22 Luglio 2022

Le misure a sostegno del settore cinematografico nel Decreto Aiuti

di Gennaro Napolitano
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La scheda di FISCOPRATICO

Nel novero delle disposizioni agevolative contenute nel D.L. 50/2022 (c.d. Decreto Aiuti, recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”), nella versione risultante dopo la conversione ad opera della L. 91/2022 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 164 dello scorso 15 luglio), rientrano anche le misure finalizzate a favorire la ripresa delle attività e lo sviluppo del settore cinematografico.

A tal fine, l’articolo 23 del Decreto potenzia, per gli anni 2022 e 2023, la disciplina dei tax credit introdotti dagli articoli 17 e 18 della L. 220/2016 (recante Disciplina del cinema e dell’audiovisivo), le cui disposizioni attuative sono state dettate dal Decreto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo 15.03.2018.

 

Credito d’imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica

L’articolo 18, comma 1, L. 220/2016, al fine di potenziare l’offerta cinematografica e in particolare di potenziare la presenza in sala di opere audiovisive italiane ed europee, prevede che agli esercenti sale cinematografiche è riconosciuto un credito d’imposta commisurato a un’aliquota massima del 20% sugli introiti derivanti dalla programmazione di opere audiovisive, con particolare riferimento alle opere italiane ed europee, anche con caratteristiche di documentario, effettuata nelle rispettive sale cinematografiche, con modalità adeguate a incrementare la fruizione da parte del pubblico.

L’articolo 23, comma 1, del Decreto Aiuti prevede una rimodulazione dell’aliquota e dei costi ammissibili all’agevolazione, stabilendo che per gli anni 2022 e 2023, il credito di imposta in esame è riconosciuto nella misura massima del 40% dei costi di funzionamento delle sale cinematografiche, se esercite da grandi imprese o del 60% degli stessi costi, se esercite da piccole o medie imprese.

 

Credito d’imposta per le imprese dell’esercizio cinematografico, per le industrie tecniche e di post-produzione

L’articolo 17, comma 1, L. 220/2016 prevede che alle imprese di esercizio cinematografico è riconosciuto un credito d’imposta, in misura non inferiore al 20% e non superiore al 40% delle spese complessivamente sostenute per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di sale inattive, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche, per l’installazione, la ristrutturazione, il rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi accessori delle sale.

L’articolo 23, comma 1-bis, del Decreto Aiuti prevede, sempre al fine di favorire la ripresa delle attività e lo sviluppo delle sale cinematografiche, che per gli anni 2022 e 2023, il medesimo credito d’imposta è riconosciuto, in favore delle piccole e medie imprese, in misura non superiore al 60%.

 

Ulteriori agevolazioni

Infine, si segnala che il comma 1-quater dell’articolo 23 del Decreto Aiuti stabilisce che, al fine di sostenere la ripresa delle sale cinematografiche, per l’anno 2022 è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per la realizzazione di campagne promozionali e di iniziative volte a incentivare la fruizione in sala delle opere audiovisive.

Lo stesso comma, inoltre;

  • attribuisce a un decreto del Ministro della cultura, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 50/2022, il compito di definire le modalità di realizzazione delle predette campagne promozionali e iniziative incentivanti;
  • stabilisce che alla copertura dell’onere finanziario derivante dall’attuazione della disposizione in esame si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo, di parte corrente (Fondo istituito dall’articolo 89, D.L. 18/2020, convertito, con modificazioni, dalla L. 27/2020).