1 Luglio 2020

La riduzione dei costi energetici aziendali attraverso l’efficientamento e la riduzione delle accise

di Massimo Ravagnani – Gruppo Finservice
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L’argomento energia è certamente molto sentito dalle aziende, sia come impatto ambientale ma certamente come significativa voce di costo. Per questo è fondamentale individuare alcuni ambiti che ne permettano una immediata ottimizzazione economica ed ecosostenibile.

Un primo campo di azione è sicuramente quello dell’efficientamento. I dati statistici riportano uno scenario in cui più del 70% delle aziende utilizza oltre il 40% dell’energia consumata al di fuori delle ore considerate produttive. Il primo intervento deve necessariamente prevedere lo svolgimento da parte di un E.G.E. (Esperto in Gestione dell’Energia certificato) di una Diagnosi Energetica che va ad analizzare la struttura energetica dell’azienda. Contestualmente deve essere prevista l’installazione di un sistema di monitoraggio dei consumi. Questo approccio combinato permette una riduzione dei costi energetici che può raggiungere anche il 30% su base annua.

Rispetto agli interventi di efficientamento, è utile ricordare la possibilità di ottenere i cosiddetti “Certificati Bianchi”: trattasi di T.E.E. (Titoli di Efficienza Energetica) secondo quanto previsto dal D.M. 11 gennaio 2017 e successive modifiche. I titoli riconosciuti dal G.S.E. (Gestore dei Servizi Energetici) vengono scambiati sul mercato ad un valore stabile di circa 260€ cad. Di norma l’intervento deve prevedere un risparmio di almeno 10 T.E.E. che equivale a più di 50.000kWh elettrici risparmiati. Gli interventi standard tipici in questo ambito sono: la sostituzione di punti luce tradizionali con fonte LED, l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza in sostituzione a quelli tradizionali, la sostituzione di sale compressori e l’acquisto di flotte di veicoli elettrici.

Se consideriamo l’energia da fonti rinnovabili, è importante ricordare che lo scorso luglio è stato approvato il cosiddetto decreto FER1 D.M. 4 luglio 2019 che ridisegna le modalità di incentivazione dell’energia da fonti rinnovabili introducendo l’iscrizione ad un registro e prevedendo delle aste al ribasso sull’incentivo. Il calcolo del valore del contributo si basa sul differenziale rispetto alla Tariffa Zonale Oraria.

Per un impianto fotovoltaico di nuova installazione si può ottenere un incentivo che va dai 90€ ai 115€ per MWh di energia annua prodotta dall’impianto. Sono previste delle premialità nei casi in cui l’impianto vada in sostituzione di coperture in eternit, e anche quando l’energia prodotta è perlopiù auto consumata.

A livello regionale è sicuramente interessante valutare i bandi POR FESR 2014-2020 nella linea di azione 4.2.1, attualmente attivi in Lombardia, Piemonte e Veneto. Sono disponibili, in forma differenziata da regione a regione, incentivi per lo svolgimento della Diagnosi Energetica, per l’installazione di sistemi di monitoraggio dei consumi e per la realizzazione di interventi di efficientamento scaturiti dalla diagnosi. I contributi sono nella forma del fondo perduto che va dal 20% al 50% dei costi sostenuti.

Un secondo ambito per permette una diretta riduzione dei costi è quello delle agevolazioni sulle accise. Va sicuramente citata l’impropriamente detta “Carbon Tax”. Secondo il D.Lgs. 504/1995 (T.U.A. Testo Unico delle Accise) è possibile un rimborso parziale sulle accise del carburante utilizzato dalle aziende che operano trasporto su strada, in conto proprio o in conto terzi, con mezzi superiori alle 7,5ton. Il rimborso è pari a 0,21418€/litro; si tratta di circa il 20% del costo di acquisto complessivo. È possibile scontare la cifra riconosciuta direttamente in F24 dopo 60 giorni dalla presentazione della richiesta al competente Ufficio delle Dogane, con il meccanismo del silenzio assenso.

Per quanto riguarda invece i mezzi “non targati”, quindi pale, ruspe, muletti ecc., che svolgono attività all’interno di un cantiere o di un sito industriale o agricolo, sempre il D.Lgs. 504/1995 (T.U.A. Testo Unico delle Accise) prevede la riduzione delle accise sul carburante utilizzato per sviluppare forza motrice. Possono accedere aziende che svolgono attività nei settori dalla “A” alla “H” della classificazione ATECO 2007. Viene riconosciuto un rimborso di 0,432128€/litro pari a circa il 40% del prezzo di acquisto. In questo caso, è prevista l’installazione su ogni mezzo di uno strumento “fiscale” per determinare i consumi. Si usufruisce dell’agevolazione tramite un buono, rilasciato dal competente Ufficio delle Dogane, per l’acquisto diretto di carburante dal proprio fornitore.

Un’altra interessante riduzione delle accise su energia elettrica e gas è prevista, nel Testo Unico delle Accise, per specifici settori merceologici: riduzione chimica, processi elettrolitici e metallurgici, processi mineralogici. Questa agevolazione trova applicazione soprattutto nelle attività classificate negli ATECO 2007, 23 e 24. Le accise vengono totalmente stornate in fattura dal fornitore e poi vengono pagate dall’azienda tramite F24 mensile, ma solo per la porzione non agevolata. L’attestazione degli usi agevolati avviene tramite relazione tecnica redatta da soggetto abilitato, che deve essere aggiornata annualmente.

Infine, è importante ricordare la riduzione di costi dell‘energia elettrica per le imprese considerate “Energivore” secondo il D.M. 5 aprile 2013 e sue successive modifiche. Si tratta di aziende che devono rispettare i seguenti requisiti:

  • rientrare nelle attività elencate all’Allegato 3 ed all’Allegato 5 delle Linee Guide della Comunità Europea per gli Aiuti di Stato;
  • avere un consumo medio annuo, sul triennio di riferimento, maggiore di 1mln di kWh;
  • avere un’incidenza del prezzo dell’energia sul V.A.L. (Valore Aggiunto Lordo) superiore al 20%, oppure un’incidenza del prezzo dell’energia sul fatturato maggiore del 2%.

Il beneficio viene applicato direttamente sulle fatture tramite una riduzione della componente Asos che può superare anche il 20% del costo complessivo annuo.

In questa news non è volutamente stato menzionato l’Ecobonus, di recente modificato dal Decreto Rilancio, in quanto verrà trattato in un’occasione dedicata.

Dal rapporto quotidiano con le aziende si desume senza dubbio che la consapevolezza energetica è sicuramente in crescita ed è orientata, non solo alla riduzione dei costi tramite specifiche azioni, ma ad una vera e propria sostenibilità dell’uso dell’energia.