1 Febbraio 2020

Gli incentivi per l’agricoltura della Legge di bilancio 2020

di Luigi Scappini
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La scheda di FISCOPRATICO

La Legge di Bilancio per il 2020 ha introdotto un pacchetto corposo di norme tese a supportare il comparto primario e, in certi casi, a perseguire anche un concetto di economia sostenibile.

In tal senso va letta, ad esempio, l’agevolazione prevista con il comma 509, per la realizzazione di nuovi impianti di colture arboree pluriennali, dal momento che è noto che il verde combatte le emissioni di Co2.

La norma riguarda, come si evince dalla lettura della Relazione di accompagnamento alla Legge di bilancio 2020, la vite, l’olivo, i frutti maggiori quali pero, melo, pesco, gli agrumi, i frutti minori, i piccoli frutti, i frutti tropicali e subtropicali e le piante forestali.

La norma, che ha una durata limitata al triennio 2020-2022, nella realtà interessa poco il settore agricolo in quanto è destinata esclusivamente ai soggetti che operano in regime di impresa. È previsto, infatti, un innalzamento del 20%, ai fini della determinazione, ai sensi dell’articolo 108, comma 1, Tuir, della quota di ammortamento deducibile, a fronte di spese sostenute per la realizzazione di tali nuove culture, con l’esclusione dell’eventuale acquisto dei terreni.

Si ricorda come le piante pluriennali, ai fini fiscali, come confermato dall’Agenzia delle entrate con la risoluzione AdE 27/E/2003, non sono ammortizzabili secondo i criteri ordinari ma rientrano tra le spese relative a più esercizi.

Sempre in un contesto di economia sostenibile, deve essere letta l’istituzione, nello stato di previsione del Mipaaf, del Fondo per l’agricoltura biologica, al fine di dare attuazione a interventi a favore delle forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica, e di ogni attività a queste connesse.

La dotazione prevista ammonta rispettivamente a 4 milioni per il 2020 e a 5 milioni a decorrere dal 2021.

Accanto a questi fondi, la Legge di bilancio ne introduce altri che hanno lo scopo, insieme all’apertura al credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi (l’ex super e iper ammortamento) di cui ai commi 184197, ora maggiormente fruibili per il settore agricolo, di accompagnare le aziende agricole verso un rinnovamento tecnologico.

Il riferimento è, innanzitutto al Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole, di 5 milioni di euro per l’anno 2020, previsto al comma 123. Il Fondo interessa:

  • imprese agricole che determinano il reddito agrario ai sensi dell’articolo 32 Tuir, che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi; e
  • soggetti, operanti sempre nel comparto primario, che effettuano investimenti in beni immateriali strumentali compresi nell’elenco di cui all’allegato B annesso alla L. 232/2016.

Con decreto Mise, di concerto con il Mipaaf, saranno definite le modalità attuative delle risorse del Fondo.

Il comma 520 introduce la previsione di un contributo a fondo perduto nel limite del 35% delle spese ammissibili, nonché mutui agevolati di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile per il finanziamento di iniziative finalizzate allo sviluppo di processi produttivi innovativi e dell’agricoltura di precisione o alla tracciabilità dei prodotti con tecnologie blockchain.

La spesa autorizzata ammonta a 1 milione di euro per il 2020, da intendersi quale limite massimo di spesa.

Con decreto Mipaaf, di concerto con il Mef, da emanarsi entro il 29 febbraio 2020, dovranno essere stabiliti criteri, modalità e procedure per l’erogazione dei contributi.

Infine, i commi 504506 introducono un interessante strumento a supporto dell’imprenditoria femminile in agricoltura, prevedendo la possibilità di concessione di mutui a tasso zero in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

La norma, quindi, è destinata sia a nuove iniziative, sia ad aziende già operanti.

L’importo massimo del mutuo è individuato in 300.000 euro, per la durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento, nel rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato per il settore agricolo e per quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

Sono stanziati, a tal fine, nello stato di previsione del Mipaaf, un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale pari a 15 milioni di euro per il 2020.

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