25 Giugno 2019

Gli incentivi 4.0 e la conversione in Legge del Decreto Crescita

di Debora Reverberi
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La conversione in Legge del D.L. 34/2019 (cosiddetto Decreto Crescita), che ha introdotto le “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”, conferma, con alcune modifiche, gli incentivi fiscali a supporto del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello previsto dal “Piano Nazionale Impresa 4.0”.

Si analizza nel dettaglio l’attuale quadro di incentivi fiscali 4.0, come emerge dalle schede di lettura al D.L. 34/2019 del 19.06.2019, precisando che l’operatività dei nuovi incentivi resta vincolata alla prossima emanazione del relativo decreto ministeriale attuativo.

  • Reintroduzione del superammortamento

Resta confermata senza modifiche la reintroduzione del superammortamento dall’01.04.2019 nella medesima percentuale del 30% prevista per il 2018 dalla L. 205/2017 (c.d. Legge di Bilancio 2018) e con lo stesso perimetro applicativo.

L’agevolazione si applica agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi effettuati dall’1.04.2019 al 31.12.2019 o entro il 30.06.2020 alle due usuali condizioni: ordine accettato dal fornitore e acconto versato pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione, da verificarsi al 31.12.2019.

Come già disposto dalla Legge di Bilancio 2018, restano esclusi dal superammortamento gli investimenti in veicoli e altri mezzi di trasporto di cui all’articolo 164, comma 1, Tuir, sia che vengano utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’impresa, sia che vengano usati con finalità non esclusivamente imprenditoriali.

Rispetto alle norme previgenti, l’articolo 1 D.L. 34/2019 introduce un inedito tetto di 2,5 milioni di euro agli investimenti agevolabili, oltre il quale non si applica la maggiorazione del costo ai fini della deduzione delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing.

  • Nuova Sabatini

Restano confermate, con una sola modifica sui soggetti legittimati ad erogare i finanziamenti agevolabili, le novità apportate dal Decreto Crescita alla “Nuova Sabatini”.

La misura di sostegno consente alle Pmi di accedere a finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, anche 4.0, ottenendo un contributo statale in conto impianti rapportato agli interessi calcolati in via convenzionale sui predetti finanziamenti.

Le novità introdotte dal Decreto Crescita hanno la finalità di potenziare e semplificare le modalità operative di applicazione della misura:

  • valore massimo del finanziamento concedibile a ciascuna impresa beneficiaria euro 4.000.000,00,
  • introduzione di un’autocertificazione dell’impresa sugli investimenti realizzati,
  • erogazione del finanziamento in unica soluzione per importi non superiori a 100.000,00 euro.

L’articolo 20 D.L. 34/2019 è stato modificato presso le Commissioni di merito con l’ampliamento della platea dei soggetti abilitati a rilasciare i finanziamenti agevolati anche agli altri intermediari finanziari iscritti al relativo albo di cui all’articolo 106 D.Lgs. 385/1993 (Tub), che statutariamente operano nei confronti delle Pmi.

  • Sostegno alla ricapitalizzazione delle Pmi

L’articolo 21 D.L. 34/2019 dispone l’estensione dei contributi previsti dalla “Nuova Sabatini” anche alle Pmi costituite in forma societaria impegnate in processi di capitalizzazione, che intendano realizzare un programma di investimento, previo impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell’impresa, da versare in più quote in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del finanziamento.

Confermata senza modifiche l’applicazione del contributo statale in misura rafforzata rispetto alla classica “Nuova Sabatini”, fermo restando il rispetto delle intensità massime di aiuto previste dalla applicabile normativa europea in materia, rapportato agli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento a un tasso annuo del:

  1. 5% per le micro e piccole imprese;
  2. 3,575% per le medie imprese.
  • Agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare

Resta confermata, con alcune modifiche, la nuova agevolazione prevista all’articolo 26 D.L. 34/2019 a sostegno dei progetti di R&S per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare, finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.

Nel corso dell’esame nelle Commissioni di merito è stato soppresso il limite massimo di tre soggetti co-proponenti ed è stata inserita la previsione della previa indicazione del soggetto capofila.

I progetti di R&S agevolabili devono essere finalizzati alla riconversione produttiva delle attività economiche, tramite sviluppo di tecnologie abilitanti Key Enabling Technologies (c.d. KETs).

In sede referente è stato aggiunto, alle fattispecie previste, il richiamo alle tecnologie relative a sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentarne le quote di recupero e di riciclo.

  • Digital trasformation

È confermata, con numerose modifiche, anche la nuova agevolazione “digital transformation”, per favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle Pmi secondo il paradigma 4.0, introdotta all’articolo 29, commi 5 e seguenti, D.L. 34/2019.

Nel corso dell’esame in sede referente è stato specificato che i progetti di trasformazione tecnologica e digitale delle Pmi debbano essere coerenti con le linee strategiche del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2019-2021 e che il decreto attuativo del Mise debba essere adottato sentita l’Agenzia per l’Italia digitale.

Oltre al sostegno alla realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica e digitale diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti 4.0, l’incentivo spetta con riferimento alle seguenti soluzioni tecnologiche digitali:

  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori,
  • software,
  • piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio,
  • altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

L’importo di spesa minima, originariamente fissato in euro 200.000, è ridotto a euro 50.000.

Sono stati inoltre apportati ampliamenti all’ambito applicativo soggettivo. Tra i potenziali beneficiari, in via sperimentale per gli anni 2019 e 2020, rientrano le imprese del settore turistico impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche al fine di una maggiore accessibilità per i soggetti disabili.

Inoltre è stato modificato il limite di accesso dei ricavi delle vendite e delle prestazioni conseguiti nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato ad un importo pari almeno a euro 100.000 (anziché euro 500.000).

Infine è stata inserita la possibilità di presentazione congiunta di un progetto R&S da un numero massimo di 10 imprese, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione.

Nella seguente tavola sinottica sono riepilogati requisiti ed entità degli incentivi sopra descritti, con evidenza, in grassetto, delle novità apportate in sede di conversione del Decreto Crescita:

D.L. 34/2019 (c.d. Decreto Crescita) modificato in sede di conversione in Legge
Articolo 1

 

Superammortamento

Reintroduzione della maggiorazione del costo di acquisizione di un bene per gli investimenti effettuati dal 01.04.2019 al 31.12.2019 o entro il 30.06.2020 alle seguenti due condizioni, da verificarsi al 31.12.2019:

1)      ordine accettato dal fornitore

2)      pagamento di un acconto ≥ 20% del costo di acquisizione del bene.

Ambito soggettivo: imprese ed esercenti arti e professioni.

Ambito oggettivo: beni materiali strumentali nuovi

con esclusione dei seguenti

  • veicoli e altri mezzi di trasporto di cui all’articolo 164, comma 1, Tuir
  • beni con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%
  • fabbricati e costruzioni
  • beni rientranti nell’allegato 3 alla Legge di Stabilità 2016.

Entità dell’agevolazione: maggiorazione del costo di acquisizione del bene del 30%, con esclusivo  riferimento  alla  determinazione  delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria

Limite: tetto agli investimenti di euro 2.500.000,00, al di sopra del quale il beneficio non spetta per la parte eccedente.

Articolo 20

 

Nuova Sabatini

Modifiche alla misura “Nuova Sabatini” per potenziare e ottimizzare le modalità operative di funzionamento della misura agevolativa:

  • raddoppiato il valore massimo del finanziamento concedibile a ciascuna impresa beneficiaria da euro 2.000.000,00 a euro 4.000.000,00,
  • semplificazione della modalità di erogazione del contributo tramite autocertificazione dell’impresa in merito alla realizzazione dell’investimento,
  • erogazione del contributo in un’unica soluzione a fronte di finanziamenti di importo ≤ 100.000,00 euro,
  • finanziamenti concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari autorizzati all’esercizio dell’attività di leasing finanziario e altri intermediari finanziari iscritti al relativo albo di cui all’articolo 106 D. Lgs. 385/1993 (Tub), che statutariamente operano nei confronti delle Pmi.
Articolo 21

 

Sostegno alla capitalizzazione

Nuovo incentivo per le Pmi costituite in forma societaria, che intendono realizzare programmi di investimento per sostenere processi di capitalizzazione.

Finalità: innescare un graduale e stabile rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese italiane.

Ambito soggettivo: micro, piccole e medie imprese costituite in forma societaria.

Ambito oggettivo: programmi di investimento correlati a processi di capitalizzazione delle imprese, a fronte dell’impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell’impresa, da versare in più quote, in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del finanziamento.

Entità dell’agevolazione: il finanziamento ricalca il collaudato schema della “Nuova Sabatini”.

Il contributo è rapportato agli interessi calcolati, in via convenzionale, sul finanziamento a un tasso annuo variabile in funzione della dimensione d’impresa:

  • 5% per le micro e piccole imprese;
  • 3,575% per le medie imprese.
  • Sono demandati a un successivo decreto interministeriale del Mise e del Mef gli aspetti operativi.
Articolo 26

 

Sostegno di progetti di R&S per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare Nuovo incentivo per favorire la transizione delle attività economiche da un modello di economia lineare verso un modello di economia circolare, a sostegno di progetti di R&S finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.

Finalità: riconversione produttiva del tessuto industriale; rendere i processi produttivi più efficienti in termini di tempo e di risorse impiegate e meno impattanti per l’ambiente in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, di recupero dei materiali e di minimizzazione degli scarti.

Ambito soggettivo: imprese e centri di ricerca

  • iscritti e attivi nel Registro Imprese con almeno 2 bilanci approvati e depositati,
  • operanti prevalentemente nel settore manifatturiero o nel settore dei servizi diretti al manifatturiero,
  • non sottoposti a procedura concorsuale, non in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in  qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Ambito oggettivo: progetti di R&S

  • realizzati in una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale
  • con spese ammissibili ≥ euro 500.000,00 e ≤ euro 2.000.000,00
  • di durata ≥ 12 mesi e ≤ 36 mesi
  • ammissibili anche progetti congiunti tra imprese e organismi  di  ricerca, tramite ricorso al contratto di rete, a consorzi o partenariati o altre forme contrattuali di collaborazione, previa indicazione del soggetto capofila.

Le attività di R&S agevolabili sono quelle relative alle seguenti fattispecie, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto e finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (Key Enabling Technologies – KETs):

  • innovazioni eco-compatibili,
  • modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, mediante riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime,
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua,
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo,
  • smart packaging,
  • sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentarne le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Entità dell’agevolazione: previste 2 modalità di concessione dell’agevolazione

  • finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili pari al 50%
  • contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili.

Sono demandati a un successivo decreto del Mise gli aspetti operativi.

Articolo 29, comma 5, e ss.

 

Digital transformation Nuovo incentivo per favorire l’implementazione delle tecnologie abilitanti 4.0 nelle Pmi.

Finalità: favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle Pmi secondo il paradigma 4.0.

Ambito soggettivo: micro, piccole e medie imprese

  • iscritte e attive nel Registro imprese con almeno 2 bilanci approvati e depositati
  • operanti prevalentemente nel settore manifatturiero o nel settore dei servizi diretti al manifatturiero o alle imprese del settore turistico impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore dei soggetti portatori di handicap
  • con ricavi delle vendite e prestazioni dall’ultimo bilancio approvato e depositato ≥ 100.000,00 euro
  • non sottoposte a procedura concorsuale, non in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in  qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Ambito oggettivo: investimenti in progetti di trasformazione tecnologia e digitale coerenti con le linee strategiche del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2019-2021

  • diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;
  • software;
  • piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
  • altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things

con spesa ≥ 50.000,00 euro.

Progetto congiunto R&S: numero massimo di 10 imprese, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione.

Entità dell’agevolazione: misura massima del 50% dei costi ammissibili.

Gli aspetti operativi sono demandati a un successivo decreto del Mise, adottato sentita l’Agenzia per l’Italia digitale.

Laboratorio professionale di riorganizzazioni e ristrutturazioni societarie