4 Agosto 2016

Chiarimenti del Fisco sul bonus investimenti nel Mezzogiorno

di Alessandro Bonuzzi
Scarica in PDF

Con la circolare n. 34/E di ieri l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito al credito d’imposta previsto per le imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, effettuano investimenti in beni strumentali nuovi da destinare in strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno.

Si ricorda che l’agevolazione è stata introdotta ad opera dell’articolo 1, commi da 98 a 108, della L. 208/2015.

Rientrano nel beneficio tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendente dalla veste giuridica attraverso cui operano, che effettuano nuovi investimenti – negli esercizi 2016, 2017, 2018 e 2019 per i soggetti solari – destinati a stabilimenti situati nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Rimangono, tuttavia, escluse dal bonus fiscale:

  • le imprese che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo;
  • le imprese in difficoltà. A tal fine si deve far riferimento alla definizione fornita dagli “Orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà” di cui alla comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01 del 31 luglio 2014.

Sono agevolabili gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature relativi:

  • alla creazione di un nuovo stabilimento;
  • all’ampliamento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente;
  • alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti prima mai fabbricati;
  • a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Occorre poi tener conto che, per le grandi imprese che effettuano investimenti in Molise, Sardegna e Abruzzo, nelle zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale, il beneficio spetta solo se la spesa è destinata a una nuova attività economica.

Inoltre, e questo vale in generale, i beni per essere agevolabili devono caratterizzarsi per il requisito della “strumentalità” rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria del credito d’imposta, nonché per il fatto di essere nuovi (quindi non devono essere già utilizzati).

Il credito d’imposta compete in misura diversa in funzione della dimensione aziendale; in particolare, spetta:

  • nella misura massima del 20% per le piccole imprese;
  • nella misura del 15% per le medie imprese;
  • nella misura del 10% per le grandi imprese.

In relazione ai criteri rilevanti per definire la dimensione dell’impresa, occorre far riferimento ai parametri dettati dalla Commissione europea e riassunti nella tabella seguente.

Piccola impresa Media impresa Grande impresa
Dipendenti Meno di 50 Meno di 250 Da 250
Fatturato

 

 

 

 

Totale di bilancio

Non superiore a 10 milioni

 

Oppure

 

Non superiore a 10 milioni

Non superiore a 50 milioni

 

Oppure

 

Non superiore a 43 milioni

Da 50 milioni

 

 

Oppure

 

Da 43 milioni

Ai fini della determinazione del bonus spettante, occorre applicare la percentuale del 20/15/10% all’ammontare dell’investimento netto. Tale grandezza è determinata sottraendo dall’investimento lordo (ovvero il costo del bene strumentale nuovo) gli ammortamenti fiscali dedotti – ad eccezione dei super ammortamenti – nel periodo di imposta, relativi ai beni delle medesime categorie dei beni agevolati e già appartenenti alla struttura produttiva nella quale si effettua il nuovo investimento.

Si evidenzia che l’investimento netto complessivo può essere al massimo pari, per ciascun progetto di investimento, a 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, a 5 milioni di euro per le medie imprese e a 15 milioni di euro per le grandi imprese.

Per accedere all’agevolazione è necessario presentare, esclusivamente in via telematica, la comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno, approvata con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia lo scorso 24 marzo.

Il credito può essere utilizzato solo in compensazione, presentando il modello di pagamento F24 esclusivamente tramite i servizi Entratel o Fisconline, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità.

Infine, vale la pena sottolineare che il bonus può essere cumulato, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative che non siano qualificabili come aiuti di Stato o come aiuti “de minimis”. Pertanto, esso è cumulabile con il super-ammortamento.

Dottryna