14 Luglio 2021

Le api, il miele e la riscoperta del miele nelle famiglie italiane

di Paola Sartori – Foodwriter e blogger
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Le api sono degli indicatori biologici, la loro presenza dimostra la bontà di un territorio e il miele è un alimento di cui l’uomo si è cibato fin dalle sue origini. 

Il miele è un alimento ricco di virtù curative, basti pensare alle sue proprietà antibatteriche e antibiotiche. 

Esistono molti tipi di miele, tra i più noti ci sono:

  • il miele di acacia, delicato e benefico per l’apparato digerente;
  • quello di arancia che ha proprietà cicatrizzanti;
  • il miele di tiglio, calmante e digestivo;
  • il più consumato, il Millefiori, benefico per il fegato.

Se, da un lato, le api stanno correndo il grave rischio di estinzione, dall’altro, nel 2020, c’è stato un aumento di consumo di miele da parte di nuovi consumatori.

Una ricerca dell’Ismea, Istituto di servizio per il mercato agricolo alimentare “Tendenza miele” pubblicata all’inizio di dicembre 2020, ha dimostrato come l’emergenza sanitaria e la maggiore attenzione alla prevenzione abbiano spinto le vendite del prodotto miele perché ritenuto salutistico

Nei primi mesi del 2020, le vendite di miele sono cresciute del 13% rispetto all’anno precedente. I nuovi consumatori sono giovani famiglie e nuclei con dei figli adolescenti, in prevalenza delle regioni del Sud Italia. 

Fino a pochi anni fa il 70% dei consumatori era anziano.

La nota dolente è che il miele, però, viene acquistato soprattutto presso le catene della grande distribuzione che commercializza miele di provenienza estera, per il basso costo al kg rispetto a quello italiano. 

La produzione italiana comunque, anche se in leggero aumento e di qualità superiore, non è sufficiente per soddisfare la richiesta nazionale. 

Inoltre la nostra produzione è seriamente compromessa dall’uso improprio dei pesticidi e anche dal cambiamento climatico che limita la disponibilità di nettare per le api. 

Le due cause sono in qualche modo collegate. Il punto dolente, dove è intervenuta anche la FAO, è sull’utilizzo indiscriminato di anticrittogamici, di cui si fa abbondante uso in agricoltura. Questi interventi chimici, usati nelle coltivazioni intensive, sono pericolosi perché vengono spruzzati anche sui fiori dove le api vanno a raccogliere il polline.

Questo è il motivo per il quale le api stanno sempre più sparendo dalle campagne. 

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LeROSA Paola Sartori