7 Novembre 2025

Alla ricerca del senso delle scritture contabili – Parte 2

di Viviana Grippo
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La scheda di FISCOPRATICO

Tornando sui temi dello scorso intervento un esempio concreto varrà più della teoria.

Proviamo a ipotizzare di rilevare una semplice fattura di acquisto di carburante. La registrazione, nella sua forma più semplice potrebbe essere la seguente:

Spese carburante                      a                      Fornitori

Iva c/acquisti

Causale: rilevazione scheda carburante mese di dicembre

Civilmente: tale registrazione è sufficiente, in quanto definisce correttamente le voci (i conti) che andranno poi riepilogati nei prospetti previsti dal Codice agli artt. 2424 ss..

Fiscalmente: le informazioni necessarie per chi dovrà calcolare le imposte e controllare l’esatta applicazione delle norme sono assolutamente carenti. Manca il riferimento all’utilizzo del carburante (autovettura o bene strumentale o fringe benefit dipendenti ai fini della deducibilità dei costi).

Aziendalmente: Il livello d’informazione dipende dalla grandezza dell’azienda e dall’oggetto della sua attività. Le informazioni potrebbero essere carenti in quanto non individuano la destinazione del costo (commerciale o produttivo) ai fini di un’analisi più puntuale dei centri di costo aziendale.

Peraltro, tale registrazione, sia civilmente che fiscalmente, è conforme alle norme.

Infatti, fiscalmente sarà sufficiente dimostrare, documenti alla mano, che la destinazione fiscale dei costi è stata conforme alla norma (ad esempio, il costo non si è dedotto totalmente).

Non possiamo dire, però, che sia stata data risposta adeguata alla domanda iniziale.

Proviamo, pertanto, a costruire la scrittura dettagliando ulteriormente non solo il conto, ma anche la descrizione della rilevazione:

Spese carburante autocarri                 a                Fornitori

Iva c/acquisti

Causale: rilevazione scheda carburante mese di dicembre autocarro Fiat OM targa ZD456TG

Cosa c’è in più rispetto a prima?

Un titolo del conto più dettagliato che permette di inquadrare il costo anche fiscalmente (autocarro), una descrizione della causale che, letta sul conto “spese carburante autocarri”, potrebbe permettere di individuare il mezzo per il quale si è sostenuto il costo e, quindi, la destinazione del costo (in questo caso l’autocarro, in un’azienda edile, potrebbe essere utilizzato solo in un cantiere).

Proviamo a riscriverla ancora:

Spese carburante autocarri Cantiere “A”               a          Fornitori

Iva c/acquisti

Causale: rilevazione scheda carburante mese di dicembre autocarro Fiat OM targa ZD456TG commessa nr 567

In questo caso, il dettaglio informativo, che si ripercuote sempre sul livello di dettaglio del PDC, è tale da permettere un’analisi più complessa ed è finalizzata non solo al livello fiscale, ma anche al livello aziendale. La descrizione permetterebbe addirittura di utilizzare questa informazione per un’analisi di commessa (vogliamo sapere il carburante utilizzato per un cantiere).

Questo breve esempio spiega, a nostro parere, la necessità di pensare al PDC, cioè all’insieme delle voci che si vogliono rilevare, come ad uno strumento che può, almeno nelle piccole aziende, rispondere adeguatamente alle 3 finalità, fornendo informazioni di dettaglio che, se opportunamente riclassificate, potranno essere la base anche dei corretti adempimenti fiscali e delle informazioni aziendali.

Non è semplice, per chi è chiamato a gestire la contabilità, essere, da questo punto di vista, equilibrato. Troppo spesso si vedono PDC enormi che arrivano a livelli di dettaglio con informazioni che nessuno utilizzerà mai ma che, al contrario, portano via molto tempo per la loro costruzione e registrazione.

Quindi, per tornare alla domanda iniziale, una sola contabilità che, nella sua costruzione, deve tenere conto di tutte e 3 le finalità, con un particolare riguardo al livello aziendale. Infatti, ove tale informazione sia la sola disponibile per un’analisi più dettagliata dell’andamento aziendale, un adeguato PDC aiuterà l’imprenditore ad avere le informazioni necessarie alla verifica della sua gestione e alla sua correzione.

Il livello fiscale, per quanto riguarda le imposte dirette, normalmente si insinua e “sporca” la contabilità, in quanto richiede di utilizzare conti che, pur essendo nel contenuto aziendale e civile uguali, assumono una rilevanza fiscale diversa (spese carburanti, erogazioni liberali, imposte e tasse, ecc.). Anche in questo caso, la scelta di “sporcare” il PDC pur non essendo limpida dal punto di vista teorico, permetterà al responsabile fiscale dell’azienda, dottore commercialista, esperto contabile o responsabile interno, di ottenere gran parte delle informazioni necessarie agli adempimenti fiscali legati alle imposte dirette dalla contabilità.

Le scritture contabili non sono, quindi, da sottovalutare. Sono un obbligo, ma sono soprattutto un’opportunità di conoscenza dell’azienda; buone scritture contabili permettono a chi deve seguire l’azienda sui vari fronti (fiscale, aziendale e civile) di avere gran parte delle informazioni necessarie all’espletamento delle proprie responsabilità.

Volendo sinteticamente definire la partita doppia, potremmo dire che è un metodo con il quale i fatti di gestione vengono rilevati nel loro duplice aspetto finanziario ed economico.

Il complesso di tali rilevazioni (scritture contabili) permette di determinare il reddito d’esercizio e il patrimonio di funzionamento. Nel paragrafo precedente abbiamo evidenziato come il titolo dei conti, e, tramite questo, il riconoscimento dei valori che lo stesso accoglie tramite le singole scritture contabili, aiuti a fornire all’imprenditore informazioni necessarie per le finalità dell’impresa. Brevemente qui ci limitiamo, come già specificato nell’introduzione, a ricordare la distinzione dei conti secondo la loro natura e, in una tabella riepilogativa, il segno (dare e avere) dove inserire le singole rilevazioni.

Dal punto di vista teorico, i conti si distinguono in 3 macro-raggruppamenti:

  • conti finanziari;
  • conti economici di patrimonio;
  • conti economici di reddito.

I conti finanziari sono accesi (vengono quindi movimentati e titolati) ai valori di cassa, ai crediti e ai debiti, ai ratei, ai fondi oneri futuri e ai fondi rischi;

I conti economici di patrimonio sono accesi ai conti del patrimonio netto (capitale sociale, riserve utili perdita ecc.).

I conti economici di reddito sono accesi ai costi e ricavi di esercizio.

L’insieme dei conti finanziari e dei conti economici di patrimonio origina la situazione patrimoniale, cioè un insieme di valori che, raccogliendo appunto l’insieme dei valori dei conti finanziari ed economici di patrimonio, evidenzia la consistenza patrimoniale dell’azienda.

L’insieme dei conti economici di reddito, o possiamo dire di esercizio, originano la situazione economica dell’azienda.

Ogni fatto aziendale che evidenzia rapporti con economie esterne all’azienda andrà rilevato sotto i 2 aspetti finanziario ed economico al momento in cui lo stesso si evidenzia. Anche alcuni fatti aziendali, pur non evidenziando una rilevazione economica e/o con terzi, vengono rilevati con il metodo della partita doppia. In questo caso, si avrà una c.d. permutazione, in quanto non origina una rilevazione con ambedue gli aspetti economico e finanziario, ma solo finanziario.

Queste sopra descritte, in estrema sintesi, le regole della partita doppia che, riteniamo comunque, di dover dare per assodate nelle linee guida.