Il ruolo del dottore commercialista negli enti locali: oltre la revisione
di Alessandro Giordano – Presidente commissione enti locali UNGDCECNegli ultimi anni, il contributo del dottore commercialista all’interno degli enti locali si è evoluto ben oltre la tradizionale funzione di revisione contabile. Non si tratta solo di un esperto contabile dedito alla revisione delle poste contabili e al rilascio di pareri, ma di un professionista capace di coniugare competenze economiche, giuridiche e gestionali per garantire trasparenza, efficienza e legalità nella gestione delle risorse pubbliche.
Oltre all’attività di revisione prevista dal TUEL, il commercialista può offrire una gamma di prestazioni che spaziano dalla consulenza contabile e fiscale alla programmazione economico-finanziaria. Può affiancare l’ente nella redazione degli strumenti di programmazione, ivi compreso il bilancio di previsione finanziario, nella gestione della contabilità economico-patrimoniale anche alla luce delle novità introdotte dalla misura 1.15 del PNRR, ossia quella di dotare le Pubbliche amministrazioni di una contabilità economico – patrimoniale “accrual”. La Riforma – in atto – richiede un cambiamento culturale e organizzativo che coinvolga non solo gli uffici finanziari, ma anche le strutture tecniche e dirigenziali.
In questa articolata matassa, il commercialista può rivestire un ruolo fondamentale, in quanto dotato di conoscenze necessarie a garanzia di una corretta transizione al nuovo sistema di contabilità. Con l’avvio della fase pilota (nel 2025 sono coinvolte le amministrazioni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, con previsione di coinvolgimento del 90% delle P.A. nel 2026) si sono riscontrati i primi cortocircuiti, con riguardo alla corretta individuazione e classificazione dei beni: numerose amministrazioni faticano a identificare e classificare correttamente i beni demaniali e patrimoniali e gli inventari appaiono non aggiornati o del tutto assenti, con evidente disallineamento tra inventario fisico e risultanze contabili. Per consentire una revisione puntuale del patrimonio, diventa, quindi, opportuno il coinvolgimento di figure tecniche, contabili, legali e urbanistiche specializzate, ricorrendo anche ad accordi con enti esterni (Agenzia del Demanio, Università, Ordini professionali) per supporto tecnico e validazione delle stime.
Un’altra area di intervento riguarda il controllo di gestione, nella quale il dottore commercialista può rivestire il ruolo di valido supporto all’ente nell’implementazione di sistemi di monitoraggio, nella rilevazione dei costi dei servizi e nella valutazione dell’efficienza delle strutture. Il controllo di gestione traduce gli obiettivi strategici dell’ente in obiettivi operativi e indicatori misurabili, permettendo di monitorare il ciclo finanziario e quello economico-patrimoniale. In questo modo, è possibile valutare non solo l’efficienza, ma anche l’efficacia e l’economicità delle attività e dei servizi erogati, supportando le decisioni politiche e dirigenziali con informazioni tempestive indispensabili alla gestione degli equilibri di bilancio. Il professionista può risultare determinante nella progettazione e nell’implementazione del sistema di controllo di gestione, partendo dall’analisi preliminare dei processi e dei costi dei servizi fino alla definizione degli indicatori (KPI) finanziari e non finanziari, delle soglie di attenzione e dei cruscotti di controllo. Può occuparsi della definizione del modello di contabilità analitica, con la strutturazione dei centri di costo e delle imputazioni per attività. Può inoltre supportare l’ente nella predisposizione dei bilanci e nelle verifiche di sostenibilità, analizzando la compatibilità tra programmi operativi e stanziamenti, effettuando stress test finanziari e predisponendo prospetti di monitoraggio degli scostamenti tra previsioni e consuntivo.
Appare utile menzionare l’apporto che la categoria ha fornito (e continua a fornire) nella gestione e rendicontazione dei fondi PNRR. La spinta propulsiva dovuta al coinvolgimento dei professionisti nelle fasi attuative del PNRR ha consentito di rintracciare opportunità e, nella fase istruttoria, di raggiungere gli obiettivi intermedi e finali attraverso la puntuale rendicontazione dei progetti, nonché di evitare ritardi nell’erogazione delle risorse. Il successo ottenuto con il PNRR può essere esteso, in generale, alla gestione dei fondi europei e regionali. In fase preliminare, il commercialista può aiutare l’ente a individuare le opportunità di finanziamento più adatte, valutando la coerenza tra gli obiettivi del bando e le esigenze locali. Collabora alla stesura del progetto, alla definizione del piano finanziario e alla costruzione del budget, assicurando la corretta identificazione dei costi ammissibili e delle fonti di cofinanziamento. Durante l’attuazione del progetto, gestisce la contabilità dedicata, monitora le spese, garantisce la corretta imputazione dei costi e predispone la documentazione necessaria per i controlli. La fase di rendicontazione è particolarmente delicata: il professionista redige i report finanziari, valida i giustificativi di spesa e compila i moduli richiesti dalle autorità di gestione, interfacciandosi con revisori e organismi di controllo.
La situazione economica del nostro Paese nell’ultimo decennio ha spinto il dottore commercialista a fortificare le proprie competenze in tema di gestione della crisi e strumenti di recovery per la fuoriuscita dallo stato di decozione. L’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha sostanzialmente rivisto la canonica idea di impresa in crisi, fornendo strumenti adeguati a prevenire lo stato di insolvenza e, eventualmente, valide alternative per la fuoriuscita dallo stato di crisi. Il commercialista/revisore dell’ente è tenuto a verificare e allertare l’amministrazione sulla presenza di potenziali fattori di squilibrio. Nel caso di emersioni di crisi finanziarie, può supportare l’ente nella predisposizione di piani di rientro sostenibili, individuando leve di risanamento in entrata e in spesa che siano perseguibili in un orizzonte temporale anche di medio – lungo periodo. Nei casi più complessi, può validamente essere nominato come organo di liquidazione dell’ente o come valido supporto alla gestione del dissesto finanziario.
In un contesto di innovazione e accountability nella Pubblica amministrazione, il dottore commercialista può agire da facilitatore tra tecnica e governance. Coinvolgerlo rafforza la capacità amministrativa e aiuta a realizzare la modernizzazione dei servizi pubblici.


