2025, EFRAG raccoglierà le osservazioni e procederà a integrare i feedback nello standard definitivo, sottoponendolo alla Commissione Europea per l’approvazione finale. Nonostante l’atto delegato possa subire variazioni in base all’esito dei negoziati, il percorso verso una rendicontazione digitale, semplificata e ad alto valore aggiunto appare ormai tracciato.
In sintesi, la proposta di semplificazione degli ESRS da parte di EFRAG rappresenta una svolta pragmatica nel panorama della rendicontazione di sostenibilità in Europa. Pur riducendo drasticamente il carico amministrativo, punta a rafforzare la qualità, la leggibilità e la rilevanza delle informazioni richieste, delineando un quadro regolatorio all’avanguardia che incentiva il passaggio da una logica di mero adempimento a una visione strategica ed efficace del reporting ESG. Aziende e professionisti sono chiamati oggi a cogliere questa opportunità, aggiornando metodologie, governance interna e strumenti informatici per affrontare con successo le nuove sfide della sostenibilità e della competitività europea.


