29 Maggio 2020

Nuove misure di sostegno alle start up innovative

di Ennio Vial
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La scheda di FISCOPRATICO

L’articolo 38 D.L. 34/2020 (c.d. “Decreto rilancio”) rubricato “rafforzamento dell’ecosistema delle start up innovative” è volto a rafforzare il sostegno pubblico per la nascita e lo sviluppo delle start up innovative.

La previsione si muove nell’alveo della misura “Smart&Start Italia” che costituisce il principale strumento agevolativo nazionale destinato a tali tipologie di imprese, istituito con Decreto Ministro Sviluppo Economico 24.09.2014 e più recentemente revisionato con D.M. 30.08.2019 emanato in attuazione dell’articolo 29, comma 3, D.L. 34/2019 “c.d. Decreto Crescita”.

Il progetto “Smart&Start” è un progetto creato dal Ministero dello Sviluppo Economico di finanziamento per start up innovative al fine di favorire e sviluppare la nuova imprenditorialità italiana. Il progetto finanzia tramite agevolazioni le start up innovative ex articolo 25, comma 2, D.L. 179/2012.

Possono beneficiare delle agevolazioni le start up che presentano un progetto imprenditoriale di significativo contenuto tecnologico e innovativo e/o orientato allo sviluppo nel campo dell’economia digitale.

Attualmente il progetto “Smart&Start” riguarda le start up innovative con sede su tutto il territorio italiano, con un trattamento privilegiato riservato alle start up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e le zone del territorio del cratere sismico aquilano, ma non il territorio del cratere sismico del centro Italia colpito dagli eventi sismici del 2016 e 2017.

Il comma 11 dell’articolo 38 intende modificare il D.M. 24.09.2014, al fine di includere tra i beneficiari delle agevolazioni del progetto Smart&Start anche il territorio del cratere sismico del centro Italia.

Il rafforzamento dell’articolo 38 è perseguito secondo due piani di azioni:

  • incremento dotazione finanziaria (comma 1);
  • ampliamento della capacità di azione (comma 2).

Sotto il primo profilo, sono destinate risorse aggiuntive, pari a euro 100 milioni per l’anno 2020, al rifinanziamento delle agevolazioni concesse nella forma del finanziamento agevolato.

Sotto il secondo profilo, si mira a facilitare l’incontro tra start up innovative e gli ecosistemi per l’innovazione.

A tal fine, sono stanziati 10 milioni di euro, per l’anno 2020, per la concessione, alle start up innovative, di agevolazioni sotto forma di contributi a fondo perduto finalizzate all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.

La concessione dei contributi – da corrispondere ai sensi del Regolamento UE “de minimis” – sarà disciplinata con decreto MiSe entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio.

L’articolo 38 prevede inoltre, ulteriori disponibilità di liquidità per il settore.

Di grande interesse appare anche il comma 10, che dimezza le soglie minime per l’attrazione di investimenti verso società di capitali  e start up innovative. Va ricordato che la L. 232/2016 ha introdotto, con l’articolo 1 comma 148, una nuova tipologia di visto dedicata ai cittadini extra UE che intendono effettuare investimenti di importo significativo in aree strategiche per l’economica e per la società italiana.

In particolare, il visto può esser concesso ai cittadini non UE che effettuano un investimento di queste tipologie:

  • 2 milioni di euro in titoli di Stato a medio lungo termine;
  • 1 milione di euro in società di capitali italiane, ridotto a 500mila euro in ipotesi di start up innovative exL. 179/2012;
  • almeno 1 milione di euro per donazione in ambito culturale, ambientale, sociale.

Dalla relazione illustrativa alla norma si appura come questa misura abbia incontrato un limitato interesse in quanto, dalla fine del 2017 ad oggi, sono pervenute solamente 15 candidature di cui solo 9 hanno apportato al rilascio dei visti.

Al fine di incentivare l’utilizzo di questo programma e favorire gli investimenti di carattere produttivo sono state quindi dimezzate le soglie per investire nelle società di capitali che passano pertanto da 1milione a 500.000 in linea generale, e da 500.000 a 250.000 euro per le start up innovative.

Segnaliamo, infine, che i commi da 7 a 9 prevedono una detrazione d’imposta per i soggetti che investono in start up e pmi innovative, del 50% sia in relazione a investimenti diretti, sia per il tramite di OICR che investano prevalentemente in start up innovative.

La detrazione d’imposta si applica esclusivamente alle persone fisiche. L’investimento detraibile, in ciascun periodo d’imposta, non può eccedere i 100.000 euro e deve essere mantenuto per un periodo di almeno 3 anni, sia in caso di start up, sia di pmi innovativa.