9 Ottobre 2025

LinkedIn per professionisti: strategie per attrarre clienti e opportunità

di Francesca Fusi – Consulente di BDM Associati SRL
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LinkedIn non è un semplice social: è un evento

Immagina una grande fiera professionale, aperta tutti i giorni dell’anno. Una fiera in cui imprenditori, manager e consulenti si muovono tra gli stand, fanno domande, ascoltano presentazioni, si confrontano. C’è chi parla al microfono e si fa notare, e chi invece osserva in silenzio senza mai lasciare il segno.

LinkedIn funziona allo stesso modo, solo che tutto avviene in digitale. E come in ogni fiera, la differenza la fa la scelta di esserci in modo attivo o restare invisibili. Per un professionista, soprattutto oggi, la domanda è inevitabile: vuoi essere tra chi sale sul palco o tra chi guarda da dietro le quinte?

 

Nel 2025 LinkedIn è diventato uno spazio di lavoro quotidiano

Con oltre 160 milioni di membri in Europa e un tasso di crescita del 14% nel solo primo semestre dell’anno, la piattaforma è ormai il più grande luogo di networking professionale. Anche se solo il 36% degli utenti accede almeno una volta al mese, parliamo di oltre 50 milioni di contatti attivi: un bacino che nessun altro canale business può offrire.

 

Perché LinkedIn è diventato imprescindibile

Oggi clienti e potenziali clienti usano LinkedIn per informarsi, confrontare esperienze e cercare soluzioni. Chi sa comunicare il proprio valore con chiarezza viene percepito come un interlocutore affidabile. Gli studi professionali che hanno colto questa opportunità si stanno distinguendo come veri punti di riferimento nel mercato dei servizi professionali.

 

Il nuovo ruolo del commercialista

Il professionista non è più solo il tecnico che chiude bilanci e adempimenti. Le imprese cercano partner capaci di leggere i numeri, interpretarli e trasformarli in strategie di crescita.

LinkedIn è lo spazio ideale per dimostrare questa competenza e posizionarsi come consulenti strategici. Il commercialista che comunica in modo efficace diventa un punto di riferimento non solo per i clienti esistenti, ma anche per nuove imprese in cerca di fiducia.

La forza della piattaforma è proprio qui: non tanto nella pagina aziendale – utile ma statica – quanto nel ruolo delle persone. L’algoritmo privilegia i profili personali, perché la fiducia nasce dalle relazioni.

 

Costruire una brand identity personale

Essere presenti non basta. Un profilo scarno o troppo tecnico rischia di passare inosservato. Serve una brand identity coerente e riconoscibile.

La headline dovrebbe andare oltre il titolo professionale: ad esempio, “Aiuto le PMI a trasformare i numeri in decisioni strategiche di crescita”.

Anche la sezione “Info” deve raccontare benefici concreti per i clienti, non mansioni: “Supporto gli imprenditori a ridurre i costi e pianificare investimenti sostenibili” comunica valore più di “mi occupo di consulenza fiscale”.

Infine, le esperienze devono descrivere risultati, non solo incarichi: “Ho accompagnato un’azienda manifatturiera in una riorganizzazione finanziaria che ha ridotto i costi del 10% in 12 mesi”. Sono queste le frasi che catturano l’attenzione, perché chi legge riesce a immaginare il beneficio per sé.

 

Contenuti che creano fiducia

LinkedIn non è un curriculum online, ma una piattaforma di contenuti. I professionisti che funzionano meglio sono quelli che condividono competenze in modo accessibile e utile.

Per uno studio, può significare pubblicare analisi sulle novità fiscali, checklist operative, brevi riflessioni sull’attualità economica. L’obiettivo non è scrivere trattati tecnici, ma farsi percepire come una risorsa.

Funzionano i post semplici, pratici e utili: una mini-guida alle scadenze del mese, un caso reale risolto (in forma anonima), un consiglio che risponde a una domanda frequente.

Ogni contenuto utile aumenta la fiducia e avvicina il professionista a nuove opportunità.

 

Networking e relazioni autentiche

La forza di LinkedIn è anche nelle connessioni. Aggiungere contatti a caso serve a poco: meglio creare relazioni mirate e autentiche con imprenditori e manager del proprio target, seguire aziende interessanti e iniziare conversazioni personalizzate.

La lead generation efficace non nasce da un messaggio promozionale, ma dal tempo investito nel costruire fiducia. È un lavoro costante di relazione che, nel tempo, porta risultati concreti.

 

L’algoritmo del 2025: meno quantità, più qualità

Le modifiche più recenti privilegiano la pertinenza rispetto alla novità. Per questo capita di vedere post di giorni prima: meglio un contenuto utile che uno irrilevante ma recente.
Tre fattori pesano più di tutto: il tipo di contenuti con cui l’utente interagisce, la relazione con chi pubblica e la competenza dell’autore nel settore.

Per i professionisti significa che non servono numeri da influencer, ma autorevolezza, coerenza e valore.

 

Una leva di marketing professionale

Per gli studi commercialisti, LinkedIn è ormai uno strumento di marketing strategico. Non si tratta di pubblicità nel senso tradizionale, ma di un lavoro costante di posizionamento e relazione.

Significa curare il profilo, produrre contenuti pensati per il proprio target e combinare post, articoli e messaggi diretti in modo coerente.

È un percorso che richiede metodo e costanza, ma i risultati sono chiari: più autorevolezza percepita, più relazioni, più opportunità di crescita.

 

Conclusione

LinkedIn è oggi la più grande piazza digitale per chi lavora nei servizi professionali.
Per i commercialisti rappresenta un’occasione unica per affermarsi non solo come tecnici, ma come veri partner strategici delle imprese.

La domanda resta semplice: nella fiera professionale che non chiude mai, vuoi essere un visitatore che passa inosservato o un relatore che lascia il segno?