8 Marzo 2014

La corretta destinazione dell’utile d’esercizio nelle imprese individuali e società di persone

di Viviana Grippo
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Come abbiamo anticipato nel pezzo della scorsa settimana ci occuperemo in questo contributo della corretta destinazione dell’utile d’esercizio nelle imprese individuali e società di persone, infatti anche per i soggetti non obbligati all’approvazione del bilancio di esercizio, qualora adottino il regime di contabilità ordinaria, si pone il problema di rilevare correttamente la destinazione dell’utile di esercizio.

Si ipotizzi un’impresa individuale che chiude l’esercizio con un utile di €80.000.

Al momento del relativo insorgere esso verrà rilevato contabilmente con la seguente scrittura:

Conto economico                         a                             Utile d’esercizio                                              80.000,00

L’utile così contabilizzato può essere oggetto di una duplice decisione circa la sua destinazione:

  • l’imprenditore decide di non prelevare l’utile conseguito, in tal caso esso rimane investito nell’impresa e viene capitalizzato, cioè viene portato in aumento del Capitale netto;

La scrittura da redigere è la seguente:

Utile d’esercizio                                            a                             Capitale netto                                  80.000,00

  • l’imprenditore sceglie di prelevare per intero l’utile.

La scrittura da redigere, ipotizzando che la somma sia prelevata attraverso un bonifico, è la seguente:

Utile d’esercizio                                            a                             Banca c/c                                            80.000,00

Nella pratica è usuale che l’imprenditore, già nel corso dell’esercizio, effettui dei prelevamenti dell’utile in corso di formazione per far fronte alle proprie spese personali e familiari.

Ipotizziamo che l’imprenditore, nel corso dell’esercizio, abbia effettuato prelevamenti per €50.000.

La scrittura da redigere è la seguente:

Prelevamenti titolare                                 a                             Banca c/c                                            50.000,00

Nel momento in cui l’imprenditore preleva i restanti €30.000, si registrerà:

 

Utile d’esercizio                            a                             Diversi                                                                 80.000,00

a                             Prelevamenti titolare    50.000,00

a                             Banca c/c                            30.000,00

Ovviamente è possibile anche che venga adottata una soluzione intermedia: cioè parte dell’utile viene prelevato dall’imprenditore e parte viene capitalizzato.

Supponiamo che dell’utile vengano prelevati 50.000,00 e gli altri 30.000,00 lasciati in azienda, la scrittura contabile sarà la seguente:

Utile d’esercizio                            a                             Diversi                                                                          80.000,00

a                             Prelevamenti titolare                    50.000,00

a                             Capitale netto                                  30.000,00