6 Agosto 2016

R&S e Horizon 2020: risorse per le imprese del sud

di Giovanna Greco
Scarica in PDF

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 25/7/2016 il decreto 1° giugno 2016 recante l’“Intervento del Programma Operativo Nazionale «Imprese e competitività» 2014-2020 FESR, in favore di progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti tecnologici identificati dal programma quadro di ricerca e innovazione «Orizzonte 2020», per promuovere l’innovazione e accrescere la competitività delle piccole e medie imprese del mezzogiorno attraverso il finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale.

Il decreto attua le misure relative al nuovo bando del Fondo Crescita Sostenibile, che agevola progetti di Ricerca e Sviluppo negli ambiti tecnologici Horizon 2020.

La dotazione finanziaria a disposizione a valere sull’Asse I, Azione 1.1.3, del programma operativo nazionale “Imprese e Competitività” 2014-2020 FESR è di 180 milioni di euro, così suddivisi:

  • 150 milioni di euro per i progetti da realizzare nelle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia);
  • 30 milioni di euro per i progetti da realizzare nelle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) con riserva del 60% per le PMI.

I progetti congiunti possono prevedere la partecipazione di imprese del centro-nord per una quota inferiore al 35% dei costi, a condizione che le attività di tali imprese siano strettamente necessarie al raggiungimento degli obiettivi progettuali e siano presenti elementi di trasferimento di conoscenze alle regioni del centro-sud.

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente decreto i seguenti soggetti:

  1. le imprese che esercitano le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1) e 3), ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla L. 443/1985;
  2. le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
  3. le imprese che esercitano le attività ausiliarie di cui al numero 5) dell’articolo 2195 del codice civile, in favore delle imprese di cui alle lettere a) e b);
  4. i centri di ricerca con personalità giuridica.

Inoltre, limitatamente ai progetti proposti congiuntamente con uno o più soggetti, possono beneficiare delle agevolazioni anche i seguenti soggetti:

  1. organismi di ricerca;
  2. spin off;
  3. liberi professionisti.

Ciascun soggetto può presentare una sola domanda a valere sul bando ad eccezione degli organismi di ricerca.

I progetti devono essere rilevanti per il sistema produttivo e in particolare per la competitività delle piccole e medie imprese ed essere finalizzati a nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento degli stessi.

Devono, altresì, prevedere:

  • costi ricompresi tra 800mila e 5 milioni di euro;
  • durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi prorogabili di ulteriori 12 mesi;
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione.

Le spese ammissibili sono quelle sostenute per:

  • il personale dipendente o in rapporto di collaborazione con contratto a progetto, di somministrazione di lavoro, o titolare di specifico assegno di ricerca;
  • gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo;
  • i servizi di consulenza, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how;
  • le spese generali;
  • i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Le spese generali sono calcolate su base forfettaria pari al 25% dei costi diretti.

Al finanziamento agevolato pari al 20% dei costi, con questo nuovo bando si va ad aggiungere un contributo a fondo perduto assegnato secondo le seguenti percentuali:

  1. a) per i costi e le spese relative alle attività di ricerca industriale:

–  60% per le imprese di piccola dimensione;

–  50% per le imprese di media dimensione;

–  40% per le imprese di grande dimensione;

–  47% per gli organismi di ricerca;

  1. b) per i costi e le spese relative alle attività di sviluppo sperimentale:

–  35% per le imprese di piccola dimensione;

–  25% per le imprese di media dimensione;

–  15% per le imprese di grande dimensione;

–  22% per gli organismi di ricerca.

Inoltre sono previste maggiorazioni al contributo del 10% per i progetti congiunti cui partecipi almeno una PMI e in cui nessuno dei proponenti sostenga più del 70% dei costi e del 5% per i progetti che si concluderanno entro il 31 dicembre 2018. Tali maggiorazioni sono cumulabili.

Per l’ottenimento del finanziamento non è richiesta nessuna forma di garanzia, l’ammortamento massimo è di 8 anni con 3 anni di preammortamento, il tasso è pari al 20% del tasso di riferimento e non vale la clausola per cui non può essere inferiore allo 0,8%. Anche questa novità è un bel vantaggio per i beneficiari.

La procedura per accedere alle agevolazioni è valutativa a sportello, vale, cioè, l’ordine cronologico di presentazione delle domande, con istruttoria amministrativa, finanziaria e tecnica da parte del soggetto gestore.

Potranno accedere alle agevolazioni anche i progetti di ricerca e sviluppo presentati nella fase 2 del programma Strumento PMI HORIZON 2020, valutati positivamente ma non finanziati per mancanza di un’adeguata copertura finanziaria, per i quali è stato riconosciuto, dalla Commissione europea, il Seal of Exellence, ossia un sigillo di eccellenza che attesta la valutazione positiva ottenuta dal progetto.

Con successivo provvedimento, il MISE definirà i termini di apertura e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione.

Dottryna