15 Maggio 2020

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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La strada smarrita

Carlo Bastasin e Gianni Toniolo

Laterza

Prezzo – 16,00

Pagine – 168


Il lungo percorso che aveva portato gli italiani dalla povertà al benessere è stato smarrito di fronte alle sfide dell’economia globale. Nonostante i rischi attuali, la storia recente mostra che l’Italia non è condannata. Nell’ultimo decennio dell’Ottocento l’Italia inizia la rincorsa dei paesi più avanzati e alla fine del ventesimo secolo raggiunge un reddito per abitante non dissimile da quello di Germania, Francia e Regno Unito. È un percorso di successo, che crea un’economia moderna. Da un quarto di secolo, tuttavia, l’economia italiana cresce assai meno della media europea. I fattori di sviluppo che avevano funzionato nel dopoguerra si sono rivelati inadatti all’economia globale. Pesano mali antichi mai curati: bassi livelli di istruzione, prassi burocratiche e giudiziarie obsolete, gestioni aziendali poco trasparenti. Il reddito perduto con la crisi del 2008-2013 non è stato ancora recuperato. La differenza tra il benessere economico degli italiani e quello degli altri europei e dei nordamericani è tornata ai livelli degli anni Sessanta. Il clima di incertezza politica, finanziaria e istituzionale scoraggia gli investimenti, crea un ambiente ostile alla crescita e rischia di provocare un avvitamento dell’economia. Eppure ci sono stati momenti recenti nei quali l’Italia sembrava potesse riprendersi, segno che non è condannata a un perenne ristagno. Con questo libro, Carlo Bastasin e Gianni Toniolo ripercorrono la strada di un robusto sviluppo e

 

Un viaggio italiano

Philipp Blom

Marsilio

Prezzo – 19,00

Pagine – 320


Che cosa si nasconde dietro la vicenda di un oscuro liutaio del Settecento emigrato in cerca di fortuna dalla Baviera alle terre dell’odierno Nord Italia? Quali imprevedibili sviluppi può generare per uno storico il tentativo di risolvere l’enigma di un violino? Come si intreccia uno sguardo su una realtà tanto lontana con le osservazioni sul nostro presente di cittadini europei? Punto di partenza di Philipp Blom è la cittadina di Füssen, in Algovia, ai piedi delle Alpi. Apparentemente è un anonimo borgo, ma qui si sono formati per secoli centinaia di liutai attivi da Parigi a Praga, da Londra a Napoli, che hanno segnato la fabbricazione e il commercio dei violini. Mescolando conoscenza e intuito, grandi eventi e microstoria, seguendo i flussi degli uomini e le rotte delle merci, la ricerca di Blom si snoda lungo varie direttrici: una più ampia e prettamente storica, dalla Guerra dei Trent’anni ai giorni nostri, e una connessa all’evoluzione del gusto musicale, tra Mozart, Beethoven, Vivaldie le raffinate tecniche delle migliori botteghe artigiane; una più personale, ispirata dal viaggio in Italia di Goethe e in grado di restituire il fermento che all’epoca animava il Vecchio Continente, da Vienna e Venezia. Nel descrivere la parabola di un centro fiorente nell’Europa di più di tre secoli fa, Blom suggerisce che anche fama e prestigio possono nascere dalla necessità, come per i liutai di Füssen diventati tali per far fronte all’infertilità dei terreni nelle aree alpine. Allo stesso modo, la spinta a spostarsi può essere determinata da un cambiamento climatico, da una catastrofe ambientale o da una curiosità vitale, elementi che in ogni tempo influenzano l’esistenza degli individui.

 

Pasternak e Ivinskaja

Paolo Mancosu

Feltrinelli

Prezzo – 35,00

Pagine – 640


La vicenda editoriale del Dottor Živago è una storia avventurosa e labirintica come quella del grande capolavoro. Un romanzo sul romanzo. In Živago nella tempesta Paolo Mancosu si fermava alla morte di Pasternak, avvenuta il 30 maggio 1960. Ma restavano da chiarire molti interrogativi e molte piste dovevano ancora essere seguite. Perché il caso editoriale più clamoroso del Novecento rimane oscuro se non si racconta la storia d’amore tra Pasternak e la sua compagna Ol’ga Ivinskaja e se non si rivolge l’attenzione al suo destino, insieme a quello della figlia di lei, Irina Emel’janova. Un destino segnato dalla costante presenza del kgb, degli apparati politici sovietici e dei comunisti italiani legati a Pasternak. Lavorando da detective su documenti che per sessant’anni erano rimasti custoditi negli archivi Feltrinelli, Mancosu racconta una storia avvincente in cui i colpi di scena si susseguono senza tregua in un crescendo che va dall’intercettazione da parte del kgb del “testamento” di Pasternak alla costruzione di documenti falsi da parte di alcuni dei protagonisti, fino all’arresto di Ol’ga e Irina e alla loro condanna al campo di lavoro in Siberia. Un caso editoriale, quello del Dottor Živago, che non si capisce se non si entra nei dettagli della storia dei dattiloscritti. A partire da importanti documenti, conservati negli archivi Feltrinelli e in altri archivi in Europa, Russia e Stati Uniti, Mancosu ricostruisce le peripezie dei sette dattiloscritti che Pasternak inviò da Peredelkino in Occidente nella speranza che almeno uno trovasse la via della pubblicazione. Per la prima volta scopriremo quale dei sette dattiloscritti fu la fonte dell’edizione russa pirata orchestrata dalla cia nel 1958 e l’identità di colui che fornì il microfilm del dattiloscritto alla cia. Una storia che fino a oggi era rimasta avvolta nel mistero. Nell’Europa attraversata dal terrore e dagli spettri della Guerra fredda, la vicenda febbrile del capolavoro di Pasternak si rivela una prova eroica per la salvezza della letteratura e della libertà. L’avventura editoriale del Dottor Živago è un simbolo del ventesimo secolo, perché racconta le spie e gli eroi, la censura e la libertà.

 

La dragunera

Linda Barbarino

Il saggiatore

Prezzo – 17,00

Pagine – 168


Rosa farebbe di tutto per tornare nella sua casa di bambina, quando volava tra le braccia di suo padre e cantava su un terrazzino profumato di basilico. Ma Rosa non può tornare, perché la casa è in rovina e lei per sopravvivere è diventata la puttana del paese. Ogni sabato Paolo le manda un fischio alla finestra per comperare qualche ora del suo amore. Ogni sabato la porta di Rosa si apre per farlo entrare. Paolo lavora le vigne di famiglia ed è ossessionato da un’altra donna che odia e desidera con uguale ferocia, una donna che dovrebbe tenere lontano, perché è la moglie di suo fratello e fin dal nome evoca tempesta e sciagura. La Dragunera, così la chiamano, è una fimmina sensuale e altera, i suoi capelli sono li di vento, i suoi occhi ramarri lo visitano in sogno; c’è chi dice che sia una strega. Cammina annaccata sui tacchi fra la basole delle viuzze, il seno che pare disegnato sotto la vestina stretta, il volto senza vergogna e senza paura. La Dragunera è il racconto di una Sicilia ruvida e incantata, in cui si muovono personaggi dolcissimi e brutali, che hanno labbra vermiglie e unghie sporche di terra. Narratrice visionaria e sanguigna, capace di unire l’inventiva dialettale di Camilleri all’intensità emotiva di Elena Ferrante, Linda Barbarino canta una storia d’amore e di magia: la saga di una famiglia a un passo dalla fine, travolta da voracità e invidia. Il romanzo avvolgente di una magara e di una prostituta che conosceva l’amore.

 

Quichotte

Salman Rushdie

Mondadori

Prezzo – 22,00

Pagine – 456


Sam DuChamp, un mediocre scrittore di spy stories, ispirandosi al classico di Cervantes crea un personaggio di nome Quichotte: un gentile commesso viaggiatore ossessionato dalla televisione che si innamora in modo impossibile di una star della TV. Insieme al figlio (immaginario), Sancho, Quichotte si lancia in un picaresco viaggio attraverso tutta l’America per mostrarsi degno della mano della amata, e fronteggia coraggiosamente i tragicomici pericoli di un’epoca in cui “Tutto Può Succedere”. Nel frattempo il suo creatore, in preda a una inesorabile crisi di mezza età, si trova alle prese con sfide altrettanto pressanti per conto suo.