29 Dicembre 2017

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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Il progetto Blumkin

Christian Salmon

Laterza

Prezzo – 18,00

Pagine – 272


«Una storia di lealtà e tradimento. Di delitto e castigo. L’epopea di un terrorista che era anche un poeta. Tutto questo è Jakov Blumkin. L’eroe che, sopravvissuto alle situazioni più estreme, fu tradito dal suo amore per una rivoluzionaria intrepida come lui, in nome degli interessi superiori di una Rivoluzione, essa stessa tradita. Solo adesso ho capito che ero ossessionato da lui perché volevo raccontare un fallimento: quello di una generazione, la mia, che voleva cambiare il mondo. Volevo tornare al tempo in cui le masse irrompevano sul palcoscenico della Storia, ed era la Storia in persona che dettava le sue parole.» Un passato bolscevico riemerge da un baule in una casa lungo la Marna. Un trasloco, una storia privata e una storia pubblica, due vite che si intrecciano, quella personale di Christian Salmon e quella di un personaggio leggendario della Rivoluzione d’Ottobre, Jakov Blumkin. Inizia così il viaggio di Salmon che insegue in tutta Europa la vita epica di Blumkin e al tempo stesso la sua stessa vita, il tempo in cui era stato anche lui un bolscevico. Un bolscevico per modo di dire, certo, ma pur sempre un bolscevico. Blumkin era un čekista e un poeta, un mistico e un assassino, fu amico dei più grandi poeti e dei boia della Lubjanka. Era l’uomo dai mille volti: ora il viso sfilato, ora appesantito; in alcune foto sembra avere vent’anni, in altre ne dimostra quaranta. Eppure era lo stesso uomo, Jakov Blumkin, alias ‘Il Lama’, alias ‘Sultano Zade’. O ‘Živoj’ che significa ‘il Vivo’, come lo aveva soprannominato Majakovskij una sera che lo aveva incontrato in uno dei caffè letterari alla moda che frequentava. Ma per altri era un personaggio di finzione inventato e lanciato nel mondo dai servizi segreti sovietici come copertura per ogni affare losco. La sua breve apparizione sulla terra resterà segnata da due colpi di pistola: quello che sparò all’ambasciatore tedesco il 6 luglio 1918 e quello che mise fine alla sua vita il 3 novembre 1929, quando non aveva ancora trent’anni. Fra queste due detonazioni, la vita di Blumkin si dispiega in un cielo di congetture, come un fenomeno luminoso che si consuma sotto i nostri occhi.

 

Ricordare stanca

Massimo Coco

Sperling & Kupfer

Prezzo – 16,00

Pagine – 276


Massimo Coco è una delle vittime degli Anni di Piombo. Suo padre Francesco Coco, magistrato, fu ucciso nel 1976, nel primo attacco terroristico alle Istituzioni dello Stato. La sua storia, in fondo, non è diversa dalle tante già scritte e la sua sofferenza è quella di tutti i famigliari che hanno subìto, dopo la perdita improvvisa e violenta di un padre, un marito o un figlio, anche l’umiliazione di non veder riconosciuti i propri diritti, l’ostilità della burocrazia, l’indifferenza… delle Istituzioni.  Se ha deciso di parlare di sé e del padre non è dunque per aggiungere un tassello a un quadro noto, ma per porre una domanda alla quale, nelle testimonianze delle altre vittime, non ha trovato risposta: “Ma voi, la rabbia, dove l’avete messa?”  Nessuno sembra indignarsi nel vedere gli assassini di ieri pontificare dalle cattedre, intervenire sui giornali, ottenere pubblicamente un perdono che non hanno neppure cercato. Nessuno denuncia l’ipocrisia di cerimonie commemorative trasformate in riti rassicuranti che assolvono le coscienze, o la banalità di spettacoli che mettono in scena commoventi riconciliazioni sapientemente alleggerite del peso del passato.  In questo libro appassionato, che è anche un appello critico e intenzionalmente provocatorio, Massimo Coco chiede che l’esercizio della memoria rispetti il patto che lega i sopravvissuti alle persone che si sono sacrificate per non venire meno ai loro principi. Un patto che ci chiede non solo di preservare il ricordo, ma di distinguere fra eversori e difensori della legge, di assicurare la giustizia, di superare il lutto per poter guardare a quei fatti sanguinosi non con serenità o distacco, come sembra raccomandare una saggezza irriflessiva, ma con senso di responsabilità.

La lunga vallata

John Staionback

Bompiani

Prezzo – 12,00

Pagine – 272


Pubblicata per la prima volta nel 1938, questa raccolta di racconti è la perfetta introduzione all’intera opera di John Steinbeck. Ambientati nella valle di Salinas in California, luogo d’origine dell’autore, dove semplici famiglie di agricoltori lavorano la terra e lottano per conquistarsi un posto nel mondo, queste storie riflettono i temi centrali della narrativa del grande scrittore: il conflitto tra città e ambiente rurale, tra braccianti e proprietari terrieri, tra presente e passato. Tra le altre, ”Il pony rosso” è diventato un piccolo classico, mentre ”L’omicidio” ha vinto il prestigioso O. Henry Prize.

Le nemiche

Carla Maria Russo

Piemme

Prezzo – 18,50

Pagine – 360


Quando Isabella d’Este scopre che suo padre, il duca di Ferrara Ercole I, ha scelto come moglie per l’erede al trono la donna più discussa della penisola, Lucrezia Borgia, figlia bastarda del papa, già sposa di due mariti, il primo ripudiato, il secondo ucciso in circostanze ambigue, il suo animo ne resta completamente sconvolto. La figlia di una tenutaria di bordello, come amava definirla, non può mischiare il suo sangue con quello purissimo e regale degli Este. Accolta con freddezza e disprezzo da tutti,  Lucrezia, donna di fascino e di straordinaria bellezza, amante del lusso e del divertimento, riesce tuttavia a guadagnarsi i favori di almeno una parte della corte ferrarese, in particolare dei giovani e affascinanti fratelli di Isabella, attratti dalle feste memorabili e dalla folta schiera di damigelle di cui si circonda, fra le quali brilla l’astro della irresistibile Angela Borgia. Questo successo genera fra le due donne una ostilità ancora più marcata e nuovi e più accaniti contrasti, che culminano con il tentativo da parte di Lucrezia di umiliare la rivale nella sua femminilità, portandole via un affetto a lei molto caro. Ma la marchesa di Mantova, donna di impareggiabile classe, cultura e acume, abile e scaltra più delle sue stesse spie, non è persona da lasciare impuniti gli oltraggi subiti e la sua vendetta sarà feroce e implacabile. Intorno a queste due donne indimenticabili, gli intrighi, i tradimenti, le congiure che dilaniano due fra le più potenti corti del Rinascimento, ma anche gli amori travolgenti e impossibili, forieri di stragi e tragedie familiari. Il prezzo della sopravvivenza coincideva con la rinuncia definitiva al sogno di amare ed essere riamata. Questa, la vendetta di Isabella d’Este. Questo, l’amaro destino cui Lucrezia Borgia non sarebbe mai sfuggita.

Il panettone prima del panettone

Stanislao Porzio

Guido Tommasi

Prezzo – 10,00

Pagine – 52


Tutti sanno cos’è, troneggia in tutte le vetrine delle pasticcerie e imperversa al supermercato per interi scaffali; a volte si presenta in versione “gourmand”, arricchito con creme sontuose e confezionato in scatole allegre; a volte fa la sua comparsa fasciato in nastri e carte molto chic e un po’ pretenziose, soprattutto se pensiamo alle sue origini… Ma sappiamo davvero quali sono le origini del panettone? Da dove viene questo dolce che ha conquistato tutti gli italiani, diventando un simbolo del Natale? A parte il legame con la sua città, Milano, ha una lunga storia e, come succede per tutte le ricette tradizionali, un esordio a dir poco nebuloso. Questo agile libretto ripercorre le avventure del panettone ai suoi inizi: è una specie di atto di nascita colto, istruttivo e filologicamente ben documentato di un impasto che, pensato per diventare un pane, si è trasformato nel tempo, grazie all’estro di fornai e pasticceri, in qualcosa di dolce e confortante, per celebrare la magia del Natale e il senso di condivisione che ne deriva.

Dottryna